Numero 4 del 2006
E ora scendiamo in campo noi
Testi pagina 9
di madre in figlia
Lavoro: provvedimenti contro la precarietà giovanile, la
disperazione di chi non sa come rientrare in un mondo del
lavoro che non riconosce più, le discriminazioni verso le
donne; la promozione dei servizi alla persona, con partico-
lare attenzione all'infanzia e alla terza età; ambiente e terri-
torio, valorizzazione e salvaguardia per un interesse comu-
ne; PACS, per riconoscere le tante nuove solidarietà; un'equa
presenza delle donne in tutti gli organismi decisionali, a par-
tire dall'ambito politico.
L'art. 3 della Costituzione afferma che cittadini e cittadi-
ne hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla
legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di reli-
gione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
Tocca allo Stato rimuovere gli persona umana e l'effettiva
partecipazione all'organizzazione politica, economica e
sociale del Paese. Non esiste migliore definizione, occorre
agire!
La capacità di far rete e di essere anche trasversali, su tutti
i temi che riguardano le donne, la loro dignità e il loro corpo;
l'impatto delle scelte politiche, economiche e sociali in un'ot-
tica di genere (cosa significherà quella scelta per donne e
uomini, ragazze e ragazzi, bambine e bambini).
L'attenzione a chi ha di più, e non ai più che hanno di
meno. La rottura dei legami di solidarietà. La mancanza di
rispetto per le donne, manifestata con tentativi di attacco
alle conquiste. La scarsa attenzione alle donne di domani
che non saranno così clementi con chi tenta di fregarle.
Mi auguro di poter fare un bilancio positivo per l'essere
passati dalle difficoltà alla speranza di potercela fare, grazie
a donne e a uomini di qualità che - con pari dignità e pote-
ri - lavoreranno per rispondere alle esigenze del Paese.
Un PACS che garantisca alle coppie di fatto una maggio-
re regolarità legale; la fine della precarietà lavorativa che
comporta per i giovani una problematica tale da impedire
loro una vita vera, legandoli invece ad una situazione insta-
bile e stressante; una riforma scolastica intelligente; incenti-
vare i prodotti italiani in modo da renderli più competitivi
nel mercato estero; cercare di trovare soluzioni alternative
all'utilizzo del petrolio per ottenere energia che non sfocino
nel nucleare.
Giustizia significa ascoltare tutti e non essere vincolati
soltanto agli interessi di una parte della popolazione.
Significa impegno, perché essere Presidente è un impegno che
viene preso nei confronti dei cittadini ed occorre dimostrare
di essersi meritati la fiducia degli elettori. Significa responsa-
bilità, perché si tratta di uno dei poteri più ampi dei quali è
possibile usufruire ed il suo utilizzo può portare a grandi
imprese così come a disastri irrimediabili.
Che venga favorita la partecipazione femminile alla poli-
tica italiana; la promozione di politiche che sottolineino l'im-
portanza delle pari opportunità nel campo professionale-
lavorativo; che vengano sostenute azioni di lotta contro lo
sfruttamento sessuale di donne e bambini.
Le bugie raccontate agli elettori. Le riforme distruttive, la
partecipazione alla guerra, la crisi economica sulle spalle di
donne e uomini che lavorano di più ma non riescono ad arri-
vare con lo stipendio alla quarta settimana. Per il futuro
sono fiduciosa: le persone non sono stupide!
Ancora non si può dire, se non altro per scaramanzia, ma
è chiaro che tutto dipenderà dalle prossime elezioni.
Speriamo ci portino ad un paese migliore, o almeno ad una
buona approssimazione di questo!
Più giustizia per me significa
Dalle donne in Parlamento mi aspetto
Quello che non dovrà più accadere
L’Italia tra cinque anni
L’agenda del nuovo governo
noidonne aprile 2006 9
Rosa M. Amorevole Alessandra Pennello
I primi cinque provvedimenti