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Numero 3 del 2011

Professione donna


Foto: Professione donna
PAGINA 36

Testi pagina 36

SPORT

UN MONDO
AL MASCHILE

diPaola Lanzon*

“NOI PROPONIAMO UN MODELLO
CULTURALE IN CUI LA DIGNITÀ DELLA
DONNA E UN VALORE IN 5E, NON IN
DISCUSSIONE"

ire a grazie a Berlusconi? Mai... ma devo rico-
noscere che con le note vicende del bunga
bunga e via discorrendo (tutte da dimostrare,
ovviamente) Mister B. ha aiutato a rendere evi-
dente ciò che molte di noi denunciano ormai da
troppo tempo: le degenerazione del sistema cul-
turale, politico, etico che pervade l’intera nostra società.
La dignità e i diritti delle donne sono da sempre indice
infallibile che misura il livello di civiltà di un gruppo so-
ciale. Quello dello sport è un mondo tutto al maschile,
esattamente speculare alla società cui si riferisce nei vizi
e nelle virtù. È lo spaccato di mondo che i sociologi e le
sociologhe hanno studiato e analizzato nei suoi vari
aspetti. Un mondo che Mister B. ha saputo usare con
grande precisione, ad esempio. L0 sport, e nella fatti-
specie il calcio, è in Italia l’argomento più sentito e me-
diamente più diffuso. Non tutti sono praticanti ma
tantissimi sono i tifosi. Quando Mister B. decise di
“scendere in campo” nella politica chiamò il suo partito
con la maggiore espressione di tifo sportivo della nazione
“Forza Italia”, scippando a tutti noi tutti la gioia di poter
esultare liberamente senza nominare il suo partito.
Mister B. fu da subito ‘Il Presidente’, perché era il Pre-
sidente del Milan. Niente fu lasciato al caso.
La sportivizzazione del linguaggio della politica fu cer-
tamente una scelta vincente, perché ebbe una grande
presa sull’elettorato e avvicinò la politica all’immagina-
rio sportivo, più familiare e conosciuto.
Al contrario, la politica della sinistra ha storicamente
snobbato lo sport, non credendoci veramente fino in
fondo, e non lo ha utilizzato politicamente. Peccato.
Dallo sport chiunque può prendere comunque buoni
spunti e cattivi esempi.

noidonne | marzo I 2011

ÈUISP
spoflpenun



Il mondo sportivo è un governato da uomini, a livello
nazionale e internazionale: nelle federazioni, come nelle
realtà della promozione sportiva, le donne che ricoprono
incarichi di vertice sono presenti in percentuali inesi-
stenti e quindi ininfluenti. I grandi eventi sportivi sono
occasione di massicci fenomeni di prostituzione, anche
minorile, come hanno documentato i mondiali di calcio
in Germania, prima, e in Sudafrica poi.

Per rilassarsi e festeggiare dopo una fatica sportiva le
donne, comprate, sono in molti casi uno dei divertimenti
più usati. Il turismo sessuale accompagna il turismo
sportivo senza soluzione di continuità. Il doping è un fe-
nomeno che non scandalizza più nessuno. Per tutti e
tutte coloro che ancora si indignano, lo sport è educa-
zione, socialità, salute, prevenzione, integrazione, multi-
culturalità, economia, lavoro onesto.

La UISP ha la pretesa di fare cultura attraverso lo sport.
Il Coordinamento Nazionale delle Donne UISP si im-
pegna con tenacia per promuovere e radicare una cor-
retta cultura di genere anche all’interno della sua base
associativa, nelle attività, nei progetti nazionali, nella
formazione dei e delle dirigenti, degli educatori e delle
educatrici.

In palestra, in piscina, correndo dietro ad una palla e
faticando insieme, uomini e donne, si può crescere nel
rispetto oppure no: dipende dal modello culturale che
si propone.

Noi proponiamo un modello culturale in cui la dignità
della donna è un valore in sé, non in discussione.

Su questo principio le donne gli uomini della UISP
sono al fianco di tutti e tutte coloro che intendono ri-
vendicare la cultura del rispetto, dei diritti e della no-
stra Costituzione.

* Responsabile Nazionale Coordinamento Donne Uisp


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