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Numero 3 del 2011

Professione donna


Foto: Professione donna
PAGINA 16

Testi pagina 16

FOCUS



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PROFESSIONE DONNA/Z

L'OROOOLIO
DI COMBATTERE

Nice Leofreddi ha 53 anni e da 25 anni èoperaia in una multina-
zionale e delegata FIOM. E sposata e madre di Giorgio, studente di
17 anni.

Sono indignata e preoccupata perchè que-
sto paese sta andando alla deriva, princi-
palmente per le donne che da sempre in Ita-
lia si sono fatte carico del lavoro di cura. Nono-
stante le tante battaglie che ognuna ha fatto, nel sindaca-
to o nei partiti, stiamo tornando indietro. La politica è sem-
pre più lontana e nemica delle donne e degli uomini, taglia
risorse e abbatte le frontiere civili che abbiamo costruito.
Sono preoccupata, soprattutto per mio figlio, che non abbia
un futuro come tanti altri. Questi giovani sono accusati di non
essere umili, ma in realtà lo sono anche troppo. Nella mia
azienda lavorano laureati e diplomati che fanno di tutto e
per conquistarsi un lavoro (neppure certo), sono sbattuti in
giro per il mondo e poi finiscono vicini a noi operai, che non
abbiamo la loro formazione culturale. Sono preoccupata per
questa politica che sta rimandando le donne a casa. Il caso
Fiat è drammatico emblema: una donna costretta a farsi ca-
rico della famiglia, di ritmi di lavoro come quelli che chiede
Marchionne con stipendi bassi, alla fine si rassegna a torna
a casa. Se se lo può permettere. Invece, se non può, deve ca-
ricarsi di tutto.
Mi dispiace tanto che il lavoro - quello 'vecchio stile', quel-
lo umile, quello produttivo e manuale - abbia ripreso il suo
valore, oggi, solo a seguito del caso Fiat. Eravamo stati can-
cellati, eppure ci siamo e produciamo ricchezza.
L'azienda dove lavoro è molto all’avanguardia, è molto tec-
nologica e fa ricerca e innovazione, ma si regge su un indotto
spaventoso fatto giovani precari e di donne alle quali ancora
oggi viene chiesto di firmare la lettera di licenziamento in
bianco se aspettano un figlio, persone che non vengono ri-
confermate perchè aspettano un figlio, persone che vengono
ricattate tutti i giorni, che lavorano 10 ore al giorno ai qua-

noidonne | marzo I 2011

I
r



li non è chiesto di fare lo straordinario perchè è scontato che
lo facciano. Si fa fatica a far capire loro che hanno dei di-
ritti. Dovremmo ricostruire una coscienza civile, si è persa
la coscienza del diritto. Altro che umili, sono disposti a tut-
to! Per fortuna in alcuni settori (del sindacato e della politi-
ca) ci si è resi conto che questa situazione è insostenibile e
si sta cercando di costruire un'unione tra il mondo del lavoro
e quello della conoscenza a partire da un'analisi delle pro-
blematiche e anche dallo stare insieme. Credo che la di-
mensione collettiva sia indispensabile, credo che a piccoli pas-
sie dal proprio vissuto si possa costruire un'idea diversa del-
la società rispetto a quella che ci hanno imposto. II proble-
ma è la solitudine. Essere in un'organizzazione non mi fa sen-
tire sola, ma nella mia realtà produttiva mi sento sola. Sia-
mo 290, ma in poche condividiamo una visione della società
e si fa fatica a far passare queste idee: molte hanno paura,
molte non vogliono rinunciare allo spazio che si sono co-
struite, molte sono demotivate. Mi spaventa questa rasse-
gnazione, ma allo stesso tempo mi appassiona e, da capri-
corno, sono tenace. Sono convinta che un’altra vita è pos-
sibile, è un lavoro che va fatto con costanza, anche parlan-
do dei reality per mettere in evidenza le contraddizioni. Tal-
volta mi sento impotente, anche perchè le questioni che le
donne pongono sono troppo grandi. Empatizzo molto con
le mie compagne di lavoro, anche se a volte mi fanno rab-
bia. Vedo che mancano di informazioni e di strumenti cul-
turali per capire oppure non ce la fanno perchè devono cor-
rere sempre dietro ai bisogni delle loro famiglie. È dura par-
lare e parlare, spiegare sempre ed essere un punto di rife-
rimento. Però sono orgogliosa di aver raggiunto dei risultati.
Tempo fa lavoravo in una piccola azienda e ho subito sulla
mia pelle il test di gravidanza prima di essere assunta. Fa-

*Oati ISTAT. dicembre ZOlO


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