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Numero 4 del 2006

E ora scendiamo in campo noi


Foto: E ora scendiamo in campo noi
PAGINA 35

Testi pagina 35

noidonne aprile 2006 35
La Regione Emilia-Romagna ha appro-vato, come primo atto fondamentale
di questa legislatura, la legge intitolata
"Norme per la promozione dell'occupa-
zione, della qualità, sicurezza e regola-
rità del lavoro.
La 17/2005 - conosciuta come "legge
Bastico" dal nome dell'assessore regio-
nale al Lavoro che l'ha voluta,
Mariangela Bastico - ha una peculiari-
tà: è la prima legge regionale che tiene
conto della differenza di genere. Non
solo vuole promuovere condizioni di
pari opportunità nell'accesso al lavoro,
nella permanenza e nella progressione
di carriera, bensì si propone anche un
altro obiettivo non meno importante,
quello di favorire la conciliazione tra
tempi di lavoro e cura.
Per approfondire questi aspetti ho
organizzato a Reggio Emilia, il 31 gen-
naio scorso, un convegno dedicato alla
nuova legge, che ha visto la presenza di
molte donne e le cui conclusioni sono
state tenute proprio dall'assessore
Bastico. Dalla discussione è emerso
chiaramente che dal provvedimento
regionale le donne possono trarre reali
benefici, poiché nel promuovere una
piena e buona occupazione, chimera
irraggiungibile nel nostro Paese ma
meta da perseguire con tutte le nostre
forze, è fondamentale porre attenzione
alle differenze che purtroppo esistono
fra i due sessi in ambito lavorativo. E la
nuova legge tiene conto in maniera spe-
cifica dei bisogni delle donne, articolan-
do le risposte per venire incontro alle
richieste personali ma continuando a
tenere d'occhio l'intero sistema lavorati-
vo della nostra regione, per costruire un
modello di sistema che considera ogni
singolo elemento costitutivo e insieme
coordina la pluralità di soggetti che ne
fanno parte, favorendo lo sviluppo di
sinergie armoniche che provengano da
ogni settore della società, sia esso pub-
blico o privato. Le donne lavoratrici
hanno prima di tutto bisogno di nuove
opportunità, devono potersi costruire
un percorso lavorativo il più possibile
personalizzato, per non penalizzare, da
un lato, le proprie ambizioni e la possi-
bilità di fare carriera, mantenendo però
la garanzia della maternità e della
famiglia dall'altro. E hanno bisogno di
informazioni su tutto ciò che riguarda il
mondo del lavoro, sui diritti di cui pos-
sono godere e sui doveri che devono
accettare, ma soprattutto sulle opportu-
nità legate al loro sapere, alle loro pro-
fessionalità e sulla loro condizione di
possibili madri. La maternità, infatti, è
un valore sociale e come tale è da tute-
lare e da salvaguardare. La legge
Bastico ha dunque formulato un nuovo
quadro di riferimento, che permetterà
alle lavoratrici e ai lavoratori di supe-
rare le discriminazioni, sviluppare la
propria carriera professionale ed avere
finalmente gratificazioni lavorative ad
ogni livello di impiego. Tra gli obiettivi
principali della legge figura anche quel-
lo di contrastare la precarietà del lavo-
ro moderno (le donne sono circa i due
terzi sul totale di lavoratori precari),
favorendo l'acquisizione di condizioni
lavorative continuative e stabili che
contribuiscono alla qualità della vita
dei lavoratori. Poiché qualità nel lavoro
significa anche qualità nella vita fami-
liare, sociale e interpersonale delle per-
sone. Un articolo apposito, poi, si occu-
pa di "favorire la conciliazione tra
tempi di lavoro e di cura" da parte della
Regione e delle Province", un'operazione
che verrà portata avanti promuovendo
accordi con le parti sociali allo scopo di
sostenere progetti specifici di concilia-
zione tra tempi di lavoro e di cura, da
realizzare nei diversi ambiti produttivi.
Lo scopo è quello di mettere a disposi-
zione servizi territoriali di supporto alla
conciliazione, con particolare riferimen-
to all'organizzazione dell'orario di lavo-
ro, all'utilizzo del lavoro a tempo par-
ziale e del telelavoro.
Sono inoltre previsti assegni di servi-
zio volti a favorire l'accesso e la perma-
nenza nel mercato del lavoro, nonché la
progressione di carriera, di persone a
rischio di esclusione per carichi di cura.
Tutto questo non significa soltanto
essere vicino alle lavoratrici, ai lavora-
tori e non abbandonarli nel momento
del bisogno, ma significa soprattutto
garantire loro il diritto a costruirsi una
famiglia e ad occuparsi dei propri cari
senza perdere la possibilità di fare car-
riera o semplicemente mantenendo le
proprie garanzie lavorative.
Laura Salsi
Consigliera regionale Gruppo Uniti nell'Ulivo Ds
Lavoro, una legge
dalla parte delle donne
Emilia Romagna
Laura Salsi
"Sono nata a Reggio Emilia nel
1949, sono sposata e ho un figlio.
Faccio parte del gruppo provincia-
le reggiano "Donne dell'Ulivo" e ri-
copro la carica di segretaria della se-
zione Ds del villaggio Catellani, nel
comune di Reggio Emilia. Sono inol-
tre inserita nel coordinamento cit-
tadino e nella direzione provinciale
dei Democratici di Sinistra.
Sono membro del consiglio diret-
tivo reggiano di Sinistra ecologista e
dell'Associazione culturale Eco
(Economia e Ambiente).
Nel 1999, alle elezioni comunali,
sono stata eletta nel Consiglio co-
munale di Reggio, dove ho ottenuto
la conferma nel giugno 2004, quan-
do ho ricevuto l'incarico di presi-
dente dell'assemblea cittadina. Un
incarico che ho lasciato l'anno scor-
so, quando sono entrata a far parte
del Consiglio regionale.
In Regione sono componente del-
le Commissioni assembleari Territo-
rio, Ambiente, Mobilità e Attuazio-
ne dello Statuto".
Un'opportunità in più
Trenta milioni e 700mila euro dal
Fondo sociale europeo e dalla Regione
per la formazione professionale 2006.
Queste sono le risorse che la Giunta
dell'Emilia-Romagna mette a disposi-
zione nel bando regionale che si propo-
ne diverse linee di intervento: l'aumento
dell'occupazione femminile, il sostegno
nel mondo del lavoro per chi ha più di
45 anni, l'aiuto alle piccole imprese per
l'acquisto di servizi e interventi di qua-
lificazione professionale per le categorie
svantaggiate. Alle donne, in particola-
re, sono riservati 6 milioni e 200mila
euro.


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