Numero 3 del 2011
Professione donna
Testi pagina 24
TRA LIBERTÀ E RISPETTO
DIRITTI
IN FAMIGLIA
di Tiziana Bartolini
UN'ESPERIENZA VENTENNALE COME
AVVOCATA NEL CAMPO DEL DIRITTO
DI FAMIGLIA CONSENTE
A SIMONA NAPOLITANI - CHE, TRA LE
TANTE ESPERIENZE PROFESSIONALI, È
ANCHE MEDIATRICE FAMILIARE,
COMPONENTE DEL DIRETTIVO E
RESPONSABILE DELL'UFFICIO LEGALE
SETTORE CIVILE DI DIFFERENZA DONNA,
ASSOCIAZIONE CHE GESTISCE | CENTRI
ANTIVIOLENZA DELLA PROVINCIA
DI ROMA - DI AFFRONTARE
AGEVOLMENTE LE QUESTIONI
CORRELATE ALLE SEPARAZIONI.
L'ABBIAMO INTERVISTATA PER
INTRODURRE LA SUA NUOVA RUBRICA:
FAMIGLIA, SENTIAMO L'AVVOCATA
Le statistiche ci dicono che diminuiscono i matrimoni
e aumentano le separazioni. Dal suo punto di osserva-
zione quali sono le maqqiori cause di separazione e di-
vorzio, oqqi?
Intanto va detto che a richiedere separazioni e divorzi sono
in maggioranza le donne e tra le più frequenti cause ci sono
i tradimenti (tradiscono più gli uomini delle donne). Osservo
inoltre che le donne, nonostante in generale abbiano si-
tuazioni economiche più deboli, sono sempre meno di-
sposte a sopportare condizioni di subalternità ; preferiscono
affrontare le incertezze e le ristrettezze economiche pur
noidonne I marzo I 2011
di essere libere e autonome e pur di non sottostare al ruo-
lo forzato di madre e moglie, se si sentono umiliate. C’è un
elemento che spiega molto bene quanto sia ancora lontana
l'effettiva parità tra i due sessi: molte
donne nelle cause di separazione si av-
valgono del gratuito patrocinio (ne
possono usufruire coloro che hanno un
reddito annuo entro i 10mila euro),
mentre questa scelta riguarda pochis-
simi uomini. Le donne lavorano, solo che
fanno ‘lavoretti' o addirittura si arran-
giano con occupazioni in nero. C'è an-
che un altro profilo di separate: donne
indipendenti economicamente e che con
meno difficoltà dicono basta ad un'unione infelice. Nel 60
/7O % dei casi i padri separati - soprattutto se lavorato-
ri autonomi - non corrispondono l'assegno di mantenimento
ole spese straordinarie.
Aumentano le coppie che convivono al di fuori del ma-
trimonio e che hanno fiqli. Quale rapporto hanno con i
tribunali nel momento della separazione?
Se non ci sono figli il ricorso alla giustizia c'è solo in caso di
situazioni patrimoniali in comune. Se ci sono figli la com-
petenza a regolamentare il rapporto con i genitori è del Tri-
bunale dei Minori in relazione: all'affidamento, all'assegna-
zione della casa coniugale e al mantenimento. Questo a par-
tire dal 2006, cioè dopo l'entrata in vigore della legge sul-
l'affidamento condiviso. Prima - contravvenendo al princi-
pio costituzionale - c'era un doppio regime per i figli natu-
rali e quelli nati fuori dal matrimonio. Siano sposate o no, la
conflittualità nelle coppie è la stessa e i figli sono strumen-
talizzati. Non dobbiamo nascondere che questo reca nei bam-
bini dei danni che non si cancelleranno più. I padri utilizza-
no i figli per avere informazioni su quello che fanno le ma-
dri e talvolta arrivano a veicolare minacce attraverso i figli.
Nelle coppie sposate al conflitto verticale sulla genitoriali-
tà si aggiunge il conflitto sulla coniugalità .
Lei parla di prevenzione anche nel campo del diritto di
famiglia. Che intende dire?
Ritengo che all'origine di tanti conflitti vi sia la mancan-
za di informazioni di base sui principi di rispetto per la di-
gnità della persona, della libertà , della salute. Queste no-
zioni dovrebbero essere fornite nei due luoghi fondamentali
per l’educazione: la scuola e la famiglia. Quindi la pre-
venzione sarebbe insegnare il rispetto della persona e i di-
ritti fondamentali. La consulenza legale sarebbe un altro
strumento di prevenzione: se fosse un servizio, come a li-
vello medico, si potrebbero evitare tanti problemi. La so-
cietà ne trarrebbe risparmi e beneficil