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Numero 9 del 2016

Viva la scuola


Foto: Viva la scuola
PAGINA 12

Testi pagina 12

10 Settembre 2016
SALUTE RIPRODUTTIVA
È TEMPO DI RE-AGIRE
Al viA lA cAmpAgnA Udi ‘ADESSO bASTA’. il 26 settembre pArtono le iniziAtive che si
conclUderAnno nel 2017. le responsAbili nAzionAli Udi VITTORIA TOLA e LAURA PIRETTI
spiegAno le rAgioni dellA mobilitAzione
L’Udi lancia un anno di mobilitazione nazionale sulla salute riproduttiva delle donne intorno ai temi della contraccezione e ponendo l’atten-zione ai consultori, all’accessibilità gratuita alla
contraccezione d’emergenza, all’informazione sessuale
nelle scuole, la difesa della legge 194, il contrasto all’o-
biezione di coscienza dei medici. L’inizio della campagna
‘Adesso basta’ è fissato per il 26 settembre, Giornata
mondiale della contraccezione. Abbia-
mo chiesto alle responsabili nazionali, Vit-
toria Tola e Laura Piretti, informazioni e
commenti su questa campagna.
“L’iniziativa di un anno di mobilitazione sul
tema corpo lavoro e che parte il 26 set-
tembre si inserisce nel lungo e costante
impegno dell’UDI sul tema della contrac-
cezione e della maternità responsabile
che affonda nelle sue radici nelle origini
dell’UDI. Tema ampio, che contiene i pre-
supposti della libertà femminile e dell’au-
todeterminazione rispetto alla sessualità e
alle scelte procreative. Tema che si è sviluppato nel tempo
e che per noi ri-acquista anche oggi una portata potrem-
mo dire di lotta e rivendicazione fondamentale in questo
momento storico in cui l’autodeterminazione è negata sia
che i figli si vogliano sia che non si vogliano. Per questo
abbiamo scelto la giornata del 26 settembre, dedicata alla
contraccezione, per riprendere slancio e parola su mol-
ti altri temi legati alla libertà e autodeterminazione delle
donne. Lavoriamo contro l’ipocrisia di chi non permette
la prevenzione sulla salute riproduttiva, lascia decadere
i Consultori, ostacola con ogni mezzo la pillola del gior-
no dopo e l’informazione sessuale nelle scuole, poi, nel
nome della prevenzione dell’aborto, come fa la ministra
Lorenzin, brandisce come una clava la legge 194, contro
le donne invece che per le donne colpevolizzandole con
la denatalità che è provocata soprattutto
dalle politiche, economiche del governo
e penalizzandole con una sanzione di
10mila euro per l’aborto clandestino dopo
aver reso impossibile quello legale”.
Il cammino dell’Udi intorno ai temi
della contraccezione è stato lungo
e costante. Quali sono i presupposti
ideali, politici e concreti di questa
iniziativa?
Il presupposto politico e ideale è la liber-
tà e la responsabilità. Contraccezione per
fare vera prevenzione dell’aborto, e informazione sessuale
nelle scuole ma non solo, per diffondere, soprattutto fra ra-
gazzi e ragazze più giovani una cultura di responsabilità.
Non tanto semplicemente aggiungendo materie di “edu-
cazione sessuale o sentimentale” o “lotta agli stereotipi
sessisti” come oggi va per la maggiore a parole, quanto
chiedendo una modifica dei libri di testo, un’educazione
trasversale alla realtà del mondo e della storia fatta di
donne e uomini, del superamento in tutte le discipline dei
saperi monosessuati che continuano a essere trasmessi
in tutto il sistema scolastico, per far comprendere il valore
della parità fra uomo e donna, il rispetto della differenza e
la sessualità responsabile.
La lotta contro l’indiscriminata obiezione di coscienza alla
legge 194 si porta dietro una serie di richieste, fra cui una
sua regolamentazione, tetto al personale obiettore, contro-
partite in tempo o in denaro per il personale non obiettore
e perché sia resa impossibile la scelta di essere obiettori
per il personale apicale.
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