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Numero 5 del 2014

Europee, come e perché?


Foto: Europee, come e perché?
PAGINA 18

Testi pagina 18

16 Maggio 2014
aGriCOLtura,
BEnE COMunE
di Tiziana Bartolini
dal mercato unico
alla moneta: un cammino
che deve continuare. accanto
alle persone.
rOssana ZaMBELLi, direttore
cia, e l’imprenditorialità agricola
“Siamo europeisti da sempre e abbiamo conti-nuato a credere ed investire sull’Europa fin dai suoi primi passi”. A parlare è il mondo agricolo
ed è Rossana Zambelli, direttore di CIA (Confederazione
Italiana Agricoltori) dal 2010 e da oltre un trentennio im-
pegnata nel settore, sempre in CIA. E sempre vicina alle
donne, delle quali apprezza la concretezza, l’efficienza e
la capacità di innovare che è dimostrata dal successo del-
le numerose aziende a conduzione femminile. Sull’Europa
non ha esitazione: sì all’UE ma anche massima attenzione
ai cambiamenti che le contingenze e le esperienze ren-
dono necessari. “C’è una normale evoluzione. L’Unione è
partita come mercato e siamo arrivati alla moneta unica.
Un cammino straordinario che oggi deve porsi l’obiettivo di
ridefinire il percorso verso uno spazio comune più vicino ai
cittadini, stabilire un nuovo equilibrio tra aspettative sociali
e realtà imprenditoriali”.
E rispetto all’agricoltura, in modo particolare, cosa
vede per il prossimo futuro?
L’agricoltura deve essere considerata un Bene Comune,
deve essere percepita come
volano economico. Se finora
l’Europa ha stabilito dei limiti
alla produzione con le quote,
per il futuro si dovrà invertire
la rotta e avere l’obiettivo di
incrementare la produzione.
Questo si rende necessario
per i cambiamenti soprag-
giunti: pensiamo all’aumento
demografico e ai cambia-
menti climatici che incrementano la domanda di alimenti.
Non è un caso che l’EXPO 2015 a Milano abbia come tema
quello di nutrire il mondo, l’agricoltura nel suo insieme avrà
una indiscutibile centralità.
Cosa dovrà cambiare nelle istituzioni europee che an-
dremo a rinnovare a fine maggio?
Intanto sottoporremo le nostre proposte ai candidati per
renderli consapevoli dell’importanza di questo settore e
delle innovazioni che occorre realizzare. L’Europa si dovrà
confrontare in modo serrato e avere la capacità di mettersi
in discussione. Va bene l’attenzione all’Euro e agli equilibri
economici, ma ci sarà sempre più bisogno di azione poli-
tica comune sul fronte della cittadinanza e delle politiche
sociali. È necessaria l’affermazione di una politica estera e
delle migrazioni che guardi al Mediterraneo come un natu-
rale bacino di relazioni umane ed economiche e di poten-
ziale sviluppo. In questa prospettiva il nostro semestre di
Presidenza europea sarà un’occasione da non perdere per
affermare i valori di cui siamo portatori.
E il mondo agricolo come deve cambiare?
Intanto deve partire dalla consapevolezza del suo valore,
a cominciare dal fatto che le produzioni agricole non sono
delocalizzabili e hanno bisogno di quella terra e di quel
sole. Quel territorio e quel paesaggio sono un bene di cui
lui ha cura e che aggiungono valore alla sua produzione.
L’agricoltore deve essere protagonista nel dialogare ed
essere propositivo delle aree rurali perché l’agricoltura si
declina in ambiente, in territorio e poi in mercato.
EurOPEE, COME E PErCHÈ | 2
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