Numero 3 del 2011
Professione donna
Testi pagina 21
PROFESSIONE DONNA/5
NÉVELINE
NEVESTALI
"l'urgenza di rendere visibile una rabbia dentro cui
onesta raggiunta parità ai livelli più alti di responsabilità e
accesso alle risorse. L’adesione di moltissime donne, me com—
presa, non è tanto condivisione di un appello, che dice il mi-
nimo e poco l’indispensabile, ma l’urgenza di rendere visi-
bile una rabbia dentro cui stanno ragioni così grandi e gra-
vi che nessun luogo chiuso può più contenerle. Ha supera—
to ogni misura questo governo nei confronti delle donne, a
cominciare dalla ferocia nei confronti di Eluana Englaro fino
alle leggi contro l’autodeterminazione, dal peggioramento
delle condizioni di lavoro alla persecuzione delle migranti.
Possiamo dire che oggi è svelato e sotto gli occhi di tutte e
stanno ragioni cosi grandi e gravi che nessun luogo tutti, anche di chi non voleva vedere o faceva finta, quello
chiuso puo più oontenerle"
di Rosangela Pesenti
"HAI/g,
CHE ÈISPETTI
hi convoca una manifestazione ha generalmente il po-
tere di farlo e cioè, al minimo, un luogo da utilizzare
liberamente per un primo confronto di idee, mezzi per
renderlo visibile e un potenziale consenso, dato dalla posi—
zione sociale che occupa e dalla rilevanza politica che ne de-
riva. Sono contenta che esistano donne autorevoli e che al-
cune di queste donne abbiano proposto a tutte di manife-
stare, dicendo implicitamente che da sole non ce la fanno,
che senza di noi, visibili, nelle piazze e ovunque, le loro pa-
role sono deboli, la cittadinanza dei loro pensieri più incerta,
la loro visibilità più occultabile anche se vivono carriere di
che molte di noi han-
no capito con chia—
rezza già molto prima
del 1994, con l’attac-
’ co al femminismo
della fine anni ‘80, la
proposta del ram-
pantismo ai giovani,
il successo come pa-
rola d’ordine entrata
anche nella scuola al posto
del diritto, l’esaltazione
dell’evasione fiscale a so-
stegno di un benessere ra—
pace nei confronti del ter-
ritorio, l’abito firmato
come divisa di un esercito
' mîrîmîî
r Ii . «mi:
votato al disprezzo del 1a-
voro manuale, il corpo modellato da fantasie erotiche ma-
late come elemento decorativo e componente fondamenta—
le dell’accesso a beni e carriere, la mortificazione del lavo-
ro, l’introduzione della schiavitù, la dilapidazione dei beni
comuni, la legittimazione della delinquenza, la violenza su
donne, minori e chiunque possa essere definito inferiore, il
femminicidio, l’esaltazione della famiglia ipocrita, l’attacco
all’autodeterminazione delle donne, la proprietà privata dei
figli, l’invenzione dello straniero attraverso definizioni
emarginanti e leggi liberticide, la falsificazione della storia,
il razzismo di Stato, la vergognosa omofobia, i’ostentazio-
ne della ricchezza, la mortificazione della sobrietà e del—
l’onestà , il disprezzo del servizio pubblico, la rilegittimazione
della scuola come veicolo e copertura delle gerarchie sociali,
la manipolazione delle parole come nel caso del federalismo,
l’attacco ai principi fondamentali della costituzione. Potrei
continuare a lungo e di ogni elemento qui confusamente elen-
cato, portare le prove, i fatti, il sistema delle collusioni, la rete
delle connivenze di un intero paese nel quale il degrado del-
la politica ha cancellato qualsiasi immagine di futuro. Pos—
siamo dire? Possiamo davvero farlo in questo Paese dove l’ac-
noidonne | marzo | 2011
i9