Numero 4 del 2011
Noi uomini sull'orlo di una crisi
Testi pagina 42
LIBRI
LA CITTÀ
DELLE DONNE
“Se ci fosse l'abitudine di
mandare le bambine a scuo-
la e di insegnare loro con
metodo le scienze, come si fa
con i maschi, imparerebbero
e capirebbero le difficoltà di
tutte le arti e le scienze quan-
to loro". C'è in questa affer-
mazione tutta la personalitÃ
di Christine de Pizan che, tra
la fine del ‘300 e i primi de-
cenni del ’400, compone una
vasta serie di opere poeti-
che e trattati non solo per il
piacere di scrivere ma per
necessità : deve venderle per
mantenere la famiglia rimasta
senza risorse dopo la morte
del marito. La sua “occasio-
ne"? Aver avuto un padre
che, noncurante delle con-
venzioni sociali, l'avviò allo
studio, insegnandole a filare
e tessere non lana ma idee, ri-
flessioni, cultura.
Ancora la storia di una donna
che, con concretezza e spiri-
to pratico, non cede davanti
alle difficoltà , anzi mette al
servizio dell’anello debole
della catena sociale, le donne,
il suo sapere.
Il saggio di Tommasina Sora-
ci ripercorre la vita di Chri-
stine, vissuta alla corte di
Francia ma italiana di origine,
mettendone in luce tutta la
forza e la determinazione,
rese ancor più apprezzabili se
inquadrate in un preciso con-
testo storico, dominato da
una diffusa misoginia e da
una non latente diffidenza
nei confronti di una donna
che sa intervenire nel dibat-
noidonne I aprile I 2011
tito culturale della sua epoca.
Scrittrice, curatrice, editrice
delle sue opere, Christine,
partendo dalla sua esperien-
za personale, vuole fornire
alle donne le armi con cui rag-
giungere la consapevolezza di
se stesse e della loro dignità .
Figura anomala per il suo
tempo, in cui le voci femminili
si odono attraverso i discorsi
degli uomini o, al massimo,
come gridi isolati, Christine
colpisce e affascina anche
oggi per l'attualità del suo
pensiero.
Nell'opera che può essere
considerata la summa della
sua riflessione, La cité des Da-
mes, non c’è aspetto che ri-
guardi le donne, di qualsiasi
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Christiiie II Pizwi
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Un tini MI: dm! di ieri e di oggi
condizione, che non venga
preso in esame, con una voce
che dalla sua epoca giunge ni-
tida fino a noi.
Scrive Tiziana Bartolini, nella
prefazione: “Chissà che scon-
certo provocava quella musi-
ca rock suonata nelle plum-
bee mura medievali abituate
a ben altre flautate melodie.
Il fragore è giunto sino a noi
recando con sé un doppio
messaggio: la cultura è un va-
lore universale e di riscatto, il
cammino delle donne è sem-
pre controcorrente e vale la
pena di essere percorso e so-
stenuto".
TOMMASINA SORACI
CHRISTINE DE PIZAN
[1364-1430]
UNA CITTÀ DELLE DONNE DI
IERI E DI OGGI
Ed EraNuova, pagg 76, Euro 8,00
CHIAHA uc’u
VIOLENZA, LA VITA
'PRIMA' E 'DOPO'
La giornalista Chiara Lico ha
appena dato alle stampe Cioc-
colato e pistacchio, un ro-
manzo duro e realistico che
racconta, passo dopo passo, il
ritmo di una vita che non ri-
parte più dopo aver subito
una violenza. Abbiamo in-
contrato l’autrice per capire la
genesi della storia. “Ho se-
guito per il mio lavoro di cro-
nista tutta una serie di stupri
che tre anni fa hanno mac-
chiato Roma (lo stupro Reg-
giani, la Caffarella, Ander-
sen...). Molte di quelle storie
mi hanno lavorato dentro e mi
hanno portato a riflettere su
che tipo di vita è dopo quella
delle donne che hanno subi-
to una violenzaâ€.
IL suo ROMANZOÈ
DRAMMATICAMENTE ATTUALE...
Purtroppo sì, lo dimostrano i
fatti di cronaca recente e i
dati: che mettono paura, visto
che una donna su tre, secon-
do l'Istat, ha subito una vio-
lenza non necessariamente fi-
sica. Specifico anche che i
personaggi del mio romanzo
sono inventati, ma i fatti che
vivono sono, al contrario, as-
solutamente realistici.
ALESSANDRA, LA PROTAGONISTA,
HA UN CARATTERE SEGNATO DA
ALCUNE FORTI REAZIONI: DISPETTI,
PICCOLI SOPRUSI CHE RIVOLGE
AGLI ALTRI...
Dovevo trovare un modo, nar-
rativo, per dare corpo e vita
agli effetti collaterali di una vio-
lenza subita. Dovevo rendere
per iscritto un'idea: che indie-
tro non si torna. E che se il
male ti è entrato dentro, da
qualche parte devi farlo usci-
re. Questo è il torto massimo
che una violenza porta con sé,
che dal fisico arriva all'anima.
ALESSANDRA INCONTRA MIHELA,
UNA DONNA RUMENA ARRIVATA IN
ITALIA PER TROVARE IL PARADISO
E CHE INVECE SI RITROVA SULLA
STRADA...
È un'altra vita spezzata, che
si regge in piedi a fatica. Dal-
l'incontro tra le due potrebbe
nascere un futuro diverso,
perché solo chi sa il dolore
può capire chilo prova...
IN TESTA AL SUO ROMANZO C'È UN
RIFERIMENTO ALLA MEDEA DI
EURIPIDE..C'È UNA LUCE IN FONDO
AL BUIO?
I| riferimento a Medea c'è
perché la luce in fondo al
buio è il coraggio che bisogna
darsi da soli. E ce la fa solo chi
lo trova in sé.
LE ISTITUZIONI NON CE LA FANNO
A RISARCIRE?
No, perché al di là delle pro-
messe elettorali o dei centri di
primo intervento, non abbia-
mo a disposizione gli stru-
menti di sicurezza o di tutela
necessari a risarcire chi ha su-
bito uno dei torti maggiori che
la sorte possa riservare.
CHIARA LICO
CIOCCOLATO E PISTACCHIO
Ed Alacrà n, pagg 143, Euro 14,00