Numero 5 del 2014
Europee, come e perché?
Testi pagina 35
29Maggio 2014
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comanni, armeni, azeri ecc.
E 90% di kurdi. Un paesaggio
mozzafiato. Sullo sfondo il lago
omonimo. Al centro l’isolotto
che conserva una delle poche
chiese rimaste intatte sul territo-
rio. Un gioiellino d’arte bizan-
tina. Sulle pareti l’affresco
della Madonna che
allatta. “Rispetto alla
democrazia parita-
ria, come donne del
Bdp, ci siamo poste
tre obiettivi: Istitu-
zionalizzare il prin-
cipio che ogni carica
debba essere ricoperta
da entrambi i generi. Politicizzare la par-
tecipazione delle donne avvicinandole alla
politica. Socializzare questo modello diffonden-
dolo a tutti i livelli della società. Non è stato facile
ma ce l’abbiamo fatta. Anche se ci sono resistenze
feudali la mentalità corrente da oggi non sarà più la
stessa“. Una esigenza nata dal basso, spiega Zozan,
che ha dato adito a molte critiche: “Il Governo turco non
riconosce questo principio che noi del Bdp stiamo ap-
plicando. Siamo convinte che la pratica dei co-sindaci
sia un modo per modificare i rapporti di forza interni alla
Il “pARTITO
DellA pACe e DellA
DemOCRAzIA” hA
ISTITUzIONAlIzzATO
lA pIeNA RAppReSeNTANzA
DI geNeRe peR OgNI
CARICA pOlITICA
società. Noi non vogliamo parlare di quote ma di pie-
na rappresentanza di genere”. Zozan non vuole essere
fotografata. Ha passato metà della sua vita in carcere.
Non ha visto crescere i suoi tre figli. Il maggiore ha 20
anni. Lei 45. Ha il viso senza rughe, lo sguardo serio. I
capelli neri e lunghi sembrano quelli di una ragazza. Per
due volte è fuggita dal suo villaggio incendiato dall’e-
sercito. Poi la prigione: “È stata dura. Non me
la sento di raccontare”. Sposta lo sguardo
e riprende a parlare di politica. I metodi di
assimilazione violenta contro l’etnia kur-
da sono stati per decenni pratica conso-
lidata dei Governi cui ha assistito senza
batter ciglio la Comunità internazionale.
Ancora oggi continuano gli arresti di
sindaci e avvocati. Il sistema carcerario
turco è durissimo e i minori convivono
in cella con gli adulti. Durante le elezioni
del 30 marzo ci sono stati brogli e scontri in
molte città del nord e ai confini con la Siria. In al-
cuni distretti è stata ripristinata la legge marziale. Un
bilancio catastrofico: 8 morti e una trentina di feriti. Troppi
per uno Stato membro della NATO che ambisce ad entra-
re in Europa. “Dopo l’uccisione a Parigi delle tre attiviste
kurde non mi aspetto più niente dalla Ue. Ho fiducia nel
mio popolo e nella democrazia. Il processo di pace deve
continuare. Spero che la percezione che i kurdi siano
terroristi possa cambiare presto”. b