Numero 3 del 2006
Libera di scegliere. Speciale 60 anni voto alle donne
Testi pagina 44
noidonne marzo 2006
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Èun percorso al contrario oppure un modo di proporre, findal titolo, una visone 'altra' del mondo e dell'arte al fem-
minile. Per la dodicesima edizione torna al Padiglione di Arte
Contemporanea di Ferrara, la Biennale Donna, con un pro-
getto dai contenuti ancora una volta innovativi. Passaggi a
Sud Est, sguardi di artiste tra storie, memorie, attraver-
samenti è il titolo, un po' provocatorio ma anche molto evo-
cativo di viaggi e scoperte, con cui l'edizione 2006 si propone
all'attenzione del pubblico internazionale, offrendo un con-
fronto tra i lavori di otto artiste che da diversi punti di vista
nella loro ricerca hanno rivolto la loro attenzione all'Europa
dell'Est. Promossa come è tradizione dall'Udi Biennale Donna
di Ferrara, la mostra sarà visitabile dal 18 marzo al 14 mag-
gio in un'edizione organizzata dal Comitato della Biennale
2006, formato da Liviana Zagagnoni, Lola Bonora, Anna
Maria F. Baraldi, Anna Quarzi, Ansalda Siroli, Dida Spano
ed Antonia Trasforini, e presentata in un progetto curato da
Emanuela De Cecco. Anche questa edizione conferma la pre-
rogativa dell'iniziativa: tentare di dare al pubblico nuove
emozioni, sperimentando mostre con forme nuove dell'arte. Il
coraggio e la caparbietà del Comitato Biennale, sempre al
passo con i tempi, intende oggi porre in evidenza una Europa
che ha allargato i propri confini politici, ma che deve mettere
alla prova la convivenza di diverse culture, diversi stati
sociali, economici e religiosi.
Il titolo prende esplicitamente spunto da uno dei lavori in
mostra, il film Passaggio a Sud Est, dove la nota filmaker
tedesca Ulrike Ottinger propone un resoconto di un viaggio
via terra dalla Polonia a Istanbul dando visibilità ad una
Europa meno nota, densa di umanità e di bellezza. Un'Europa
poco presente nelle immagini televisive, dove i segni lasciati
della storia e la brulicante vita di oggi mostrano quante e
quanto significative siano le relazioni con il confinante
mondo asiatico. Alcune delle artiste in mostra provengono e
tuttora vivono nell'Europa dell'Est (Polonia, Turchia) altre si
sono spostate per vivere e lavorare altrove (dalla Bulgaria
agli Stati Uniti, dalla Romania all'Italia), altre ancora hanno
attraversato l'area in questione in prima persona (dall'Italia,
Tacita Dean (Canterbury, Inghilterra,
1965, vive a Berlino).
Il tema del viaggio, sia in senso letterale
che come metafora del processo creativo
e della condizione esistenziale, occupa
una posizione centrale in tutto il suo
lavoro, che utilizza diversi linguaggi -
dal disegno alla fotografia, dal cinema
al suono - e che trae origine da eventi
realmente accaduti, fatti storici e acca-
dimenti personali.
Gulsun Karamustafa
(Ankara, 1946, vive a Istanbul).
L'artista di Istanbul, come ama definirsi, ha un'attitudine da
artista-antropologa e spesso usa materiali, oggetti e immagi-
ni che contengono dei riferimenti culturali ed esprimono i
legami tra differenti culture e religioni, caratteri ibridi.
Dialogando con la tradizione popolare, i lavori di
Karamustafa - video, fotografie, installazioni - oscillano tra
la narrazione sensuale e le storie ironico-critiche che svelano
aspetti significativi della situazione attuale
Margherita Morgantin,
(Venezia, 1971, vive a
Milano). La sua ricerca
espressiva si snoda tra
video, fotografia e disegni.
L'artista costruisce le sue
storie con sequenze di foto-
grafie, cui spesso aggiunge
tratti disegnati, montate in
dissolvenza e videoproietta-
te. Ambientati prevalente-
mente in spazi esterni, i
fotogrammi in successione
nel loro scorrere dilatano la
staticità dell'immagine fissa
suggerendo l'idea del movi-
mento e così la narrazione
prende forma.
Sguardi oltre i confini
Ferrara, Biennale Donna
Isa Ferraguti