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Numero 3 del 2011

Professione donna


Foto: Professione donna
PAGINA 26

Testi pagina 26

CULTURA&LAVORU / 4

BUON
OTTO MARZO,

Dedicato a Franca Rame dall'EAN

i FRANCA.

di Antonella laschi

ULTIMO APPUNTAMENTO

CON I RACCONTI

DELLE ESPERIENZE DI CHI HA
SCELTO LA DIFFICILE STRADA
DELLA CULTURA.

INTERVISTA A FRANCA RAME

ono seduta sul divano rosso piazzato in mezzo al pal-

co del Teatro Nuovo di Mirandola, dietro a me la foto

di un asteroide che sta per essere dedicato a Fran-

ca Rame, al mio fianco suo marito, Dario Fo. L’attrice

Gemma Messori legge una breve biografia prima del-

la consegna della targa, che verrà ritirata da Dario
F0. Franca è bloccata in albergo dall'influenza, penso a quel-
lo che mi ha detto oggi: “Nella mia vita è accaduto di tut-
to, ma un asteroide dedicato a me è incredibile, non melo
sarei mai aspettato." Gemma tace, lui si alza deve aggiun-
gere qualcosa alla breve nota biografica sulla compagna di una
vita. Abbiamo appena ascoltato un monologo incantatore dal-
la voce del Nobel, ma la voce che usa ora è un'altra: quella
del cuore. Lui parla di lei, lei oggi pomeriggio mi ha parlato
di lui. Si sono sposati nel 1953, su un giornale ho letto che Fo
ha definito il loro amore un mistero. Ho chiesto a Franca: “Tan-
tissime coppie del mondo dello spettacolo sono crollate, la vo-
stra mi sembra in ogni minimo gesto una meravigliosa fusione,
hai una spiegazione per questo?”

noidonne | marzo | 2011



“Vivere e lavorare insieme può portare
rivalità, se uno dei due vuole imporsi, pri-
ma o poi il rapporto si incrina, l'altro si
sente a disagio. Dario è generoso e io non
mi sono mai messa in concorrenza con
nessuno. Per carattere non sono ambi-
ziosa, ho cercato di fare in modo che lui
avesse tempo per arrivare dove è arri-
vato, anche nelle quotidianità. Quando ha
bisogno di me io ci sono, anche se adesso sono stanca e
dovrei staccare un po' la spina e riposare. Abbiamo appena
finito una stagione pesante e sono esausta, ma come si fa
a riposare con una famiglia come la mia? Dario è un vul-
cano, spettacoli, copioni da sistemare, lavori nuovi e con-
seguenti spostamenti, e la famiglia. Certamente ho chi mi
aiuta ma io sono brava a cucinare sai...faccio degli ossi-
buchi speciali"

Non so cosa ci faccio io, su questo divano nel posto dove do-
veva essere Franca, ma melo hanno chiesto e sono qui. Scor-
rono nella mia mente le immagini della giornata. L'arrivo alla
stazione, il pranzo, gli scambi di attenzioni fra la coppia, la cor-
sa a cercare uno scialle rosso che lei avrebbe voluto indossare
per fare Medea (doveva essere la sorpresa per noi) e ora sta
sulle spalle di Gemma. Dario F0 ha la targa dedicata alla mo-
glie fra le mani, mi guarda e mi ringrazia, Gemma legge la pre-
fazione del Iibro “Una vita all'improvvisa" una dolcissima di-
chiarazione d'amore. Capisco perchè sono qui. Le mani del mae-
stro tremano e stringono la targa,sorride forse pensa è per “la
mia Franca". Fra pochi minuti quando riceverà la sua targa avrà
mani ferme, sicure, libere dall’emozione e dal suo volto spari-
ranno decine di anni. Anche questo mi ha detto Franca oggi:
“Vedrai, quando è in scena si trasforma, gli anni non lo han-
no cambiato". Se non fossi così vicina non riuscirei a toccare
tanto amore, non capirei fino in fondo le parole che questo po-
meriggio ho annotato in fretta.

Quante cose mi ha detto Franca e quante domande non ho
fatto. Impossibile farle, erano banali, scontate mentre le pa-
role di Franca erano un fiume in piena che contiene vita, quel-
la raccontata nel suo libro e quella che continua a scorrere
“senza voglia di progetti" dice lei, ma non si accorge che
ogni respiro è un nuovo progetto che porta nel futuro i| pre-
zioso e anche drammatico bagaglio del passato.

Le ho chiesto se oggi è più difficile di un tempo fare l'attri-
ce: “Sì. lo e Dario abbiamo avuto i nostri momenti duri, ab-
biamo mangiato pane dopo Io spettacolo, abbiamo avuto
spesso poche lire in tasca, ma a quei tempi era diverso, non
si usava il corpo per fare carriera. lo ho iniziato da bam-
bina con i miei genitori e da subito ho imparato due cose
importanti che dovrebbero essere ancora basilari nel mon-
do dello spettacolo e nella vita: la dignità e il rispetto di
se stessi e degli altri. La Loren era talmente bella che quan-


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