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Numero 4 del 2011

Noi uomini sull'orlo di una crisi


Foto: Noi uomini sull'orlo di una crisi
PAGINA 11

Testi pagina 11

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À}. I!

di Barbara Bruni

RACCOLTA RAEE 2010 6?)

Diventato operativo nel giugno scorso, il decreto ministe-
riale n. 65 del 2010 aveva dato ai negozi il compito di riti-
rare gratuitamente i rifiuti elettronici (Raee) dei propri
clienti a fronte di un nuovo acquisto, e di smaltirli corret-
tamente. I| bilancio di raccolta Raee ha dato i suoi primi ri-
sultati: oltre 4mila tonnellate di rifiuti elettrici ed
elettronici sono state raccolte nel 2010 dai negozi della di-
stribuzione, per la maggior parte lavatrici, lavastoviglie e
forni. Sarebbero oltre diecimila i televisori avviati al recu-
pero, mentre, ancora basse risultano le quantità riguar-
danti l'elettronica di consumo (computer e cellulari).

MESSICO-YUCATAN: FALDE ACQUIFERE €9
INOUINATE

Secondo uno studio condotto da un'equipe internazionale
di ricercatori guidati da Chris D.Metcalfe della Trent Uni-
versity of Canada, nelle falde acquifere sotterranee allo Yu-
catan, in Messico, sarebbero presenti parecchie sostanze
inquinanti: droghe (cocaina, in primis), pesticidi e sostanze
chimiche. Questo fenomeno non solo potrebbe aver con-
tribuito alla perdita del 50% dei coralli della nota meta tu-
ristica, ma desterebbe anche preoccupazione circa “il
potenziale di esposizione umana al consumo di acqua po-

tabile contaminata".

RAPPORTO EURISPES ,

| risultati su cosa pensano gli italiani di caccia, pesca e spe-
rimentazione animale ce Ii dà il rapporto Italia 2011 del-
l'Eurispes. La caccia è considerata “un'abitudine
accettabile" dal 17,8% degli italiani, mentre il 56,6% non la
approva per niente o l'approva poco (23,9%). Al contrario,
la pesca, essendo percepita da molti come uno sporto un
passatempo, non sembrerebbe esser considerata una pra-
tica da evitare o limitare (48,1%).

La sperimentazione animale è bandita dall'88% degli ita-
liani, ma per un 8,2% risulterebbe “ammissibile" e per il
7,4% “abbastanza tollerabile". Infine, nonostante la gene-
rale disapprovazione (90,7%), il combattimento tra animali
trova sostegno nel 2,4% della popolazione, mentre l'ab-
bandono di un animale domestico viene oggi giudicato un
atteggiamento “per niente" (96,3%) o “poco ammissibile"

(1,9%).
SICCITÀ IN AMAZZONIA €9

A detta di uno studio pubblicato su Science, la siccità che
ha colpito I'Amazzonia nel 2010 è stata più severa di quella
del 2005, già definita ai tempi dagli esperti come un
evento che capita “una volta ogni 100 anni". II ripetersi di
questi fenomeni metterebbe in grave rischio la capacità
della foresta di immagazzinare la C02 e il suo essere con-
siderata, quindi, come il “polmone della terra".

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sapevolmente rifiutato di operarsi per amputare un piede ormai
in cancrena, è stata rispettata (in verità, i medici hanno prova-
to a rivolgersi sia al comitato etico dell’ospedale che al tribuna-
le, ma hanno poi dovuto arrendersi al principio che non si può
imporre un trattamento sanitario obbligatorio se il paziente lu-
cidamente lo rifiuta)
ed ella è stata lascia-

IL LEGISLATORE t , .

a morire. La perch-

FALLI S C E IL PRO PRI O ta dell’autocoscienza
COM PITO comporterebbe, in.

vece, lo spossessa-
mento del proprio
corpo e del proprio
diritto. Ma fino a
che punto è giusto
imporre una terapia
a un paziente senza
più alcuna speranza di veder mutata la propria sorte? Il malato
risulterebbe in tal modo prigioniero non solo della propria ma-
lattia, ma anche della volontà altrui. Il giudizio sulle condotte mo-
ralmente giuste, su ciò che è bene e male per il singolo, non può

SE PRETENDE
DI IMPORRE UN'ETICA
DI STATO

essere formulato a maggioranza o secondo ciò che ritiene il co-
mune sentire, poiché riguarda scelte individuali che vanno ri-
spettate anche se si discostano da quest’ultimo. I trattamenti che
consentono di tenere in vita individui che solo qualche decen-
nio fa sarebbero morti possono essere tramutati in obblighi? Se
così fosse, verrebbe allora da domandarsi perché si sia negato che
la disponibilità di tecniche avanzate per la fecondazione assistita
configurasse un diritto a poterne usufruire, se non a condizio-
ni assai limitate, e nel contempo si voglia sostenere che, viceversa,
solo in casi estremi si possa non usufruire delle tecniche che agi-
scono nelle condizioni di terminalità.

Occorre, allora, tener fermi: 1. il principio di autodeterminazio-
ne individuale nelle scelte circa le cure mediche, da estendere an-
che alle situazioni in cui il soggetto non sia più in grado di effet-
tuare autonomamente scelte consapevoli e 2. il vincolo sul piano
etico e giuridico per il medico delle volontà espresse in anticipo
dal soggetto, ferma restando la sua competenza nell’accertamen—
to tecnico della situazione clinica ipotizzata nelle direttive. Il le-
gislatore fallisce il proprio compito se pretende di imporre
un’etica di stato, prevalente sulle scelte individuali, piuttosto che
un insieme di criteri volti a disciplinare i comportamenti leciti, com-
patibilmente con la diversità delle visioni morali e valoriali.

‘kComitato Nazionale per la Bioetica

noidonne | aprile | 2011


























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