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Numero 3 del 2014

Il mio, il nostro, il loro 8 Marzo


Foto: Il mio, il nostro, il loro 8 Marzo
PAGINA 32

Testi pagina 32

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di Roberta Mori, consigliera PD, coordinatrice nazionale commissioni parità regionali
La parità di genere nella rap-presentanza politica e isti-tuzionale non è un a are di
partito, non è un problema delle
donne, non è un intralcio ai lavori
in corso, ma è una questione di ci-
viltà e di qualità della democrazia di
cui il nostro Paese non può più fare
a meno. Forte di questo convinci-
mento, condiviso pienamente dalle
altre presidenti delle commissioni
di parità regionali, ho intrapreso
assieme a loro una serie di inizia-
tive per sensibilizzare forze poli-
tiche e istituzioni, da ? ne gennaio
impegnate nel percorso di riforma
elettorale. Siamo tra l’altro consa-
pevoli che dalle riforme nazionali
discende l’assetto delle Regioni,
che devono adeguare i loro sistemi
partecipativi.
Mentre scrivo il testo di legge c.d.
Italicum è in prima lettura alla Ca-
mera, dopo la forte accelerazione
impressa dall’accordo Renzi-Berlu-
sconi. Ciò che mi preme segnalare,
al di là della stretta attualità politica,
è la battaglia che tante donne non
solo parlamentari stanno portan-
do avanti con determinazione per
scongiurare un rischio di arretra-
mento sempre dietro l’angolo. La
storia recente ci consegna alcune
conquiste importanti, tra cui ricor-
do la stessa percentuale al 40% delle
donne elette alla Camera un anno
fa, la rati? ca della Convenzione di
Istanbul e le norme sui femminici-
di, la legge sul riequilibrio nei CdA
RIFORME E DEMOCRAZIA
PARITARIA
LA BATTAGLIA PER IL RIEQUILIBRIO
DI GENERE HA UN FRONTE REGIONALE
delle aziende partecipate pubbliche
e quotate in Borsa, la doppia prefe-
renza di genere per le elezioni co-
munali. Ebbene, ognuno di questi
progressi va presidiato e consolida-
to a cominciare proprio da quella
rappresentanza elettiva che voglia-
mo paritaria per legge, non per vo-
lontà politiche contingenti e mute-
voli. Ecco perché abbiamo chiesto e
motivato i correttivi di genere nelle
nuove norme, che si sostanziano nel
50% delle donne capilista e alter-
nanza donna-uomo in lista, unite o
meno (a seconda del modello elet-
torale) alla doppia preferenza.
Le nostre proposte di riequilibrio,
prima condivise con molte Depu-
tate e tradotte in emendamenti,
hanno ricevuto l’attenzione del pre-
sidente della Commissione compe-
tente e relatore del progetto di leg-
ge On. Sisto, che ci ha incontrato
e spiegato la sua posizione secondo
noi insu? ciente a garantire parità
di accesso al Parlamento. Le ab-
biamo sottoposte poi ai capigruppo
parlamentari, alla presidente della
Camera Laura Boldrini e ai segre-
tari delle maggiori forze politiche;
con quale esito ? nale lo sapremo a
breve. Sottolineo come nello stesso
periodo certi attacchi irresponsabili
in Parlamento e gli insulti sessisti
istigati sul web hanno purtroppo
colpito duramente le nostre rap-
presentanti istituzionali, in quanto
donne. Va tenuto a mente, perché
è il segnale concreto di un’incivil-
tà culturale presente e radicata, che
mina il percorso del Paese verso le
democrazie europee più evolute. Si
tratta di una cultura che ci vorreb-
be mere comparse della vita politica
e istituzionale, esattamente come
ci vorrebbe tenere ai margini del-
la vita professionale e sociale. Non
ci stancheremo di combattere per
ottenere pari diritti e per rendere
autorevole il ruolo delle donne. Co-
gliamo, insieme, ogni occasione di
riforma per fare passi in avanti!
Roberta Mori alla Camera
(con le deputate Roberta Agostini
e Marilena Fabbri)
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