Numero 3 del 2014
Il mio, il nostro, il loro 8 Marzo
Testi pagina 39
33Marzo 2014
YE
M
EN
Le Nazioni Unite stimano che il fenomeno dei matrimoni precoci nel
mondo riguardi 60 milioni di bambine da 8 a 14 anni (ma ci sono casi di 5
e persino 1 anno): 19 minorenni al minuto sono costrette a sposarsi, per un totale di
27mila al giorno e 10 milioni l’anno. L’International Center for Research on Women
ha compilato la Top 20 dei Paesi in cui il matrimonio infantile è più frequente e che
- non a caso - sono anche i più poveri del mondo. Dalla classifica è esclusa parte
del Medio Oriente, i cui dati sono rari, ma di certo negli Emirati Arabi almeno il 55%
delle minorenni è sposato. I primi dieci sono: Niger (76,6% di baby bride e 75% della
popolazione con reddito inferiore a 2 USD/giorno), Ciad, Bangladesh, Mali, Guinea,
Repubblica Centrafricana, Nepal, Mozambico, Uganda, Burkina Faso. Lo Yemen è
quattordicesimo, preceduto da India, Etiopia, Liberia e seguito da 5 paesi africani e
1 del Centro America. Quasi tutti i Paesi della Top 20 hanno legiferato su età minima
delle nozze, istruzione obbligatoria e reati contro i minori, ma le resistenze al cam-
biamento persistono. In molti Stati l’età legale del matrimonio è aumentata o coincide
con la maggior età, ma 1 bimba su 7 si sposa ancora prima dei 15 anni e 3 hanno
figli prima dei 18. Rapporti sessuali tra adulti e minori di 13 anni sono considerati
reati, ma in certi ordinamenti sono sanati dal sigillo formale dell’unione coniugale,
nel cui contesto divengono leciti secondo un abominio sociale e giuridico, residuo di
una legge medievale. Recentemente in Marocco il Parlamento ha votato all’unanimi-
tà l’emendamento che abolisce dall’art. 475 C. P. l’immunità degli stupratori tramite
matrimonio con la vittima, previo consenso della famiglia della sposa, che di solito
lo concedeva per evitare il disonore. L’entrata in vigore sarà comunque tardiva: la
proposta - presentata a novembre 2013 - è stata approvata nel gennaio scorso, quasi
un anno dopo la tragedia di Amina, che si suicidò a 16 anni ingerendo veleno per topi
dopo sette mesi di matrimonio forzato col suo stupratore.
sazione economica sia per sanare debiti offrendo mogli, sia
per scaricare l’onere di mantenere le figlie. Dove è d’uso la
dote, la famiglia dello sposo esige che sia direttamente pro-
porzionale all’età della fidanzata, i cui genitori la cedono al
pi presto per pagare meno. Dove invece è l’aspirante marito
a pagare il prezzo della sposa, deve lavorare molto per di-
sporre di denaro sufficiente ad esercitare un’ampia scelta e
offre cifre elevate per le pi giovani, considerate garanzia di
sottomissione, purezza e fecondità. Molte diventano seconde
o terze mogli in famiglie poligame, dove il marito invecchia ma
cerca compagne sempre pi giovani per dilatare la capacità
procreativa e ridurre il rischio malattie, convinto non solo che
le vergini non ne siano affette, ma che possano prevenirle e
guarirle. a detto anche che i riformatori sociali del secolo
che influenzarono le convenzioni sui diritti umani fino agli anni
essanta, studiarono solo alcuni aspetti del matrimonio forza-
to sesso prematuro, gravidanza precoce e abbandono sco-
lastico. olo di recente è cresciuta l’attenzione per le speciali
esigenze di salute di bambini e adolescenti. b
La condizione femminile è precipitata
da quando lo Yemen è inaccessibile per
ragioni di sicurezza: il 52% delle giovani
è venduto prima dei 18 anni, il 14% sotto
i 15, oltre la metà intorno agli 8 anni
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