Numero 4 del 2006
E ora scendiamo in campo noi
Testi pagina 22
aprile 2006 noidonne22
Si è tenuta a Riccione l'AssembleaNazionale di Donne Impresa aderenti
a Confartigianato, dal 10 al 12 marzo
u.s, alla presenza della Presidente
Nazionale Rosa Gentile che, come di
consueto, era supporta da un nutrito
numero di attivissime imprenditrici.
Ha parlato di "Evoluzione della pic-
cola impresa e di nuova imprenditoria-
lità", Marina Puricelli, docente area
organizzazione e personale della SDA
Bocconi, di "Galateo aziendale inteso
come relazioni interpersonali in azienda
e come fattore di successo", Roberta
Fabbri, docente di formazione imprendi-
toriale e di "Psicologia del successo e
affermazioni di sé" Vera Slepoj,
Presidente Federazione Psicologi
Italiani.
"Quando si parla di economia in
Italia - ha detto il prof. Boccia, Direttore
del Centro di Ricerca dell'Università
Liuc di Castellana, nella relazione intro-
duttiva - sempre più spesso si usa:
declino, competitività e globalizzazio-
ne. Nel nostro paese non si riesce a pro-
spettare delle politiche che rispondano
ai reali bisogni e abbiamo grandi diffi-
coltà a competere sul mercato globale
anche perché l'innovazione resta un
campo complesso, in cui soltanto cin-
que o sei grandi gruppi (Mediaste, Fiat,
Telecom, Enel, Eni e Finmeccanica a
margine) possono competere perché
spinte dalla competizione internaziona-
le ad innovare. Le quaranta imprese che
stanno al di sotto, sono definite le mul-
tinazionali tascabili. Ancora più sotto
ci sta l'Italia, cioè la colonna portante,
quindi il territorio che è costituito dalle
microimprese con meno di dieci addetti
ciascuna". Quindi, secondo il prof.
Boccia, non si può parlare di declino,
ma di politiche economiche non idonee,
come ad esempio gli interventi su scala
settoriale, con relativi finanziamenti,
con la convinzione che vadano bene a
tutti. Dagli anni '80 ci si è accorti che
non si può più intervenire così, perché
tra le imprese piccole e grandi c'è molta
differenza e le caratteristiche settoriali
devono incrociarsi con la dimensione
dell'impresa. Ma oggi come si mettono
in relazione questi due fattori? Costo del
lavoro, condizioni, garanzie, incrocio
domanda/offerta, accesso al credito,
come si possono sposare con la piccola
impresa?
Innanzitutto bisogna considerare che
l'Unione Europea ha dato più poteri alle
Istituzioni e sono aumentati i rapporti
tra queste ultime e le Associazioni di
categoria. Inoltre la poliedricità dei ter-
ritori offre la possibilità alle
Associazioni di essere protagoniste e di
interpretare i bisogni del territorio, oltre
a quelli dei singoli associati, tenendo
conto che i bilanci degli Enti Locali sono
costituiti dal 35% di risorse Statali e dal
65% dalle risorse dei cittadini.
Sicuramente sarà vincente chi avrà la
capacità di aprirsi, di saper rappresen-
tare e di stimolare l'innovazione. "In
questo scenario le donne giocano un
ruolo importante anche perché sono la
maggioranza della popolazione, sono
più scolarizzate e soprattutto hanno
lauree di qualità.
E' vero che la loro rappresentanza
Istituzionale è molto carente, ma - pro-
segue il prof. Boccia - le donne hanno
cominciato a spingere dall'esterno e
questo inciderà nei processi decisionali.
In questa prospettiva bisogna immagi-
nare un welfare diverso e politiche di
conciliazione che possano essere più
vicine alla famiglia, lavorando molto
sulle politiche degli enti locali in modo
da eliminare quelle disparità che attual-
mente rendono alcuni sevizi sociali frui-
bili in alcune zone dello stesso territorio
e per niente percorribili in altre".
Insomma lo sviluppo dell'impresa deve
partire dal territorio e le imprenditrici
devono essere il valore aggiunto.
Lo sviluppo parte dal territorio
Riccione, Donna Impresa
le imprenditrici giocano un
ruolo decisivo perché sono più
scolarizzate e hanno lauree
di qualità
Donatella Orioli
La maternità al centro dell'attenzione dell'iniziativa volutadalla d.ssa Daniela Fratti, internista presso l'Azienda
Ospedaliera Universitaria, e realizzata in collaborazione con
il reparto di ginecologia della stessa Azienda, con l'Ufficio
accoglienza e con il contributo economico del Soroptimist.
Per lo scorso 8 marzo anche tutte le associazioni di volonta-
riato della Provincia di Ferrara si sono trovate d'accordo sul-
l'opportunità di un opuscolo dal titolo
"Sarò mamma in tutte le lingue del
mondo", presentato a Ferrara in occasione
della Festa della donna. Il percorso di luci
e ombre che le gestanti devono affrontare
è stato tradotto in tutte le lingue e le pagi-
ne, molto fruibili e immediate, mettono in
particolare risalto la maternità delle
donne immigrate, che in Emilia-Romagna
rappresentano il 45% della popolazione
straniera e vivono una situazione poco incoraggiante, non-
ostante l'attenzione della Regione alle varie realtà. Le donne
immigrate subiscono una doppia, tripla (o forse quadrupla)
discriminazione. Sono Infatti svantaggiate da stereotipi di
genere che si sommano agli stereotipi etnici e alla discrimi-
nazione di classe. Hanno difficoltà linguistiche e - in partico-
lare le maghrebine, africane e asiatiche - hanno un basso
livello di scolarizzazione. La maternità è
sicuramente un tema unificante che acco-
muna tutte ed è stato proprio su questo
elemento di omogeneità che ha puntato la
l'Amministrazione Provinciale. La risposta
positiva è arrivata da una platea folta e
attenta che ha dimostrato la capacità di
coesione delle donne di fronte a temi deci-
sivi.
Donatella Orioli
“Sarò mamma in tutte le lingue del mondo”
Ferrara