Numero 9 del 2016
Viva la scuola
Testi pagina 35
33Settembre 2016
US
A
invece di riconoscere “il lavo-
ro di medici, agenti di polizia,
insegnanti, lavoratori” dice:
“fidatemi di me. Metterò tutto
a posto io”. Ma “gli america-
ni non dicono: metto a posto
tutto io. Dicono: mettiamo a
posto le cose insieme”, ha
scandito Clinton.
Per concludere, quello di
accettazione della candida-
tura è stato un discorso che
sicuramente non ha offerto un’immagine particolarmente nuova
di Hillary Clinton. Più che sulla fiducia, che spesso gli americani
sono stati restii ad accordarle, Clinton ha preferito puntare sulla
fede nelle sue capacità di leader solida e preparata. In linea con
la campagna che i democratici faranno quest’autunno, Hillary
ha insistito sul tema della speranza e dell’ottimismo. Together,
insieme, è stata la parola più ripetuta; e la sua visione è par-
sa fondarsi sui concetti di stabilità, continuità, solidità, riforma.
Qualcosa sicuramente di molto meno roboante e rivoluzionario
rispetto all’offerta di Trump; qualcosa in sintonia con un’America
“che deve ripensare, e riflettere, su se stessa”.b
dopo il tramonto: è l’ora più propizia - dicono gli psicologi - per
ammettere le proprie difficoltà, chinare lo sguardo e guardarsi
dentro più che intorno e cercare di sognare un futuro diverso,
possibile e concreto se solo si potesse.. Se solo si risolvessero
quei problemi o si vincessero le paure col sano coraggio di chi
sa che la vita è questa, una sfida continua alle tue debolezze e
al tuo innato pessimismo.
Donna di grandi passioni, Hillary punta sulla solidarietà, da don-
na concreta e umile, in questa fase. Ha capito che da soli è dura,
e non si smette di provare paura. E la paura, si sa, è una catti-
va consigliera. Mettendo da parte invece il proprio ingombrante
egocentrismo, ce la si può fare. Un pezzo oggi e un passo do-
mani. Piano, piano, insieme, guardando in faccia la realtà. E l’A-
merica “è sempre stata più forte quando è stata unita”. È un mes-
saggio che guarda al futuro quello che Hillary Clinton ha lanciato
dal palco della Convention democratica di Filadelfia nel discorso
conclusivo di fine luglio con cui ha accettato “con umiltà, deter-
minazione e sconfinata fiducia” la nomination a presidente degli
Stati Uniti. L’America che vede Hillary Clinton non rinasce dal-
le ceneri, non si affida a “uomini della
provvidenza”. Non costruisce muri né
rifiuta le verità della scienza; non si ac-
canisce contro una particolare fede re-
ligiosa né semina intolleranza. È l’Ame-
rica che ha come motto pluribus unum,
che dai molti riesce a creare l’uno; che
continua a ispirarsi a quello che, in
tempi molto più difficili, disse Franklin
Delano Roosevelt: “L’unica cosa di cui
avere paura è la paura”. Hillary Clinton
ha cominciato col riconoscere che la
nazione si trova in un momento difficile:
“L’America è ancora una volta davanti
alla resa dei conti. Forze potenti minac-
ciano di distruggerci. Legami di fiducia e rispetto sono sempre
più fragili. E come avvenne già per i nostri padri fondatori, non
c’è garanzia di futuro”. L’unica soluzione, ha spiegato Clinton, è
tornare a quell’unità che ha segnato l’America nei momenti più
difficili. Qui è arrivato il primo attacco vero a Donald Trump che,
IL CAmmIno dI gRAzIA
ContRo LA VIoLenzA
ALLe donne
Da Santa Maria di Leuca a Santiago di Compostela sono circa
5000 km e Grazia Andriola ha deciso di percorrerli tutti a piedi
scandendo uno slogan, che è anche un obiettivo politico: “Non ho
paura di camminare sola e nessuna donna ne dovrebbe ave-
re”. Nell’impresa è accompagnata da WeWorld Onlus, organiz-
zazione impegnata con vari progetti contro la violenza alle donne
e per la tutela dei bambini.
L’idea di questa impresa nasce in Grazia lo scorso anno; mentre
percorreva il cammino di San-
tiago un terribile fatto di crona-
ca ha colpito la sua attenzione:
la violenza su una ragazza
degli Stati Uniti, rimasta poi
uccisa, perpetrata da un uomo
di origini spagnole che aveva
sabotato i cartelli del percorso
per poter molestare delle pelle-
grine. Ecco quindi il percorso,
anche simbolico, al fianco di
tutte le donne che ogni giorno
subiscono violenza e per dire
loro di non avere paura. “Que-
sto mio lungo cammino lo dedico a chi merita di essere felice, lo
dedico a chi non ha la forza di reagire e a chi trova il coraggio
di dire basta. Da qui nasce il progetto #steptostopviolence per
sensibilizzare e raccogliere fondi contro la violenza sulle donne
e sostenere i progetti di WeWorld”. È possibile seguire sui social
l’impresa di Grazia con l’hastah #steptostopviolence.
IL sostegno dI
donne fAmose
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