Numero 5 del 2014
Europee, come e perché?
Testi pagina 30
da 70 anni NOIDONNE guarda al futuro
Gli equilibri geo-politici del mondo si
cominciano a spostare dal bipolarismo
dell’asse Russia-Stati Uniti (e dallo
scenario vietnamita) e altre zone del
mondo diventano importanti.
L’America Latina su tutte con il primo governo – demo-
craticamente eletto – socialista del continente, quello di
Salvador Allende. È lui l’uomo del cambiamento con gli
interventi di nazionalizzazione delle miniere di rame e la
riforma agraria. Il socialismo espresso dal leader non può
sopravvivere perché si scontra con interessi molto più for-
ti, come ad esempio quelli degli Stati Uniti. Allende vie-
ne brutalmente ucciso dopo appena due anni di governo.
Noidonne, con un occhio sempre attento a quello che suc-
cede nel mondo, denuncia da subito le sparizioni, le tortu-
re e le abnormi violazioni di diritti umani che si perpetua-
no in Cile dal 1973 in poi ad opera del dittatore Pinochet,
in carica fi no al 1988. Sulla rivista non mancano articoli
sulla condizione delle donne anche in altri paesi: si parla
di Cuba, della Cina, di tanti paesi europei e si festeggia al
fi anco delle donne spagnole la morte di Franco nel 1975.
Nel 1979, l’Assemblea generale
delle Nazioni Unite approva
la Convenzione per l’eliminazione di
tutte le forme di discriminazione contro
le donne, conosciuta come CEDAW.
Il documento che stabilisce un programma di azione per
porre fi ne alla discriminazione basata sul sesso: gli Stati che
ratifi cano la Convenzione sono tenuti a sancire la parità di
genere nella loro legislazione nazionale, ad abrogare tutte
le disposizioni discriminatorie nelle loro leggi e ad emana-
re nuove disposizioni per premunirsi contro la discrimina-
zione delle donne. Devono inoltre istituire tribunali e isti-
tuzioni pubbliche per garantire alle donne una protezione
effi cace contro la discriminazione e adottare misure per
eliminare tutte le forme di discriminazione praticata nei
confronti delle donne da parte di individui, organizzazioni
e imprese. L’anno dopo a Copenhagen si tiene la seconda
Conferenza mondiale e anche lì si riunisce il Forum paral-
lelo con oltre ottomila donne, fra cui moltissime africane
che, per la prima volta, introducono nella discussione il
tema del confronto Nord-Sud, rifi utando apertamente il
paternalismo delle femministe europee. La proposta è la
costruzione di una salda rete di scambi e di comunicazioni,
nazionali e internazionali, fra tutte le organizzazioni delle
donne che stanno nascendo in ogni parte del pianeta.
Ovunque le donne sono in mobilitazione,
e ovunque ancora vengono discriminate.
Le Nazioni Unite per la prima volta
mette al centro delle politiche mondiali le
diseguaglianze di genere, proclamando il
1975 Anno Internazionale delle Donne.
A Città del Messico si svolge la prima Conferenza Mon-
diale sulle donne, un grande evento al quale partecipano
in oltre seimila. L’Assemblea Generale dell’ONU iden-
tifi ca tre obiettivi chiave che sarebbero diventati la base
per il lavoro in difesa delle donne: la piena uguaglianza
fra i sessi e l’eliminazione delle discriminazioni sessuali;
l’integrazione e la piena partecipazione delle donne allo
sviluppo; un maggiore contributo delle donne nel raffor-
zamento della pace mondiale. Contemporaneamente
quattromila delegate, nordamericane, europee e latinoa-
mericane, prevalentemente appartenenti alle ONG, dan-
no vita ad una conferenza parallela per ribadire i principi
di uguaglianza fra i sessi e di parità sociale della donna
che, nella tribuna uffi ciale, non trovavano pieno ricono-
scimento a causa dell’atteggiamento prudente e political-
ly correct dei governi e degli organismi internazionali. Le
donne occidentali parlano di eguaglianza di diritti, quelle
dei paesi del Sud di oppressione materiale. Questa grande
mobilitazione, spinge i vertici internazionali a proclama-
re i successivi dieci anni come il “Decennio delle Nazioni
Unite per le Donne” (1976-1985).
Cuba,
n. 29, luglio 1973
Attiviste 1,
n. 45, novembre 1975
Attiviste 2,
n. 45, novembre 1975