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Numero 3 del 2011

Professione donna


Foto: Professione donna
PAGINA 9

Testi pagina 9

TESTIMONIANZE DI CHI

AL CONSULTORIO SCEGLIE DI RIVOLGERSI.
UN QUADRO VARIOPINTO, INDICATIVO

DI UNA RISORSA SU CUI LE DONNE
CONTANO, SUL SERIO.

a cura di Valentina Capati

I_J.N. , 28 anni — Emilia Romagna

“Avevo su per giù 21 anni e avevo problemi ad ave—
re rapporti col mio ragazzo. Vista la mia completa
ignoranza in materia passai tutto il giorno pre—
cedente la visita a domandarmi a che razza di tor—
ture mi avrebbero sottoposto; al consultorio ap—
pena aprii bocca scoppiai in pianti e singhiozzi.
La dottoressa fu bravissima, capi la situazione,
mi guardo solo ‘esternamente', mi consiglio le
giuste cure mediche. Mi tranquillizzò e mi fece
sentire bene e compresa. Credo che i consulto—
ri siano uno dei beni più importanti che abbiamo.
Per la visita ginecologica non servì neanche la pre—
scrizione del medico, bastava telefonare e pre—
notare. Il consultorio è il luogo in cui una donna
può essere educata alla sua libertà".

E.M., 25 anni — Umbria

"Avevo bisogno della pillola del giorno dopo. Mi
sono rivolta al consultorio di Perugia, era po—
meriggio e c'erano un infermiere e una donna del—
le pulizie. Sono andata a quello di Terni, era tar—
di ed era chiuso. All'ospedale di Narni mi sono
sentita dire che il medico di turno non prescri—
veva la pillola. Alla יִne ho chiamato il mio me—
dico di base che me l'ha prescritta. Non c'è bi—
sogno di mettere 'controllori cattolici' in quanto,
come potete vedere, i medici possono preserva—
re la propria opinione e magari anche in ospedale
rifiutarsi di prescrivere o di effettuare determinate
pratiche. Ci si adoperi affinché siano luoghi
confortevoli in cui le donne si possano rivolgere
in maniera serena!"

9.6., 35 anni, Lazio

“In consultorio sono stata solo per ragioni dia—
gnostiche. In generale, il fatto che in un centro che
dovrebbe essere un luogo in cui le donne possano
essere seguite e aiutate rischi di diventare un cen—
tro di catechizzazione e di condanna contro
scelte delicate e soprattutto personali mi fa
rabbrividire".

I_..B., 30 anni, Campania

“Il consultorio è uno “studio medico" in cui è pos—
sibile essere visitati senza affrontare i costi, a vol—
te esosi, di personale qualificato; è un aspetto im—
portante! Da studentessa, una mia coinquilina
aveva il sospetto di avere un'infezione, problema
piuttosto facile da risolvere... ti basterebbe aver—
ne la certezza e la prescrizione per la cura. A fron—
te di una visita per cui magari ti chiedono 200 euro,
da studentessa fuorisede, tendi a rimandare o sot—
tovalutare. La presenza di strutture come i con—
sultori, in cui trovare personale competente
[come si dovrebbe sempre esigere], "ti salva"!

presidente del Movimento per la
vita, nonché vice presidente nazionale
dei consultori cattolici. Proprio nel
Lazio è emersa l’esistenza di un di—
segno ideologico e politico che non è
fatto solo di privatizzazione e di-
storsione dei consultori, ma di un fe—
deralismo eversivo funzionale a

una politica reazionaria in cui

solo alcuni particolari sog—

getti ideologici sono abilitati

a gestire donne e famiglie, a
intervenire sulle loro scelte ri—
produttive e addirittura edu-

cative anche con l’invenzione di figure
inesistenti nell’ordinamento italia—
no. L’azione delle associazioni pro-life
ha dimostrato una incredibile povertà
di ragionamenti battendo sempre e
solo sulla incapacità morale delle
donne e sull’eccesso di IVG per ra-
gioni economiche da contrastare con
un’elemosina, dimenticando la cen-
tralità della maternità e nella famiglia,
il ruolo della contraccezione per pre—
venire l’aborto, la mancanza di poli-
tiche per sostenere l’occupazione e la
procreazione delle giovani genera—
zioni, l’inconsistenza morale di chi
tuona contro l’aborto ma si mostra in-
differente alla violenza maschile con-
tro donne e minori soprattutto nella
famiglia e nei rapporti di fiducia, a
una sessualità maschile sfrenata e
impudente come vediamo nel nostro
paese e che rappresenta il vero disa-
stro antropologico e politico che ab—
biamo quotidianamente di fronte.
Dire che le donne non possono de-
cidere sulla loro sessualità e sulle loro
scelte procreative, che lo si voglia o
meno, è un modo per aumentare il
potere maschile, politico, economico,
familistico e fondamentalista su di
loro. Potere onnipresente che dimo-
stra, se ancora ce ne fosse bisogno,
come le donne siano solo considera-
te come oggetti, di volta in volta og-
getti sessuali, di violenza o riprodut—
tivi, non persone dotate di libertà e re-
sponsabilità come abbiamo voluto e

per cui abbiamo lottato dalla Costi—
tuzione a oggi [. . .]”‘.
Il saldarsi di un’alleanza inedita tra
tutte le associazioni, coordinamenti
sindacali, Consulte femminili, forze di
opposizione, insieme al coinvolgi-
mento attivo di operatori, figure isti—
tuzionali anche del Centro
destra, ordini professiona-
li medici, hanno smonta—
to menzogne e accuse sui
consultori pubblici. Ne
è scaturita la riscoperta di
questi servizi del territorio,
delle loro funzioni, della qualità e
credibilità, anche fra i giovani. Il va—
lore della salute delle donne dovreb-
be stare particolarmente a cuore a tut-
ti in un periodo di crisi economica e
di tagli a strutture e servizi sanitari.
L’ostinazione a non accettare nessun
confronto reale su questi temi ci dice
che l’operazione è di natura ideolo-
gica e di potere, e che i promotori
pensano di prescindere completa—
mente dalle vere esigenze delle don-
ne, anche in barba alla mobilitazione
democratica. I

* la versione integrale dell'articolo èscaiioabile su
wwwooidonneorg



noidonne | marzo | 2011 o


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