Noi Donne Home La Nostra Storia Archivio Materiali Contatti

Ricerca nell'Archivio

Numero 6 del 2016

Settantesimo: partimmo dal voto - Speciale Rebibbia


Foto: Settantesimo: partimmo dal voto - Speciale Rebibbia
PAGINA 48

Testi pagina 48

46 Giugno 2016
La crisi coniugale e la conseguente separazione, consensuale o giudiziale, comporta una regolamen-tazione dei rapporti tra i coniugi e tra i genitori.
Tra tali regole vi è anche la modalità con cui i fi gli devono
incontrare il genitore non collocatario, quello cioè che ha la-
sciato la casa coniugale e non convive più con i fi gli.
La prassi vuole che li incontri a fi ne settimana alterni (e qui i
giorni possono variare dal venerdì alla domenica, dal saba-
to al lunedì mattina con riaccompagnamento a scuola, ecc.
ecc), una/due volte durante la settimana con eventuale per-
nottamento tra un pomeriggio e l’altro.
La riforma del diritto di famiglia e quindi l’introduzione della
legge sull’affi damento condiviso ha portato una maggiore
considerazione dei diritti del genitore non affi datario e, tra
questi, anche quello relativo alla frequentazione con i fi gli che
sono rimasti in casa, nella prassi si è pertanto ampliato il tem-
po in cui i minori sono in compagnia e frequentano il genitore
con cui non convivono.
C’è chi è favorevole ad un’ampia frequentazione e c’è chi è
contrario, secondo questi ultimi i minori - già provati dalla se-
parazione del loro padre e della loro madre - devono avere
una vita che si svolge con una certa stabilità e, nel concetto di
stabilità di vita, rientra certamente evitare che i ragazzi siano
sottoposti ad un continuo spostamento tra la casa del padre
e la casa della madre, con le valigie in mano, con lo zaino in
spalla e con un senso di frammentazione del loro sé.
È vero che i minori sottoposti ad un regime di continui sposta-
menti possono presentare, nel tempo, alcuni disagi come ad
esempio forme di iperattivismo o diffi coltà di concentrazione,
con conseguente minore resa scolastica.
Di recente, sul punto si è espresso il Tribunale di Roma se-
condo cui: “i fi gli minori hanno rispettivamente 5 e 3 anni.... in
ordine alla frequentazione infrasettimanale del padre si ritiene
di limitare il pernotto infrasettimanale alle settimane in cui i mi-
nori staranno con la madre per il week end onde evitare una
periodo lungo di distacco dalla madre, sconsigliato anche in
relazione dell’età ancora tenera”.
Come al solito le scelte migliori sono quelle non estreme, per
cui personalmente ritengo più utile una permanenza presso
la casa del genitore collocatario, che preveda due/tre giorni
accorpati e consecutivi, anziché un “frequente andirivieni”.
ZAINO IN SPALLA
TRA MAMMA E PAPÀ
di Simona Napolitani
mail: simonanapolitani@libero.it
FAMIGLIA
Sentiamo
l’Avvocata
Cara Bruna,
sono una trentatreenne laureata in giurisprudenza lavoro in banca e
ho due bambini. Sono sposata e ultimamente ho qualche problemi-
no, mi sento un po’ spaesata come se avessi perso i miei obiettivi.
Mi aiuti a recuperarli? Il mio albero ti dice qualcosa?
Ketty
Cara Ketty,
per molte donne questo periodo, che corrisponde alla fase ‘centra-
le’ della vita, presenta l’aspetto di una maggiore compenetrazione
della nostra individualità nel corpo fi sico. Si dovrebbe ricevere la
forza per realizzare gli obiettivi posti e vederne i frutti. A differenza
degli uomini, nella stessa fase, le donne sono più orientate verso la
propria famiglia, soprattutto se hanno dei bambini. Questa fase, in
un’ottica biografi ca, è chiamata ‘epoca dell’anima razionale e affet-
tiva’, poiché si deve integrare nella nostra personalità il pensiero e il
sentimento, cioè ragione e cuore. Può anche essere defi nita come
lo sviluppo delle ‘aspirazioni obiettive’. La fase che va dai 28 ai 35
anni rispecchia il periodo preadolescenziale della vita e si può indi-
viduare un interrogativo fondamentale nel funzionamento del mondo
e nell’organizzarsi in rapporto ad esso.
Può essere diffi cile trovare il giusto respiro rispetto all’ambiente in
cui si vive, nel senso di un adeguato equilibrio tra lavoro e famiglia.
Capacità di adattamento e sviluppo libero dell’individualità affi n-
ché l’Io non venga soffocato! Occorre creare un giusto equilibrio
tra idealismo e illusioni. Nel matrimonio solo un
vincolo comune e spirituale può introdurre il le-
game in una nuova fase futura. In realtà verso la
fi ne della fase dei 28-35 possono affi orare delle
sensazioni - come descrive bene Dante nell’im-
magine della ‘foresta oscura’- tipiche della fase
successiva, e presagio che la vita possa avere
anche un altro contenuto rispetto alla semplice
obiettività. È come se il mondo ci fosse ancora
per essere afferrato e cambiato!
Il tuo albero ci dice che sei ancora una grande
sognatrice e che hai avuto un forte trauma all’e-
tà di circa 2 anni e un altro all’età di circa 7 anni.
La base del tronco ci dice che puoi avere una
certa inibizione a partire nelle imprese, come una sorta di freno, e un
attaccamento al passato (fi gura materna) con diffi coltà a svincolarti,
con il rischio di restare legata e dipendente dalla fi gura affettiva di
riferimento.
La chioma, equivalente al tuo Io sociale, rivela il rischio di un’eccessi-
va difesa, espressa con il silenzio o con una sorta di auto aggressività
ma anche gentilezza, buone maniere con un bel senso della forma.
IL TEMPO
DELL’EQUILIBRIO
TRA LAVORO
E FAMIGLIA
LEGGERE L’ALBERO
dI BRUnA BALdASSARRE
pp.46_47_APPRODI_giugno.2016.indd 46 15/05/16 21.41
\


©2019 - NoiDonne - Iscrizione ROC n.33421 del 23 /09/ 2019 - P.IVA 00878931005
Privacy Policy - Cookie Policy | Creazione Siti Internet WebDimension®