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Numero 3 del 2006

Libera di scegliere. Speciale 60 anni voto alle donne


Foto: Libera di scegliere. Speciale 60 anni voto alle donne
PAGINA 28

Testi pagina 28

noidonne marzo 2006
noidonne pag 28
Digitando "Ciudad Juarez" in unmotore di ricerca il primo collega-
mento che appare è quello
dell'Università Autonoma di Ciudad
Juarez, in Messico. In mezzo a tante
informazioni accademiche ci sono
anche notizie turistiche e geografiche
per gli studenti e raccomandazioni sulla
sicurezza - durante il giorno si può
andare in giro senza problemi, durante
la notte, invece, raccomandiamo di
muoversi in gruppo -. Ma l'informazione
è fuorviante ed è inspiegabile che non si
faccia neanche un piccolo accenno a
quello che da più di 10 anni sta acca-
dendo a Ciudad Juarez.
Dal 1994 ad oggi infatti, in una città
di 1.500.000 abitanti, 500 ragazze sono
state sequestrate, violentate, torturate
ed uccise e altrettante sono scomparse e
si presume che abbiamo fatto la stessa
fine. La maggior parte di loro avevano
tra i 13 e i 27 anni, erano per lo più ope-
raie, povere, con un fisico minuto e
capelli neri lunghi.
Un Femminicidio denunciano le asso-
ciazioni di donne: un genocidio contro
le donne che attenta alla loro integrità,
alla loro salute, alla loro libertà e alla
loro vita. L'attacco è realizzato da per-
sone conosciute o sconosciute, violenti,
violentatori, assassini individuali o di
gruppo, occasionali o professionali e
conduce sempre alla morte crudele della
vittima. Tutti questi atti hanno in comu-
ne una visione della donna che è consi-
derata come un oggetto "usa e getta" che
si può violare ed eliminare.
Luz Estela Castro detta Lucha è un'av-
vocata di Justicia para nuestras hijas,
associazione di madri di ragazze che
sono state assassinate o sono scompar-
se, che si sta battendo per cercare la
verità e denuncia le autorità locali per
inadeguato impegno ed attenzione nella
risoluzione dei casi. Lucha sta tornando
in Messico dopo un viaggio nel nostro
paese dove, grazie all'interesse delle
Donne in Nero di Bologna, ha potuto
incontrare altre realtà associative di
donne, ONG e istituzioni e sensibilizza-
re l'opinione pubblica sulla strage di
donne di Ciudad Juarez.
"E' dal 1994 che hanno cominciato ad
apparire nel deserto cadaveri di ragaz-
ze, mutilati e seviziati. Il Centro de
Asesoría de las Mujeres ha cominciato
ad investigare. Le ragazze erano tutte
molto simili fisicamente e provenivano
da famiglie povere; in genere erano
impiegate nelle maquilas . Non veniva-
no uccise il giorno del loro sequestro ma
erano tenute in ostaggio, violentate e
torturate prima di essere uccise.
Abbiamo immediatamente fatto un col-
legamento tra gli omicidi e la natura
povera e violenta della città, propria
delle realtà di frontiera. Su 1.500.000
abitanti 800.000 sono immigrati, messi-
cani e latinoamericani in generale, che
si affollano sul confine aspettando l'oc-
casione per entrare negli Stati Uniti.
Quelli che non riescono a passare la
frontiera si fermano qui, nelle periferie
più povere e, se ci riescono, cominciano
a lavorare nelle maquilas. Ma il conflit-
to sociale e di genere è molto forte per-
ché le imprese tendono a contrattare
sempre più manodopera femminile che è
meno costosa e quindi, a fronte delle
conquiste economiche e sociali delle
donne, c'è un universo maschile sempre
più destabilizzato, povero e dipendente.
E' in questo panorama che sono comin-
ciati gli assassinii".
Che ipotesi avete fatto su questa
strage?
Secondo noi ci sono varie possibilità.
Quella che abbiamo esplorato per prima
è quella di un serial killer. Oltre che dai
tratti comuni degli omicidi c'è il fatto
che negli Stati Uniti chi si è macchiato
di crimini di aggressione sessuale deve
rimanere sotto osservazione e ci sono
alcune zone in cui queste persone ven-
gono mandate al confino. Una di questi
è El Paso, in Texas, che è il corrispettivo
statunitense di Ciudad Juarez. Le due
città, infatti, sono divise solo da un
fiume, quindi è molto facile passare da
un posto all'altro. In questo momento a
El Paso ci sono al confino 700 persone
incriminate e giudicate per aggressione
sessuale. L'ipotesi del serial killer quindi
è più che plausibile anche se non è pos-
sibile che una persona abbia ucciso
1000 donne. Per questo noi pensiamo
che uno o più maniaci possano essere
stati la causa scatenante ma che poi si
sia innestato un fenomeno di emulazio-
ne perversa che ha coinvolto altri sog-
getti criminali.
Quali potrebbero essere questi sog-
getti?
Come ti dicevo le ipotesi sono parec-
chie. Sempre legato al mercato del sesso
e delle crudeltà sessuali c'è l'ipotesi di
produzione di snuff movies (film in cui
la vittima viene violentata, torturata e
Erika, assassinata
Neyra, assassinata
Il “Femminicidio” di Ciudad Juarez
Messico
Nadia Angelucci


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