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Numero 9 del 2016

Viva la scuola


Foto: Viva la scuola
PAGINA 17

Testi pagina 17

15Settembre 2016
AlTRAMenTe,
SCuOLA dI EduCAzIONE CIvICA
E pOLITICA INdIpENdENTE.
INTERvISTA A PATRIzIA SenTInellI
IL PIACERE
DELL’APPRENDERE
VIVALASCUOLA | 3
insegnante, sindacalista, impegnata nella politica dei partiti e nei movimenti, deputata e infine viceministra degli Esteri, Patrizia Sentinelli negli ultimi anni è tornata alle origini, alla
scuola, con “AltraMente,Scuola per tutti”
Che senso dai a questo ritorno alle origini?
Il mio lavoro è stato per tanti anni quello di insegnare e di pari
passo c’è stata la politica che è diventata impegno totale con
il governo Prodi. Dopo la fine di questa esperienza, anche per
responsabilità della sinistra, per me si è concluso un ciclo. Ho
sentito che le istituzioni politiche erano diventate impermeabili
alle domande sociali e rispondenti più alle esigenze del mer-
cato che a quelle delle persone. Tutto ciò mi ha portato a voler
fare un’esperienza politica diversa, più vicina ai movimenti e
alla vita delle persone, e così siamo arrivati ad AltraMente.
altraMente si propone “la ricostruzione del faticoso piacere
dell’apprendere”. Perché ricostruzione e perché proprio edu-
cazione?
Abbiamo sentito la necessità di riprendere il gusto allo studio
e all’approfondimento, di ragionare sui cambiamenti che ci at-
traversano, sulla globalizzazione, sul pensiero unico. Ci è sem-
brato che ci fosse bisogno di ricostruire, di ri-interrogarsi sia
dal punto di vista delle relazioni che da quello dello scambio e
l’educazione informale ci è sembrato il modo migliore di farlo.
Lavoriamo con tutte le fasce di età con incontri rivolti agli adul-
ti, con seminari sul potere, sulla politica, sull’economia, sulla
finanza; organizziamo laboratori in cui il sapere si coniughi con
il saper fare; ci rivolgiamo a ragazzi e bambini consapevoli che
apprendere significa anche suscitare curiosità ed emozioni.
Poi abbiamo il filone del soccorso scolastico e dell’interazione
con l’istituzione scolastica.
Cosa è il soccorso scolastico, come nasce e come si pone rispet-
to alla scuola?
di Nadia Angelucci
Arriviamo dopo la scuola con un doposcuola dove incontriamo
ragazzi e ragazze in maniera anche più libera. Sono studenti
che trovano da noi un luogo di accoglienza: si prova a studia-
re, si gioca insieme, si chiacchiera. Da quest’anno lavoriamo
dentro la scuola, nei locali messi a disposizione e che abbia-
mo rimesso a posto. I nostri servizi sono gratuiti e si svolgono
in uno spazio che è molto diverso da un’aula scolastica. Con
i partecipanti ci sono relazioni orizzontali; ognuno mette a di-
sposizione quello che sa, ma cerchiamo di lavorare anche con
metodologie diverse che ci sembra che la scuola oggi non
metta sufficientemente a disposizione. Ovviamente c’è un in-
contro anche con i docenti che a me sembra soffrano di solitu-
dine. Lavoriamo anche di mattina con una scuola di italiano ai
ragazzi stranieri appena arrivati, facciamo laboratori di lettura
e di scrittura e abbiamo prodotto con i ragazzi dei libri che
abbiamo pubblicato.
tu sei stata insegnante per molti anni e ora torni nella scuola con
un altro ruolo; come si è trasformata la scuola nella tua perce-
zione?
La scuola è ancora un presidio di democrazia ma ha biso-
gno di una grande visione, di un pensiero ampio. È uno dei
luoghi che non sono stati
adeguati alla trasformazione
della nostra società. Faccio
un esempio: non discono-
sco la necessità del fatto che
un adulto insegni e abbia
una sua autorevolezza ma
la mancanza di orizzontalità
che troviamo nella scuola è
sconcertante. D’altra parte è
vero anche che questi poveri
docenti contemporanei si tro-
vano a fronteggiare problemi complessi, ragazzi di tanti biso-
gni diversi, sono sommersi dalla burocrazia e perdono il gusto
dell’approfondimento verso la didattica. Poi è stata introdotta
una sorta di competitività in assenza di un sistema scolastico
integrale che tenga insieme tutti verso il medesimo obiettivo.
Ci sarebbe bisogno di indicazioni comuni, condivise, di pri-
orità generali e di sostenere i bisogni basilari. La scuola va
ripensata con la partecipazione di tutti e tutte. ?
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