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Numero 4 del 2011

Noi uomini sull'orlo di una crisi


Foto: Noi uomini sull'orlo di una crisi
PAGINA 21

Testi pagina 21

NOIUOMINI/4

VISIONI
MASCHILI

L'orgoglio del maschio tra paura e mistero.
Intervista ad Eduardo Galeano

di Nadia Angeluooi

n narratore, un visionario; uno che ci ha raccontato

che l’utopia serve non tanto a realizzare un sogno o

un’idea ma a farci continuare a camminare.
Non uno storico, né un sociologo, non un antropologo, né
uno psicanalista; per discutere delle relazioni uomo-donna
e verificare se davvero esiste una ‘questione maschile’ ab—
biamo scelto di parlare con Eduardo Galeano, scrittore ca-
pace di trascinarci nei meandri dei sogni più reali e delle
realtà più magiche nel modo più potente e eversivo, come
i grandi narratori latinoamericani ci hanno insegnato.

Il tema della prostituzione, fenomeno antichissimo, è scop-
piato nuovamente in Italia con lo scandalo sessuaI-poli-
tico che ha coinvolto il Primo Ministro. Le donne e il loro
comportamento sessuale e sociale sono sempre prota-
goniste quando si affronta questo fenomeno ma in real-
tà la prostituzione chiama in causa, o almeno dovrebbe
farlo, ancora di più qli uomini, in quanto clienti. Da tut-
ta questa situazione percepisco un'incapacità dei maschi
di gestire in maniera paritaria la propria sessualità e le
proprie relazioni con le donne. É proprio in questo sen-
so che Ie chiedo se esiste una 'questione maschile'?
Chissà se il fatto di comprare una donna, anche sapendo
che è una menzogna, anche se solo per un momento, non
permetta a certi uomini di credere di salvarsi dalla ‘paura’
esistenziale che li assilla. Se lei è un oggetto, una ‘cosa’ che
si può acquistare, o almeno affittare, smette di essere un pe-
ricoloso mistero. In questo mistero che sfugge alla com—
prensione risiede il nucleo di quella che tu chiami la
‘questione maschile’.

Questa incapacità di gestire il 'mistero' scatena spesso
la violenza...

Ecco perché la violenza si moltiplica in tutto il pianeta, in-
cludendo, ovviamente, anche quei paesi che si autodefini-

scono civilizzati. E gli uomini che uccidono dicono, o pen-
sano: “L’ho uccisa perchè era una cosa mia”, utilizzando così
anche la più ripugnante espressione della proprietà privata.
Nemmeno l’uomo più virile ha l’onestà di confessare: “L’ho

uccisa per paura”. Questa è la verità, occulta, umiliante per
l’orgoglio del maschio dominatore e per tutto il suo sistema di
simboli di potere: falli, missili, lance. Questa è la verità: la
paura del maschio di fronte alla donna senza paura.

Questa paura di cui lei parla, ci dice che l'identità maschile
è sempre più in crisi. Gli uomini sembrano bloccati nei loro
ruoli tradizioni e in stereotipi che non corrispondono af-
fatto ai Ioro reali bisogni e sentimenti.

Ma da dove ha origine?

Uno dei miti più antichi e universali, che ritroviamo in luoghi
anche molto distanti tra di loro, è il mito della ‘Vagina dentata’:
è presente in Scandinavia così come nel bacino arnazzonico.
Gli uomini temono che la donna sia il luogo in cui si entra ma
non si esce, 0 perlomeno non si esce interi, uguali a prima. Io
non credo nel racconto dell’invidia del pene, il mito che Sig—
mund Freud ha inventato per consolare noi uomini. Credo
però nel mito della ‘vagina dentata’: leggenda che descrive e
simboleggia il panico che noi maschi sentiamo di fronte al mi-
stero che rappresenta la donna nell’atto sessuale. Nel m0—
mento in cui torniamo alle origini, in cui entriamo nel luogo
da cui siamo venuti al mondo si affollano le domande: rome—
remo interi? Dove ci porterà questa selva impenetrabile che
crediamo di poter penetrare? Saremo gli stessi dopo? Con-
serveremo la nostra integrità 0 ci faremo cambiare per sempre
dall’incontro? La femmina che il maschio vorrebbe mangiare
è la femmina che lo mangerà. I





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