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Numero 3 del 2006

Libera di scegliere. Speciale 60 anni voto alle donne


Foto: Libera di scegliere. Speciale 60 anni voto alle donne
PAGINA 46

Testi pagina 46

noidonne marzo 2006
noidonne pag 46
Il Sessantesimo anniversariodell'UDI di Ferrara è stato
festeggiato da Università e
Istituto di Storia contempora-
nea, Comune e Provincia, con
la partecipazione davvero spe-
ciale di Dacia Maraini (5-6
dicembre 2005). Per l'occasione
sono stati raccolti in una plaquette* gli scritti militanti di una
donna preziosa, illustre, e molto amata: Sibilla Aleramo
(1876-1960). Ci sono le sue collaborazioni a "Noi Donne"
(dal 1945 al 1957); molte belle fotografie che ci ricordano il
suo fascino leggendario; schizzi del
volto che ispirò allo scultore Leonardo
Bistolfi il profilo muliebre della mone-
tina da venti centesimi; un'intervista,
alcune poesie, e due cartelle inedite
dal manoscritto del Diario riprodotte
per la cortesia dell'editore Carlo
Feltrinelli. Ma se dovessi scegliere,
allora vorrei conservare le pagine con
cui la commemorò Fausta Cialente,
amica sororale, tanto più giuste ed
emozionate di quelle preparate anni
dopo per introdurre il Diario di una
donna (1978). Non direi che siano
state raccolte. Oggi Sibilla è ancora
tra noi - destino raro in Italia per una
scrittrice - per merito dell'impegno e
della passione di tante nonché, piac-
cia o non piaccia, del film di Michele
Placido, Un viaggio chiamato amore,
ispirato al carteggio col poeta Dino
Campana e al romanzo autobiografi-
co che la rese celebre all'inizio del
secolo: Una donna (anzi: Una Donna come sempre scriveva
lei). Torino 3 novembre 1906, tra poco cent'anni. E' una vita
straordinaria, che ci porta indietro a una Milano di tardo
Ottocento, poi a una cittaduzza delle Marche, e da lì ancora
a Milano e a Roma e via via nei luoghi del vagabondaggio
estetico del '900. Firenze, la Corsica, Sorrento, Parigi, Napoli,
Capri, le Alpi. La guerra e l'invasione tedesca, paura e fame,
le morti. L'iscrizione al Partito Comunista, la fede in un avve-
nire radioso, ancora viaggi nei paesi dell'Est. Malinconia,
solitudine e povertà, la poesia che l'abbandona; le grandi let-
ture che le fanno compagnia, la scrittura minuta di tutti i
giorni che la sorregge. E sempre le carte, migliaia e migliaia,
una montagna di carte ad attestare
un destino eccezionale. Incontri,
amori, epistolari: eccezionali. Anche
il manoscritto del Diario non scher-
za: 5520 cartelle. Dalla ricognizione
in vista dell'edizione integrale
(Feltrinelli 2007) affiorano scenari
oscurati, come quello dei quindici
anni di militanza comunista, consa-
pevole e sistematica. A reggere tanta
vastità temporale ci sono le ricorren-
ze, gli anniversari, le date. Date di
mia vita è il titolo dell'ultima poesia
che Sibilla riesce a scrivere, nell'apri-
le 1956, alla vigilia degli ottant'anni
e nel cinquantesimo anniversario di
Una donna. Leggiamone alcuni
passi, e che sia di buon auspicio per
un centenario memorabile.
*Sibilla Aleramo, Scritti militanti. "Noi
Donne" 1945-1957, quaderno 13, dicembre
2005, pp. 80 (Archivio UDI Ferrara).
Date di mia vita
Date remote di mia vita
quest'anno in cuore mi danzano
Dieci
cinquanta
ottanta
cinquant'anni dal mio primo libro
dieci anni che al partito son legata
ottanta gli anni dall'estate in cui nacqui
date di mia vita in cuore danzano
Dieci
cinquanta
ottanta
fiere se pur soffuse di tenerezza
e quasi incredula è la più remota
se ben tanto reale
ottant'anni ottant'anni gremiti e grevi
vicende e visioni vicende e visioni
benigna di doni la natura
e tragica sin dalla fanciullezza la sorte …
Lusso, premio, curiosità dell'altrove, fuga…? Che cos'è il viaggio? Perché siamo spinti ad allontanarci dalla
fedeltà alla nostra sede? Che cosa ci sollecita ad avventurarci nel mondo, a misurarci con degli estranei, a stac-
carci dalla rassicurante protezione delle pareti di casa, dalle nostre abitudini e dalle nostre certezze? Una rac-
colta di impressioni e di riflessioni sulla "sindrome di Ulisse" compongono l'affascinante mosaico del più recen-
te libro di Claudio Magris, (Mondadori). Vent'anni di peregrinazioni alla scoperta di città e paesi: da Londra
a Vienna a Leningrado, dal cuore della vecchia Germania con la sua calda intimità e le sue inquietudini,
all'Europa dell'Est verso un cambiamento accelerato; dalle bellezze e le lacerazioni dell'Istria alla sgargiante
vivacità della Spagna, dove Don Chisciotte, eroe ridicolo e schernito, è ancora vivo; dal pianerottolo del pro-
tagonista di Delitto e Castigo a una piccola parrocchia norvegese; dall'Iran dove ribolle la rivoluzione isla-
mica alla Cina, vorticosa e ordinata, alla grazia e al mistero del Vientnam; dalla luce eccitante del sud del
mondo alle brume dell'estremo nord, cariche di una inesprimibile nostalgia. Il tracciato è fitto e innumerevo-
li e disparati sono i luoghi raggiunti negli spostamenti dello scrittore. Racchiusi in brevi capitoli, scorrono
come un fiume placido davanti alla nostra immaginazione. Trasportano squarci di paesaggi esteriori ed inti-
mi, schegge preziose di storia e di cultura, visioni del passato e qualche accenno a prospettive future. Avvolti
in un velo di suoni, odori e sapori, ci parlano anche della gente dei paesi visitati, donne e uomini di ogni età e di diverse estrazio-
ni, il cui incontro, spesso fugace, ha lasciato un'impronta, l'impressione più intensa del viaggio. Perché nell'intreccio delle motiva-
zioni che spingono lo scrittore triestino a partire e a ripartire, spicca il desiderio di penetrare l'esperienza umana racchiusa nei luo-
ghi, di accostarsi alle persone e alle loro storie per cogliere il senso della vita e per incontrare se stesso nello sguardo degli altri.
L'Infinito
viaggiare
Sibilla Aleramo, una donna
Anna Folli
pubblicati in un plaquette gli scritti militanti
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