Numero 3 del 2014
Il mio, il nostro, il loro 8 Marzo
Testi pagina 29
da 70 anni NOIDONNE guarda al futuro
1982
Dall’editoriale della direttora: “Ma che cosa sarà questo
8 marzo? Siamo stanche di ottomarzare? Celebrare una
data, in fondo, ha un senso quando affermarla è operare
una trasgressione, prendersi uno spazio. Ci sono stati
momenti in cui l’8 marzo diventava il punto più alto di un
momento di lotta e di affermazione della soggettività delle
donne: ma quest’anno?”
1956
“Le forze sociali e politiche che contrastano le riforme che
porrebbero rimedio a tanti mali e darebbero lavoro a chi
non ne ha, sono le stesse che negano alle donne il diritto
al lavoro e alla cultura, la parità di retribuzione, l’accesso
a tutte le carriere, il riconoscimento del valore sociale del
lavoro casalingo e tutti gli altri diritti che le donne italiane
vanno con sempre più forza rivendicando. Sono le forze
sociali e politiche che ostacolano la distensione e la pace,
che non vogliono sentir parlare di disarmo né di rinuncia
all’impiego delle armi di sterminio.”
2013
“È necessario mettere in campo azioni di supporto per
lenire la differenza nei carichi di lavoro domestico e
di cura tra i due sessi e, soprattutto, ridurre i fattori di
disuguaglianza, di sopraffazione che si evidenziano dai
dati agghiaccianti sulla violenza e sulla soppressione
fi sica delle donne. Valorizzare le donne non solo conviene
dal punto di vista economico, ma l’affermazione del
principio di uguaglianza è un fattore di coesione e
innalzamento della qualità sociale al pari della questione
giovanile, altro elemento cardine per una strategia votata
alla ripresa.”
1972
Bisogna ripensare la maternità: servono nidi e padri
attenti e corresponsabili affi nché le donne non si trovino
costrette a scegliere tra lavoro e famiglia. “Alle ragazze
in quanto femmine e portatrici di vita, la società assegna
il ruolo di donne e di madri, il che signifi ca cittadine di
secondo grado. Ma sarà sempre così?”