Numero 3 del 2011
Professione donna
Testi pagina 22
cesso all’informazione è blindato e intere generazioni di gior-
nalisti sono vendute o asservite, perfino in buona fede, che
è peggio, al degrado di un potere che ha messo in ginocchio
la democrazia con leggi e provvedimenti sessisti e classisti
a cominciare dalla legge elettorale? Possiamo farlo noi che
non facciamo mai notizia per tutte le cose ordinarie e stra-
ordinarie che facciamo? Noi che siamo conteggiate solo nel-
le statistiche, politicamente cancellate quando non derise o
deformate per la buona pace dei benpensanti? Quando le
donne rinunciano a pensare alla propria esistenza libera come
luogo di costruzione di un processo pacifico di giustizia so-
ciale, di pari opportunità per le generazioni successive (e non
solo per i propri bambini e bambine), quando si chiudono
dentro le piccole strategie di conquista del proprio micro—
territorio, (che sia una casa o una carriera) il patriarcato vin-
ce su tutte e i diritti vengono corrosi ad ogni livello. Do-
vremmo ricordare che il patriarcato è una struttura menta-
le, oltre che sociale, molto antica, sostenuta dalle religioni
e dai vari sistemi di potere, trasmessa dal conformismo edu-
cativo di genere, amplificato oggi dalla pubblicità e dai me—
dia. Il problema di questo Paese è fatto a cipolla: le vicen-
de di un vecchio sporcaccione che fa pena coprono la sua
corte prezzolata che procede con gli slogans populisti, sot-
PROFESSIONE DONNA/6
LA TRASVERSALITÀ
CHE FA BENE
"Il 13 febbraio? Una giornata di orgoglio
femminile". Intervista a Flavia Perina
di Tiziana Bartolini
a politica è da sempre la passione della sua vita, è par—
lamentare di FLI (Futuro e Libertà per l’Italia) e dal 2000
dirige il Secolo d’Italia, quotidiano che fu organo del
MSI. Flavia Perina è stata tra le organizzatrici della mobi-
litazione dello scorsol} febbraio, avendo aderito al comitato
promotore fin dalla prima ora insieme ad altre autorevoli
esponenti del centrodestra come Giulia Bongiorno, Ange—
la Napoli o Chiara Moroni.
noidonne | marzo | 2011
to stanno nascosti i loschi affari di un governo a cui non man-
ca il fedele sostegno della chiesa e della borghesia, la prima
incapace di fede, la seconda incompetente di opere, entrambe
in vendita per quei privilegi con i quali l’una atrofizza an-
cora le coscienze e l’altra mortifica il lavoro svendendo l’eco-
nomia. C’è una questione politica che riguarda specificamente
le donne e il modo con il quale stanno dentro i luoghi po-
litici dove si giocano le relazioni storiche tra i generi molto
più di quanto l’astrattezza dei ruoli possa uniformare e na-
scondere. Ci sono posizioni politiche che vanno esplicitate,
personalmente non mi sento rappresentata dalle “velineâ€,
quelle donne che svolgono il ruolo di “ripetelle†del leader
di turno, arruolate alla difesa ubbidiente, educata o sguaia-
ta che sia, né dalle “governantiâ€, quelle assunte per un ca—
salingato di lusso a pieno servizio, addette a una fedeltà un
po’ meschina come nei matrimoni convenienti, ma non ap-
prezzo nemmeno le “vestaliâ€, donne che mortificano la pro-
pria intelligenza presidiando ivalori che altri provvedono a
dissipare, immolate al sacro fuoco mentre gli “uomini di
Roma†da un lato gozzovigliano e dall’altro balbettano, e in—
tanto si affonda nel fango. È tempo di fare un passo avan-
ti: tocca a noi presentare un’agenda politica credibile. Una
manifestazione è solo l’inizio. I
versione integrale nel sito wwwnoidonneorg
Sottoscrivendo, come donne di
destra, l'appello che ha lanciato le
recenti iniziative in tante piazze
vi siete assunte una responsabi-
lità . Perchè questa scelta?
Quelle manifestazioni erano ne—
cessarie ed io ho cercato di contri-
buire con la mia specificità met—
tendo in primo piano il vero pro-
blema, che è politico: l’immagine
degradata della donna e la selezione della rappresentanza fem-
minile. Il caso delle feste di Arcore fa passare l’idea che uno
degli elementi di selezione della classe dirigente (e va ricordato
che chi va in Parlamento o in un listino bloccato è classe di—
rigente) è la bella presenza o altre prestazioni, che non 0c-
corrono titoli o percorsi di impegno civile, che non serva nep-
pure essere interessate alla politica, come se le cariche elet-
tive fossero lavori qualsiasi. È un tema politico quindi, nel
complesso, perchè fa fare una marcia indietro ad un paese
che è già arretrato su questo versante.
Come nasce la trasversalità , l'altro elemento di novità in
questo movimento?
Concordavamo sulla considerazione che le donne in Italia
stanno facendo passi indietro in ordine al tema del rispet-