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Numero 5 del 2014

Europee, come e perché?


Foto: Europee, come e perché?
PAGINA 25

Testi pagina 25

23Maggio 2014
di Cristina Melchiorri
STRATEGIE
PRIVATE
Sono Alessandra, e ho la fortuna di essere sta-
ta assunta da sei mesi in un Comune della mia
provincia, per occuparmi di comunicazione e
uffi cio stampa dell’Assessore all’Urbanistica.
Era il mio sogno e ci sono! Il problema è il rap-
porto con l’Assessore, che è molto egocentrico,
non mi delega nulla e vuole costantemente rive-
dere tutti i comunicati prima che escano, salvo
poi rimproverarmi che non è abbastanza veloce
la risposta e quindi debole la sua presenza sulla
stampa. È molto freddo sull’uso dei social, che
invece io promuoverei. A volte sembra quasi ge-
loso dei rapporti che ho con i giornalisti, come
se gli sottraessi qualcosa… Sono continuamente
combattuta fra lasciare e resistere, ma con molta
frustrazione….
Alessandra Olivi (Cremona)
Cara Alessandra, se affi anchi un personaggio politico
e ne curi l’immagine non sei solo una “pubblicitaria”,
ma una psicologa, una coach, una confi dente, ecc. È
un ruolo delicato, bisogna saperlo fare e aver voglia e
pazienza di farlo… È diffi cile tenere i confi ni, ma il tuo
Assessore si dovrebbe occupare del contenuto del
suo messaggio, tu della forma, del contenitore di volta
in volta più adatto alla situazione. Cioè dove, quando
e come far passare nel modo più effi cace “la notizia”.
Altro elemento importante del tuo supporto profes-
sionale è trovare e far emergere “la differenza”, quali
sono le idee che connotano il suo mandato e i fatti re-
alizzati, con quale vantaggio per i cittadini. Quanto alla
presenza dell’Assessore sui social network, comincia
dalla gestione della sua pagina Facebook , dove lui
risponde in prima persona alle domande e alle osser-
vazione dei cittadini. O tu al posto suo, concordando
i contenuti e lo stile, il colore, il tono delle risposte.
È un mezzo imprescindibile oggi, di grande effi cacia
per comunicare con gli elettori prima e durante il man-
dato. Quanto al tuo rapporto diretto con la stampa,
ricorda: tu sei la regista, l’attore del fi lm è lui.
l’aSSeSSOre
paVOne
pa fi nché non siamo convinte tutte. E sia chiaro, io spesso sono in
minoranza…e devono persuadermi”. Delle buone relazioni, che mi-
gliorano certamente la qualità della vita lavorativa, Rossella ha fatto
un punto di forza della Giraldi, consapevole che se ciascuno nel pro-
prio ambito viene valorizzato, i vantaggi sono per tutti, perché questo
genera benessere e senso di appartenenza. L’età va dai 28 ai 45
anni. C’è chi, giovanissima, ha un rapporto naturale con i social e sta
portando la Giraldi nella piazza virtuale a forza di I like e retwitt e chi,
con una maggiore maturità editoriale, si occupa di ‘riscrivere’ i testi,
“perché alcuni contengono un’idea avvincente, ma non rendono
nell’esposizione…Noi li trasformiamo”. Ovviamente tutto ruota attor-
no alla scelta azzeccata dei contenuti, allo stile. Tra i più recenti suc-
cessi c’è ad esempio È facile smettere d’amare. Se sai come farlo,
di Alessio Berardi, a metà via tra un manuale e un romanzo. Scritto
da un uomo ha certamente un valore aggiunto e incuriosisce, visto
che il sesso forte raramente palesa le proprie debolezze. Ma ci sono
anche l’arte, la narrativa, l’eros. Francesca Mazzuccato, ad esem-
pio, in La riscoperta, sfata il mito che per innamorarsi c’è un tempo
anagrafi co. Perché “leggere è per tutti”, come cita una recente rasse-
gna. “Anche chi non ha un rapporto quotidiano coi libri - rimarca
Rossella - prima o poi da un titolo viene attratto. Succede spesso
quando si è giù di corda e allora un testo diventa rifugio, salvezza”.
Ecco, Rossella guarda in questa direzione. Non punta ‘solo’ su chi
frequenta i grandi nomi della letteratura. Lei vuole fare scoprire quan-
to la vita può essere più bella e più appagante con un libro in mano.
Soprattutto se è di carta: “Noi abbiamo attenzione per l’ebook. Ma io
amo profondamente la carta e spero non sparirà mai. Anzi, sono cer-
ta che si tornerà indietro”. Lei, Rossella, ammette che a lanciarsi in
un’avventura così importante, in piena crisi, è servito coraggio. “Ma è
l’economia che ha bisogno di coraggio”. Che guarda caso è preva-
lentemente femminile, si serve di giovani e guarda ai nuovi talenti. ?


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