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Numero 3 del 2014

Il mio, il nostro, il loro 8 Marzo


Foto: Il mio, il nostro, il loro 8 Marzo
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Testi pagina 17

15Marzo 2014
aver subito violenza sessuale o fisica dalla persona con
cui intrattenevano un rapporto affettivo. C’è poi il tema del-
la rappresentanza, non solo nelle istituzioni politiche ma a
livello economico, sociale, mediatico, e della partecipazio-
ne del genere femminile negli organismi che stabiliscono
politiche pubbliche e in generale nei luoghi in cui si pren-
dono le decisioni. Un’altra delle criticità che attraversa la
nostra regione si focalizza nelle migrazioni, tema in cui le
donne, soprattutto quelle della regione andina, mostrano
un grande protagonismo legato sia a ragioni economiche
e ai conflitti interni ai paesi che al semplice diritto a cono-
scere il mondo; riteniamo che tutto questo debba svolgersi
in una cornice di piena vigenza dei diritti umani, cosa che
non avviene. Poi ci sono le questioni riguardanti l’interruzio-
ne volontaria di gravidanza e la salute riproduttiva; è una
battaglia che portiamo avanti da molto tempo e lo scorso
anno, in Urugua , siamo riuscite ad avere finalmente una
legge che regolamenta questa disciplina. Lo stesso non
si può dire degli altri paesi nei quali continuiamo a lottare.
uali sono uindi le sfide che attraverseranno uesto
8 marzo?
Abbiamo buone notizie sulla condizione femminile in Ame-
rica Latina ci sono meno analfabete, meno donne senza
un salario proprio, meno donne povere, meno morti ma-
terne. Le donne hanno il diritto di studiare, di lavorare, di
guadagnare come gli uomini, di possedere una casa o la
terra che lavorano, di votare ed essere votate. Tutto questo
è possibile perch ci sono state e ci sono le femministe. La
sfida è quella di alimentare e incentivare spazi di costru-
zione e dialogo permanenti per rivitalizzare il movimento
femminista transnazionale e mettere in comunicazione le
esperienze delle donne, stimolando nuove relazioni tra le
femministe e gli altri movimenti sociali.
redi che uesta data rappresenti ancora un momen-
to di alleanza significativa per le donne o ormai una
mera formalità?
È una realtà il fatto che il passaggio dell’agenda di ge-
nere negli spazi tipicamente istituzionali e governativi ha
contribuito a depotenziare l’espressione più movimentista
che questa data rappresentava a vantaggio di un taglio
più istituzionale e commemorativo; ritengo però che que-
sta trasformazione non tolga importanza alla data e che
anzi rappresenti una sfida ai movimenti a mantenere viva e
dinamica la rivolta femminista.


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