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Numero 3 del 2011

Professione donna


Foto: Professione donna
PAGINA 8

Testi pagina 8

’ CONSULTORI/facciamo il punto

‘CHI HA PAURA






L'ATTACCO ALLE LIBERTÀ DELLE DONNE INCORAGGIA
TUTTE LE FORZE DEMOCRATICHE A DIFENDERE
LA LEGGE 405, LA LEGGE 194 E LA COSTITUZIONE
























di Vittoria Tela

hi ha paura dei consultori
(pubblici)? Questa doman—
da ironica, negli anni Set-
tanta, metteva a tema l’osti-
lità dichiarata o latente che
i consultori pubblici incontravano dal-
la nascita perché molti non soppor-
tavano il protagonismo delle donne
nelle scelte che riguardavano la salu-
te riproduttiva. I Consultori istituiti
a livello nazionale con la Legge 405
del 1975 infatti andavano ben oltre
l’idea della pianificazione familiare e
la centralità delle donne anticipava la
Legge 194 che sanciva l’autodeter-
minazione in tema di sessualità e
maternità, introducendo l’idea in-
novativa di un potere medico non di-
rigistico ma “amichevole” e di soste-
gno alle scelte delle donne e delle cop—
pie. Dopo trentaquattro anni ci sono
ancora forze che hanno paura della li-
bertà delle donne e pretendono di
contrapporle la responsabilità mora-
le dimenticando che questa può de-
rivare solo dalla libertà.
Negli anni l’ostilità si è manifestata in

noidonne | marzo I 2011

modi diversi, compresa la scarsità di
mezzi e risorse materiali e professio—
nali messe a disposizione da Asl e po-
tere politico peri consultori. Nono-
stante ciò questo servizio è entrato
nelle abitudini e nell’immaginario di
moltissime donne e uomini e oggi rap-
presenta un’opportunità in gravi—
danza e per la pediatria, anche per
molte immigrate.

I nemici dei consultori pubblici sono
tornati all’attacco più forti che mai
grazie a un potere politico che ha fat-
to da apripista alla restaurazione
contro le donne e alla legittimazione
del movimento per la vita (pagato con
soldi pubblici) per sabotare la L.
194 sull’IVG e la RU 486, con la-
pidazioni psicologiche sulle

donne “ribelli” e per affer—

mare un unico modello fa-

milistico. Questa tendenza

ha fatto scuola non solo in
Lombardia, Piemonte e Lazio

ma anche in altre realtà, come
nella Usl di Bologna. L’eccezione è
rappresentata dalla Giunta regiona-

le della Puglia [. . .1. La bocciatura da
parte del Tar della Lombardia delle
Linee guida della giunta For-
migoni sulla L. 194 e il
congelamento della de-
libera regionale in Pie-
monte per l’introdu-
zione dei “volontari pro
vita” nei consultori sono stati resi pos-
sibili dal fatto che la 194 ha contenuto
“costituzionalmente vincolato” e fis-
sa principi che non possono essere
modificati da atti regionali.
Queste decisioni hanno rappresentato
un incoraggiamento alla battaglia di
tutti coloro che si stanno opponendo
nel Lazio alla cosiddetta proposta Tar-
zia, a conferma delle ragioni de-
gli uffici giuridici del parla-
mento e dello stesso con—
siglio regionale, di giuriste
e ordini professionali, con-
tro la proposta considera-
ta illegittima e incostituzio-
nale. Le scelte di Lombardia e
Piemonte sembravano propedeutiche
all’affondo legislativo da parte della


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