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Numero 4 del 2006

E ora scendiamo in campo noi


Foto: E ora scendiamo in campo noi
PAGINA 15

Testi pagina 15

noidonne aprile 2006 15
Le giovani donne che stanno cre-
scendo in quest'Italia sempre più
confusa rappresentano un problema
e una speranza. Un problema perché
la disinformazione colpisce i giovani
più di chiunque altro, esposti al
bombardamento di messaggi televi-
sivi che inneggiano all'apparenza e
all'individualismo. Una speranza, e
il perché lo dice solo la loro giovane
età.
Come si caratterizza il vostro rappor-
to con loro, e quali sono gli strumenti
che utilizzate o intendete utilizzare per
averne l'interesse e la partecipazio-
ne?
È il caso di prestare grande atten-
zione alle nuove realtà mass-
mediali, dal momento che questa
cultura, centrata prevalentemente
attorno alle immagini, pare che cat-
turi l'occhio, ma che non fa crescere
la mente e il cuore. Di qui la neces-
sità di analizzare tutto ciò che
attiene la comunicazione nella sua
complessità, di mettersi in ascolto e
in profondità dei bisogni dei giova-
ni, cercando di arrivare a loro
comunicando con gli strumenti di
oggi; un'operazione che può risulta-
re difficile per una generazione
come la mia ad esempio.
Sul fatto che i giovani rappresen-
tano una speranza per il nostro
Paese è sì intrinseco nella realtà
biologica dei fatti, ma non lo è
invece nella politica che non pensa
ad esempio a misure strutturali che
consentano ad un giovane e una
giovane di poter immaginare e program-
mare il proprio avvenire e di accogliere
con fiducia la sfida dell'istituzione fami-
glia.
Soprattutto il CIF cerca di aiutare le
giovani a sviluppare uno spirito critico
per il quale ormai si investe così poco
nella nostra cultura. L'Associazione ha
al proprio interno un Coordinamento
nazionale Giovani del quale fanno
parte rappresentanti territorialmente
rappresentative che ogni anno organiz-
za un Incontro Giovani su un tema spe-
cifico. In ogni sede CIF, soprattutto in
quelle che hanno servizi, le ragazze
lavorano su progetti precisi e vengono
coinvolte nei fatti nella costruzione di
una democrazia più solidale. Tanti i set-
tori nei quali operano: asili, punti
gioco, sportelli di volontariato, sportelli
scuola, accoglienza e alfabetizzazione
degli immigrati, sostegno alle madri in
carcere.
"Le donne e il futuro del Paese" è il
tema che avete proposto in occasione
dell'8 marzo. Come mai questa rifles-
sione, e come mai proprio adesso?
Il Paese attraversa un momento diffi-
cile e tutti gli indicatori parlano in que-
sto senso. La "crescita zero" connota una
crisi che viene da lontano e parla di un
conflitto sociale latente, ma esteso che
prima o poi, se non compreso e supera-
to, può dare luogo ad una guerra di cia-
scuno contro tutti dall'esito scontato: la
sopravvivenza del più forte. Anche l'a-
stensionismo, che dall'ultima indagine
Istat sembra colorarsi di "rosa", esprime
la disaffezione per una dimensione della
politica lontana dagli interessi dei citta-
dini e poiché le donne sono le "antenne
della società", narra di un deficit di
quella passione civile che, fin dall'ini-
zio, ha invece caratterizzato la richiesta
della piena cittadinanza al femminile.
Nello scegliere il tema di approfondi-
mento per celebrare l'8 marzo di que-
st'anno, l'Associazione ha usato tre
sostantivi: donne, futuro, Paese per
focalizzare la riflessione su tre partico-
lari aspetti indicativi per una costrutti-
va discussione che aiuti la democrazia.
Le Donne rappresentano la lente attra-
verso la quale si vuole valutare la real-
tà e con la quale è possibile affrontare
ogni questione in maniera nuova oltre a
rappresentare una risorsa sulla quale
ancora tanto è necessario investire.
Il Futuro rappresenta la prospettiva
che deve guidare l'approccio ai vari pro-
blemi. Il Paese rappresenta, infine, il
contesto storico-geografico al quale il
CIF intende guardare. Il tema, come
ormai è tradizione per
l'Associazione, si pone come un
contenitore aperto all'interno del
quale ogni Cif ha scelto di affronta-
re un aspetto particolare.
Quale sarà il passo successivo
alle importanti discussioni che
avete sviluppato sull'argomen-
to?
Abbiamo proposto questo tema
perché crediamo sia importante in
questo periodo adoperarsi per la
costruzione di un "modello fiducia-
rio" delle istituzioni che riscopra il
sentimento di appartenenza ad una
società e ad uno Stato grazie a una
condivisa passione civile, che veda
gli italiani, uomini e donne, coin-
volti in un grande progetto di svi-
luppo integrato e strutturale. Il CIF
intende condividere le proprie
riflessioni con altre associazioni e
con le istituzioni per offrire alle
donne occasioni di formazione,
"per contribuire alla crescita e allo
sviluppo delle persone e delle singole
comunità in ordine alla vita sociale,
culturale e politica". È quanto recita il
nostro Statuto (art. 3). Si tratta di un
lavoro di rete nel quale l'Associazione è
da sempre impegnata e per il quale
vanta un'esperienza che ha superato i
sessant'anni. Un lavoro maggiore resta
da fare soprattutto con le giovani poi-
ché ci rendiamo conto che più difficile è
il loro coinvolgimento. Resta priorità
per l'Associazione l'esercizio di una cit-
tadinanza attiva che richiede una diffu-
sa cultura dell'apprendimento che
abbia come obiettivo prioritario la cen-
tralità della persona considerata nella
sua interezza, secondo lo spirito e i prin-
cipi cristiani.
Donne, futuro, Paese. Sono le parole chiave con cui
l'associazione, nata nell’ottobre del 1944,
affronta le sfide del terzo millennio
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