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Numero 6 del 2016

Settantesimo: partimmo dal voto - Speciale Rebibbia


Foto: Settantesimo: partimmo dal voto - Speciale Rebibbia
PAGINA 36

Testi pagina 36

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Dedicato a mio padre
quando sarò troppo grande per ritornare piccola,
starò più tempo nel lettone dei miei.
quando ritornerò bambina la mia valigia sarà
troppo stretta per contenere tutti i libri che amo.
quando ritornerò ancora piccola la mia pelle
diventerà più morbida per sentire meglio i baci e
le carezze, e averti ancora vicino, e mi piacerebbe
continuare ad andare a cavallo e cadere ancora.
quando sarò di nuovo piccola voglio che mi restino
questi occhi che fecero incantare papà mio, e se
sarò così bambina non avrò più rughe di tormenti,
di passioni, di pianti e di gioia.
mi piace pensare che non sarò poi così grande per
poter dire un ‘ti voglio bene per sempre’.
e vorrei che tu, quando sarò di nuovo bambina, mi
crederai di più.
quando sarò di nuovo piccola vorrei ricominciare a
dimostrarti che ti amo come ho sempre fatto.
Laura
La comoda
permanenza
nell’hotel a 5 stelle …
ecco è il 2 gennaio 1951. sono circa le ore 18
e succede che si interrompe la mia comoda
permanenza nell’Hotel a 5 stelle: il ventre adorato
di mia madre. Bella, adorabile, mamma mia !!!
me la ricordo da che ho memoria, nel prosieguo del
lungo viaggio della mia vita. sì, perché la mia vita è
stata, ed è, un meraviglioso viaggio ……
arrivo a casa di cesarina - questo è il nome della
mia adorata mamma - a trastevere e mi trovo in
un posto molto rumoroso, con dei bambini che
corrono e piangono e ridono e fanno un casino
infernale.
sono tre, i miei fratelli. anzi, due sorelle - Lucia
e iole - ed un maschio, mio fratello checco,
“Francesco”.
poi da un altro lato della grandissima stanza
arrivano dei rumori assordanti di ferro, e c’è un
uomo carino, piccolo, con un grembiule nero che
odora di qualcosa di forte. è il mio dolcissimo papà
che lavora nel suo angoletto e usa martello, chiodi,
mastice e pelle. sì, perché il mio tenero papà
faceva il calzolaio. che bella era la mia famiglia!!!
L’albergo, certo, era molto diverso dal primo
(il ventre di mamma..). è meno comodo, più
rumoroso, ma bello……
poi nel febbraio del 1956 in quel triste viaggio persi
per sempre il mio dolcissimo papà. era esattamente
il 14 febbraio del 1956, e roma era tutta coperta di
neve (…tutta pulita e lucida che brillava per me e
moriva per te)…
io a quei tempi non me ne rendevo conto cosa
fosse la morte e cosa fosse l’amore. so solo che se
in quel viaggio da trastevere ad acilia non ci fosse
stata mamma cesarina , donna e mamma di ferro e
panna nello stesso tempo, io sarei sparita con mio
papà.
Anna Maria
Mi chiamo Maurizia
sono nata l’8 marzo, se ricordo le parole di mia
madre e mio padre “tutta di giallo come una
mimosa”. ora i miei non ci sono più ma la loro
dolcezza e amore che mettevano in quella frase
chi se la scorda più. di mio padre, da quanto lo
adoravo, ero tremendamente gelosa. ma di lui ho
preso tutto: lo sguardo, la fierezza, l’orgoglio. mia
madre? L’umiltà in tutto.
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