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Numero 9 del 2016

Viva la scuola


Foto: Viva la scuola
PAGINA 27

Testi pagina 27

25Luglio-Agosto 2016
femminile’. In quella cornice varie aziende si racconteran-
no e ci sarà l’intervento degli studenti e studentesse dell’I-
stituto Agrario di Sarzana con cui illustreranno il loro ultimo
progetto sulla biodiversità dei semi”.
Il sabato pomeriggio è previsto un incontro sul tema ‘I
Fermentati thailandesi’, organizzato a cura di France-
sca Boreanaz, dell’azienda agricola ‘Il Filo di Paglia’. La
domenica mattina Daniela Vannelli, presidente regionale
Donne in Campo e responsabile Slow Food Toscana per
l’olio, tiene un laboratorio di approfondimento e degusta-
zione di olio . “Il cibo tra salute e malattia: il ruolo della
donna per un nuovo paradigma” è il tema dell’incontro
con il dottor Alberto Fiorito, previsto per domenica pome-
riggio, in cui si affronteranno i temi del cambiamento delle
abitudini alimentari negli ultimi 50 anni evidenziando il rap-
porto tra cibo, nuovi stili di vita e salute al fi ne di illustrare la
necessità di assumere una piena consapevolezza di come
assicurare la salute alle future generazioni. In questo sen-
so l’incontro sarà occasione, anche grazie al dibattito pre-
visto, per prendere coscienza di quanto sia fondamentale
il ruolo delle donne come artefi ci e punti di riferimento per
la diffusione di questo messaggio.
“La Fortezza sarà letteralmente inondata dalla creatività
femminile che si esprimerà
attraverso la aziende agri-
cole, i prodotti artigianali, le
associazioni, le artiste fi no
alle professioniste. Saranno
due giorni trascorsi all’inse-
gna del ritrovarci tutte insie-
me, per conoscerci e farci
conoscere, per fare rete ed
essere più forti”. Fidanza è
entusiasta perché, spiega
“Donne in Campo è un’as-
sociazione aperta alla par-
tecipazione di tutte e alla
larga condivisione dei suoi
principi ispiratori”.
Una collaborazione cui
Donne in Campo-Cia Li-
guria tiene molto è quella
che si realizza da tempo
con l’Associazione Vittoria
che si occupa delle donne
vittime di violenza e che si
rinnova anche con la presenza nella due giorni. Altre realtà
no profi t porteranno i loro messaggi sociali: dalla ricerca,
con Telethon, ai cuccioli in cerca di famiglia di cui si occu-
pa l’Associazione Aronne. ?
di Cristina Melchiorri
STRATEGIE
PRIVATE
Sono Leda faccio la commercialista e devo traslo-
care l’uffi cio. Il mio socio, maniaco dell’ordine, mi
indurrebbe a eliminare il più possibile prima di pas-
sare ai nuovi locali, che saranno più piccoli. A me di-
spiace eliminare libri vecchi e vari oggetti accumu-
lati nel tempo, anche se so che non mi serviranno.
Pensavo di traslocare tutto poi scegliere con calma
quando sarò nell’uffi cio nuovo…chi ha ragione?
Leda Errico (Lodi)
Cara Leda, ha ragione lui. Capisco la tua riluttanza a
buttare. Siamo stati educati da una generazione di ge-
nitori cresciuti durante la Seconda Guerra mondiale,
per i quali possedere cose era di vitale importanza.
Dal dopoguerra in poi, il consumismo è dilagato, e
noi ci ritroviamo case e uffi ci pieni zeppi di oggetti,
utili e inutili. Cose che amiamo, e per questo è bene
tenerle, o che amavamo quando le abbiamo compra-
te, ma che ora ci lasciano indifferenti. Queste ultime
vanno eliminate. Buttare ciò
che è inutile è catartico, libe-
ra lo spazio in cui viviamo e
lavoriamo, libera la mente e
riordina le idee. Lo spazio è un
costo, di affi tto, gestione, puli-
zia. Ma soprattutto, gli oggetti
che intasano gli spazi tolgono
energia vitale! Elimina ora tutto
quello che non serve, come le
vecchie dispense giuridiche.
Tutte le informazioni sulle nuo-
ve norme e circolari che ti ser-
vono per il tuo lavoro le trovi su
internet, aggiornate in tempo reale. Combatti
la tentazione di dirti “mi potrebbe servire, per
adesso lo metto da parte poi valuterò”. Leggi
un paio di libri “Il magico potere del riordino”
di Marie Kondo, e “L’arte di Buttare” di Nagisa
Tatsumi, editi da Vallardi. In sintesi, due sono
le regole: tieni ciò che ami, (o che devi tenere
per legge), e ama ciò che tieni, (e usa tutto
quello che hai!). Riordina per categorie, e non
per luogo. Metti insieme tutti i libri e scegli di
tenere solo quelli che ami. Il resto, via! Fai lo
stesso riunendo e valutando tutta la cancel-
leria, poi tutti i soprammobili, ecc.. Allenati magari in
casa, cominciando con i vestiti dell’armadio. Sono tan-
ti anche i tuoi, vero? Non concentrarti su quello che
elimini, ma su ciò che scegli di tenere perché lo ami. Ti
abituerai così a riconoscere e distinguere ciò che ami
da ciò che tieni per abitudine…Magari ti servirà anche
con le persone….
L’ARTE DI BUTTARE
SENZA SENSI DI COLPA!
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