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Numero 4 del 2011

Noi uomini sull'orlo di una crisi


Foto: Noi uomini sull'orlo di una crisi
PAGINA 26

Testi pagina 26

CGIL

IL LAVORO È

UN DESIDERIO...

di Piera Francesca Mastantuono

L'INCONTRO

1 TRA SUSANNA CAMUSSO

E LE GIOVANI PRECARIE

COME PUNTO DI PARTENZA
PER NUOVE STRATEGIE COMUNI

a relazione donne-lavoro è molto attuale per i cam-
biamenti occorsi sia nel mondo del lavoro che nel
mondo delle donne. La CGIL sta lavorando molto sul
temi della precarietà e delle nuove generazioni. In
quest'ottica, una delle tappe per mettere in condivi-
sione esperienze ed idee è stata l'iniziativa nella Ca-
pitale dal titolo “Donne e lavoro oggi / in equilibrio tra lavori
e diritti". La rivista DWF ha portato un suo contributo attra-
verso la collaborazione con donne Diversamente Occupate,
gruppo che in un blog e in due numeri monografici vuole ap-
profondire questi argomenti. È importante sviluppare una
coscienza storica femminile, dare significato al femminismo
storico rispetto al quale le donne si sono rapportate in ma-
niera differente, ma è anche necessario andare oltre e ri-
scoprire un agire comune, di stampo contemporaneo.
Bisogna realizzare che c'è una generazione che si ricorda la
mancanza di un lavoro fisso come parte sperimentale della
propria vita e c’è, contempora-
neamente, un’altra genera- ..
zione che non ha questo e (GIL
ricordo e conosce solo il lavoro
precario.
L'intervento della segretaria
generale della CGIL Susanna
Camusso tira le fila di un dibat-
tito denso di contenuti, affer-
mando che “I| femminismo si è
fermato alle soglie del lavoro
[...]. Se la convinzione collettiva
è stato che il lavoro delle donne



noidonne I aprile I 2011

dovesse andare a completamento del reddito familiare, si è
negata l’idea che il lavoro sia un desiderio delle donne. L'im-
maginario era quello del lavoro operaio di massa, perlopiù
maschile, che non aveva in se i temi della differenza, ma
quelli dell'omologazione. Per anni il discorso pubblico non
ha affrontato l'idea di ricostruire figure di riferimento per
definire il lavoro, e questa è oggi una delle grandi contrad-
dizioni delle politiche sindacali. Ancor più per le donne. Come
si può definire il lavoro delle donne? Se per definirlo dob-
biamo ripercorrere modalità che ci stanno alle spalle, non
possiamo capire che c'è un modo di desiderare diversamente
il lavoro. Questo è il punto, se c’è un modo diverso, lo ridefi-
nisco e ne ridefinisco le conseguenze: come stiamo nello

diversamenteoccupate.bloqspot.com

Diversamente Occupate è un gruppo di giovanidon-
ne che ragionano insieme sulle tematiche del lavoro
raccontando come la pensano a partire dalle loro
esperienze, “Abbiamo pensato i| lavoro da diver-
se prospettive, indagando nei corpi sessuali che lo
vivono, nelle relazioni che lo permettono, c'è il ri-
schio però che riportando tutto a logiche di mer-
cato ciò si traduca nell'espropriazione di energie
e progetti." Chiedono, con urgenza, la costruzione
di una strategia concreta di pensiero e azioni, con
un linguaggio comune e una piattaforma di nego-
ziazione. Sono anche lucidamente autocritiche: “ci
siamo rese conto che a forza di delegittimare il sin-
dacato, perché incapace di rappresentarci, e non
solo noi donne, perché portatore di linguaggi e va-
lori del passato, abbiamo finito per ritrovarci sen-
za strumenti per negoziare e trattare nel mondo del
lavoro." La presa di coscienza può essere la base
per ritrovare uno spazio comune. E visto che la Co-
stituzione Italiana dice che: La donna lavoratrice
ha gli stessi diritti e, a parità di lavoro, le stesse re-
tribuzioni che spettano ai lavoratore (art. 37)... Ap-
plichiamola!

spazio pubblico, retribuzione, produzione di beni materiali e
servizi, competenze... altrimenti la discriminazione femmi-
nile non si supera".

Il disvalore di oggi è che la misura della professionalità sta
nella sua totale disponibilità di
tempo e “siccome questo
mondo sostiene che non ci sia
condivisione, ma nemmeno
collocazione sul mercato di
ciò che è lavoro di cura, il
tempo delle donne sarà un
tempo meno disponibile di
quello degli uomini". || tempo
sta diventando anche varia-
bile della perdita di perce-
zione della differenza e
separazione tra lavoro e vita,


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