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Numero 9 del 2016

Viva la scuola


Foto: Viva la scuola
PAGINA 15

Testi pagina 15

13Settembre 2016
La scuola è una cosa enorme. Uno dei punti salienti della so-
cietà. Dobbiamo tutti sentire una fierezza per la nostra scuola.
Soprattutto gli insegnanti devono trovare nella nostra tradizio-
ne la forza per andare avanti, consapevoli però che non basta
più. Poi le situazioni sono tante e diverse. Mi capita di andare
nelle scuole, soprattutto le superiori, e vedo tante differenze
tra le varie realtà. Incontro delle eccellenze, ma non sempre
e non ovunque.
Quello delle differenze è un tema importante. Ci sono
tante buone pratiche, ma spesso rimangono casi isolati e
non riescono a fare il passo successivo, cioè essere con-
divisi su larga scala e diventare sistema. Manca un’idea
complessiva?
Sì, un metodo generale condiviso sembra mancare, come per
esempio avviene in Francia, mentre da noi prevale un’idea di
lavoro individuale. Occorre valorizzare il fatto che ci siano sem-
pre più scuole pubbliche di eccellenza sapendo che questo
porta, nei fatti, a innalzare il livello complessivo. Penso anche
LO SGUARDO
OLTRE I CONFINI
LE FORTI RADICI
E I CAMBIAMENTI
NECESSARI
4 segue a pagina 14
RecupeRaRe la fieRezza
peR le nostRe tRadizioni
e modificaRe quello
che non va più bene.
inteRvista a Cristina CoMenCini
VIVALASCUOLA | 2
“È in atto un cambiamento gigantesco e tutte le scuole, non solo quella italiana, sono arretrate rispetto al tempo in cui viviamo. Ovunque c’è il
problema di che scuola fare in questo mondo nuovo e noi ce
lo ritroviamo esattamente come negli altri paesi”. Cristina Co-
mencini, regista e scrittrice, risponde alle domande di “NOI-
DONNE” sulla scuola non da “esperta” ma con lo sguardo e
la sensibilità di una attenta osservatrice.
Chiediamo alla donna, all’intellettuale e anche alla mam-
ma e nonna, quali problemi vede nella scuola?
Tra i problemi più grandi, in generale, vedo i cambiamenti degli
strumenti di comunicazione; occorre capire il futuro attraver-
so l’uso di nuovi strumenti di approfondimento. Sono questio-
ni che riguardano tutto il mondo, mentre un nostro problema
specifico sono le strutture scolastiche: antiquate e talvolta fati-
scenti. Se faccio un confronto con quello che vedo all’estero mi
sembra che abbiano strutture migliori, più nuove delle nostre…
poi magari hanno problemi nei contenuti. Noi abbiamo una tra-
dizione molto importante nella scuola. Penso, ad esempio, a
Maria Montessori e al suo metodo pedagogico all’avanguardia.
Anche il liceo è solido, ha radici profonde che hanno costruito
le basi di grandi movimenti. Movimenti che hanno consentito
una mobilità sociale, insegnanti che hanno permesso di andare
avanti anche a chi non aveva alle spalle una famiglia abbiente
o che era cresciuto in case senza libri. Questo non c’è più ed è
una questione molto seria. La scuola si deve mettere al centro
di questo problema, deve tornare ad essere il motore della mo-
bilità sociale, che è la cosa più importante per una comunità.
Le classi medie sono il fulcro di un paese e il fatto che ci possa
essere un rimescolamento sociale, che le persone delle clas-
se più modeste possano diventare classe dirigente, è decisivo
sotto molti aspetti. È linfa vitale per tutta la società.
Ha citato uno tra i nodi strategici che la scuola deve af-
frontare…
di Tiziana Bartolini
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