Numero 3 del 2006
Libera di scegliere. Speciale 60 anni voto alle donne
Testi pagina 23
noidonne marzo 2006
noidonne pag 23
Riprogettare il paese: lavoro, saperi,diritti, libertà. E' il titolo del docu-
mento del quindicesimo congresso
nazionale della CGIL (Rimini 1 - 4
marzo). La discussione si svolge su una
proposta alta di ricostruzione, di rina-
scita civile e morale del paese, che parte
dalla centralità del valore del lavoro.
C'è una concomitanza cronologica di
non trascurabile valore, non solo simbo-
lico: il centesimo anniversario della
nascita della confederazione generale
del lavoro. Il legame fra il ruolo svolto
dalla CGIL nella costruzione prima, e
nella difesa poi, del tessuto civile e
democratico del paese, rappresenta il
filo rosso che tiene insieme la storia
della Organizzazione e le discussioni
attuali sulle politiche necessarie oggi per
dare risposte a quel clima di incertezza
e di ansia che sembra pervadere l'Italia,
coinvolta in una crisi profonda, non
solo di carattere economico, ma anche e
soprattutto culturale.
Le tesi al centro del dibattito congres-
suale si muovono tutte sull'obbiettivo
dell'espansione e unificazione dei diritti
del lavoro e di cittadinanza, partendo
da un'analisi che rintraccia nella dimen-
sione europea il contesto nel quale
costruire ed espandere una nuova politi-
ca dei diritti.
"La democrazia della CGIL si fonda su
molteplici pluralismi, a partire dal valo-
re della differenza di genere": questo è
quanto si ribadisce nel documento con-
gressuale. Tuttavia il riequilibrio della
rappresentanza femminile non ha sem-
pre avuto un percorso lineare nella for-
mazione degli organismi dirigenti,
segnando spesso battute di arresto ed
incertezze. Nonostante ciò, in un pano-
rama nazionale in cui la presenza fem-
minile nelle Istituzioni e nei luoghi della
politica sembra arretrare ulteriormente,
la CGIL riconferma la volontà e lo sfor-
zo di promuovere la presenza femminile
in tutti i livelli decisionali.
E' evidente che le politiche del gover-
no di centro-destra hanno determinato
un arretramento complessivo in termini
economici, culturali, civili. I soggetti che
hanno pagato il prezzo maggiore di que-
sta involuzione sono le donne, costrette
nelle nuove dinamiche del mercato del
lavoro all'espulsione, alla precarizzazio-
ne, alla discriminazione salariale. Per di
più, l'impoverimento progressivo dei ser-
vizi le ha costrette a far fronte ai bisogni
familiari di cura, all'assistenza agli
anziani, ai bambini, ai familiari non
autosufficienti. Molto spesso questa
doppia discriminazione negativa ha
rappresentato la premessa alla scelta di
rinunciare a cercare lavoro, ritornando
a subire una vera violenza sociale, quel-
la di essere nuovamente relegate nello
spazio domestico dal quale faticosa-
mente si era conquistata emancipazio-
ne. E' su questo ruolo della donna che
poggia il riproporsi di una vecchia idea
di famiglia, ma anche l'attacco, a tratti
ambiguo, e comunque forsennato, a
quelle libertà femminili che sembravano
essere patrimonio civile e giuridico del
nostro paese. A questo tentativo di
restaurazione due straordinarie manife-
stazioni di donne, la prima a Milano il
14 gennaio, l'altra a Napoli l11 feb-
braio, hanno gridato un no appassiona-
to, determinato, orgoglioso. In entrambe
le occasioni la CGIL ha partecipato in
maniera convinta e visibile. "A Milano
la piazza ha parlato alla politica, ha
riproposto una forte richiesta di parteci-
pazione, ha dimostrato insofferenza per-
ché non si guarda alle persone, non si
risponde alla domanda di difesa delle
libertà, dei diritti. La piazza ha chiesto
alla politica di non arretrare". Questa è
la riflessione di Susanna Camusso,
segretaria generale della CGIL
Lombardia. E Napoli ha rilanciato que-
sta richiesta dal Sud, dove il contesto
sociale, economico, civile rende ogni
cosa più evidente, dove i diritti si con-
frontano con il sopruso dell'illegalità,
dove le libertà femminili sono negate
dalla deprivazione economica e cultura-
le, dove i percorsi di vita e di autorea-
lizzazione delle donne incontrano più
ostacoli che opportunità. Cosa rappre-
senta per la CGIL questa presenza poli-
tica delle donne in due luoghi così
emblematici per la storia e il futuro del
paese? Come accogliere nel Congresso le
affermazioni, le idee, il contributo in
pratica di democrazia delle due manife-
stazioni? "E' un'idea di relazione che
deve essere fatta vivere anche in CGIL,
nella vita quotidiana dell'organizzazio-
ne, oltre che al congresso - continua
Susanna Camuso - essere consapevoli
che la libertà femminile all'origine della
vita parla anche alla nostra politica dei
diritti, della cittadinanza, rinomina e
ridefinisce non soggetti di tutela, ma
persone a pieno titolo, libere, laiche,
responsabili e non colpevolizzabili.
Questo devono e possono essere le donne
anche in CGIL".
Le donne a Milano e a Napoli hanno
preteso rispetto e visibilità pubblica, ma
si sono anche ribellate alla neutralità
sospetta di tante analisi e di tante pro-
poste, alla cancellazione del loro diritto
ad essere soggetto politico. Il congresso
della CGIL dovrà assumere questa
nuova, ma tutt'affatto inedita, visibilità
a partire dalle sue analisi. Dovrà inter-
rogarsi sulle implicazioni a cui rimanda
una lettura di genere della trasformazio-
ni in atto nell'antropologia del lavoro,
dei nuovi assetti welfaristici, degli stili
di produzione, ed altro ancora. Dovrà
impegnarsi a compiere un passo oltre
l'assunzione formale dell'accesso delle
donne nelle proprie forme di rappresen-
tanza, perché il solo criterio quantitati-
vo non è di per sé garanzia di cambia-
mento. Ciò dipenderà anche da quanto
noi donne della CGIL affermeremo la
consapevolezza di essere agenti che
strutturano il cambiamento attraverso il
nostro concepire il mondo, anche nel
sindacato, come spazio condiviso e con-
partecipante, attraverso lo stile del
nostro impegno, la modalità della tra-
smissione dei saperi, l'innovazione dei
contenuti. Dipenderà da quanto riusci-
remo ad agire un'idea forte di relazione.
Perché la politica è relazione, pena il
ridursi alla sola esibizione di potere.
Segretaria CGIL Campania
Al centro il valore del lavoro
Congresso CGIL
Antonella Pezzullo*
nel centenario della nascita l’organizzazione conferma la scelta di rispettare le donne