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Numero 3 del 2014

Il mio, il nostro, il loro 8 Marzo


Foto: Il mio, il nostro, il loro 8 Marzo
PAGINA 51

Testi pagina 51

45Marzo 2014
MIMOSA,
PIÙ FIORE CHE ALBERO!
Di sicuro molte persone interrogate
su cosa sia una mimosa non
risponderebbero con precisione: un
albero che fa fiori bellissimi, oppure
semplicemente un fiore giallo fatto di
tanti pallini vaporosi e morbidi, un fiore
divenuto simbolo della festa della donna
che può essere comperato nella prima
settimana di marzo ad ogni semaforo o
angolo di strada. Eppure la mimosa è un
albero, per precisione un’acacia, di origine
australiana che può raggiungere anche
grandi proporzioni ma che per la generosità
con cui si riproduce e si offre in primavera
- ondeggiante e suadente ai bordi delle
strade - può facilmente e con superficialità
essere scambiato per un alto cespuglio.
Fu proprio la diffusione e la generosità
della fioritura che, subito dopo la Seconda
Guerra Mondiale, suggerì alle dirigenti
dell’Udi di utilizzarlo come un simbolo
che poteva accompagnare, rallegrare,
firmare la giornata della donna. Fu una
scelta felice e di indubbio successo se a
tanti decenni di distanza i fiori di mimosa
sono lì ad accompagnare l’8 marzo. Fu
una intuizione intelligente perché l’albero
di mimosa regala fiori in grande quantità,
facili da trovare anche a costo zero, con
una passeggiata in campagna o anche
nelle vie cittadine. I fiori sono di un color
giallo vivo, acceso, lucente. Fiori che ben
simboleggiano una femminilità gentile
apparentemente fragile ma sostanzialmente
forte e resistente, proprio come sono
quei piumini gialli, uguali e diversi, nelle
loro dimensioni e consistenze. Infatti è
difficile vederli volar via o staccarsi dai
rami, anche quando il vento più forte li
scuote nell’aria. Un albero, dunque, forte e
sempre verde che ci piace pensare possa
essere donato ancora piccolo, in vaso, in
tante occasioni al posto o a fianco di un
fascio dei suoi fiori per essere piantato per
continuare a moltiplicarsi rinnovando la
festa dei suoi colori e dell’intenso profumo.
A fianco all’acacia dai fiori gialli vi è un’altra
mimosa, di cui non molte/i sanno e che
non sembra abbia conquistato ampi spazi
di mercato. È la mimosa pudica, una
pianta che viene dal Brasile. I suoi fiori sono
dei pom pom rosa lilla, bellissimi e assai
profumati. L’aggettivo pudica trova ragione
nelle foglie che, se solo sfiorate, si chiudono
momentaneamente su se stesse. La parola
mimosa evoca dunque fragranze, alberi,
piante, fiori ma anche cocktail e persino
dolci. La torta mimosa divenuta una delle
prelibatezze della nostra pasticceria firma
tante occasioni di incontro e festeggiamenti
e ha conquistato uno spazio tutto suo per la
delicatezza e la bontà.
RICETTE
TORTA MIMOSA
Occorre un pan di spagna (può essere
anche comperato pronto), la crema
pasticcera (da preparare a parte) e panna
per dolci da montare, un bicchierino
di Grand Marnier o di succo d’arancia.
Preparazione: al pan di spagna -
possibilmente un po’ alto - va tagliata la
parte superiore come fosse un coperchio
e va svuotato l’interno lasciando un
paio di centimetri di spessore sia sotto
che ai bordi. L’interno va sbriciolato
perché diventerà poi l’ornamento di fiori
di mimosa. La scatola vuota di pan di
spagna va riempita di crema mescolata a
panna, che può essere a piacere farcita
anche di frutta, dopo averla bagnata in
fondo o di liquore o di succo d’arancia.
A questo punto la torta si copre col
coperchio ricavato rivolgendo all’interno
la parte dorata, si ricopre di panna e
crema per potervi far aderire l’interno
del pan di spagna che è stato fatto a
pezzettini o sbriciolato. Per l’ornamento
si può scatenare la fantasia, arrivando
a completare il tutto aggiungendo un
autentico rametto di mimosa.
DI PAOLA ORTENSI
SPIGOLANDO tra terra, tavola e tradizioni


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