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Numero 3 del 2011

Professione donna


Foto: Professione donna
PAGINA 28

Testi pagina 28

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Emilia-Romagna

“NON SIAMO BAMBOLE”
LE DONNE E IL PARADOSSO
DEL NOSTRO TEMPO

di Roberta Mori
Consigliera regionale PD

gno opposto coincidessero: le rivelazioni sul cosiddetto Ruby

Gate e la nascita della Conferenza permanente regionale delle Don-
ne Democratiche, awenuta a Parma lo scorso 22 gennaio. In quei gior-
ni è successo che il segno inequivocabile della decadenza morale e po-
litica di chi governa il Paese ha dato maggiore forza alla voce delle tan-
te donne che di questa decadenza non sono complici e neppure
(tele)spettatrici rassegnate. Proprio da Parma è partita la raccolta na-
zionale di יִrme per chiedere le dimissioni del premier e, insieme, il
rilancio di un protagonismo che forse molte di noi credevano obsole-
to 0 perduto.
Il mondo negli ultimi trent’anni si è capovolto soprattutto grazie alle
donne e il paradosso tutto italiano è che le donne non hanno consa-
pevolezza del ruolo assunto né dei loro propri diritti. L’ultimo rap-
porto del Gender Gap colloca il nostro Paese al 74° posto in una
classiיִca di 114 Paesi e le donne italiane sono le più penalizzate in Eu-

ropa nell’occupazione, nella carriera, nella

rappresentanza politica e nel carico del lavoro

domestico e delle responsabilità di cura.
bambole

I l caso ha voluto che in Emilia-Romagna due momenti politici di se-

Anche in Emilia-Romagna, che pure ha rag-
giunto prima del 2010 quel 60% di occupa-
zione femminile obiettivo di Lisbona, restano
a tutt’oggi rilevanti differenze di genere in termini di opportunità di ac-
cesso al mercato del lavoro e alle posizioni di responsabilità, un si-
gnificativo differenziale retributivo e difיִcoltà a conciliare il lavoro
retribuito con il ruolo di care giver. La crisi economica ed occupazio-
nale non ha potuto che peggiorare tale situazione. La crisi politica
scoppiata più di recente ha restituito da una parte un’immagine fem-
minile sconsolante e dall’altra, però, le ragioni di una indignazione
che deve portarci a voltare pagina. Noi donne abbiamo tutte le po-
tenzialità per superare quella sorta di conflitto perenne tra l’imma-
gine che ci hanno attribuito e i nostri desideri di realizzazione
personale, così come tra la voglia di affermare la nostra parità e l’il-
lusione che il tempo delle conquiste sia alle nostre spalle. In realtà
l’unica cosa da lasciare alle spalle è la sudditanza culturale e la pas-
sività anche di quella grande maggioranza che non si considera af-



fatto “a disposizione” e men che meno in ven-
dita. Uscire da questo impasse richiede un
patto tra donne —prima di tutto- aggiornato ai
problemi ealle sיִde dioggi e, dunque, un’ini- mm
ziativa sia propriamente politica che culturale

per rifondare la relazione tra i generi. Le conferenze permanenti delle
donne democratiche non sono altro che il luogo dove condividere que-

sta volontà ed obiettivi molto concreti: ri-
durre il gap tra diritti formali e
sostanziali, realizzare una piena cittadi-
nanza ed uguaglianza sociale. Consape-

voli che se non colmiamo la disparità tra
generi che connota, nei fatti, la nostra so—
cietà, ne deriverebbero pesanti conse-
guenze rispetto alla stessa convivenza
civile e a quel progresso democratico a

cui ambiamo. Il Partito Democratico, attraverso la misura statutaria

della parità nelle liste elettorali e la costituzione delle conferenze re-
gionali e nazionale, sta facendo la sua parte per rendere le donne sog-

getti attivi, il loro punto di vista determinante nelle politiche
pubbliche. Le istituzioni rappresentative territoriali a loro volta pos-

sono e devono fare molto sul fronte educativo e dei diritti. Alcune re—

centi iniziative che abbiamo promosso 0 realizzato in Regione ne
danno il segno e per questo le stiamo divulgando sul territorio, quale
partenza di una nuova stagione di partecipazione femminile.

immagini e testo
liberamente tratti
dall’album realizzato dal
PD Emilia-Romagna, in

collaborazione col Gruppo
PD della Regione, per la
Conferenza delle donne
del 22 gennaio a Parma.



SALUTE E BENESSERE
DELLA DONNA E DEL BAMBINO

Una risoluzione impegna la Regione a sostenere i percorsi sociosanitari
diretti al miglioramento della qualità delle prestazioni in materia di sa-
lute e benessere della donna e del bambino, a valorizzare le realtà che
già operano in questo senso e ad integrare le esperienze, anche educa-
tive, maturate nell’ambito della “cura” materno-in-

fantile, nella prospettiva di ampliare e potenziare

i servizi a disposizione della comunità emi-

liano-romagnola. Nelle speciיִco il Partito

Democratico chiede alla Giunta di valu-

tare positivamente un progetto che veda l

Reggio Emilia, anche per l’esperienza e

il riconoscimento internazionale matu-
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