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Numero 5 del 2014

Europee, come e perché?


Foto: Europee, come e perché?
PAGINA 12

Testi pagina 12

10 Maggio 2014
“Quando le donne condividono le loro storie
di parto, comprendono che le storie persona-
li sono anche politiche. E quando le donne scor-
gono il modello politico allora sono in grado di generare
un cambiamento”. Così Hermine Hayes-Klein, avvo-
cato statunitense, ha aperto i lavori della seconda Con-
ferenza Internazionale sui Diritti Umani nel Parto,
che si è tenuta in Belgio lo scorso quattro novembre,
con il titolo signifi cativo di “Birth Rights in European
Union: Mobilizing the Change“. Le donne hanno il di-
ritto di scegliere le circostanze in cui partorire, di rifi uta-
re trattamenti medici, di ricevere assistenza per un par-
to vaginale anche a domicilio, di prendere le proprie
decisioni persino all’interno della struttura ospedaliera,
di vedere rispettata la fi siologia della nascita, ha prose-
guito Hermine Hayes-Klein, che ha posto l’accento sul
potere delle persone come contrappeso al potere eco-
nomico attualmente detenu-
to da chi gestisce il sistema
di assistenza alla maternità.
La Conferenza si è articola-
ta in tre panels e in svaria-
te tavole rotonde. Il primo
panel dal titolo “Ternosky
Defence”ha presentato i casi giudiziari di quattro oste-
triche, provenienti da quattro differenti nazioni europee,
che hanno subito e stanno subendo dei processi per
avere fornito assistenza al parto al di fuori della strut-
tura ospedaliera. In tutti i casi presentati, i legali delle
ostetriche hanno incorporato nelle proprie tesi difensive
quanto sancito dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo
nel caso Ternosky contro Ungheria. Nella nota senten-
za la CEDU ha ritenuto la legislazione ungherese, in
materia di assistenza sanitaria, discriminatoria nei con-
fronti delle donne che desiderano partorire presso la
propria abitazione rispetto a quelle che danno alla luce
i propri fi gli in ospedale e ha stabilito che ai sensi del-
l’’articolo 8 della Convenzione il concetto di “vita pri-
vata” include il diritto al rispetto della decisione circa il
divenire o meno genitore e conseguentemente il diritto
a scegliere le circostanze in cui diventarlo.
Il secondo panel, “Economia ed Etica”, ha posto
l’accento sulle implicazioni fi nanziarie ed etiche con-
nesse al dibattito sui diritti umani nel parto. I relatori
intervenuti hanno affrontato le tematiche inerenti gli
attuali sistemi di assistenza alla nascita, analizzan-
do la relazione tra l’assistenza del medico e quella
dell’ostetrica. In particolare la relazione di Elke Hekel,
ostetrica libera professionista, ha evidenziato, come
ad esempio nel Regno Unito sia stato stimato che le
donne che provvedono autonomamente a retribuire la
propria ostetrica di fi ducia generano a favore del si-
IO PARTORISCO
COME VOGLIO IO
Con la Conferenza Internazionale sui Diritti Umani nel Parto si è aperta
la via europea alla demedicalizzazione della maternità per ribadire
la libera e consapevole scelta delle donne
di Alessandra Battisti*
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