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Numero 4 del 2011

Noi uomini sull'orlo di una crisi


Foto: Noi uomini sull'orlo di una crisi
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Testi pagina 41

Del resto la situazione all‘interno del consiglio non è poi
così diversa (solo 3 donne). Come donne state lavorando
a degli strumenti che possano aiutare ad aumentare la
presenza femminile nelle istituzioni? Quali?

MONICA CIRINNÀ. "L’Assemblea capitolina rispecchia a Ii-
vello locale quello che accade a livello nazionale. Nel Par—
lamento italiano le donne costituiscono il 21% dei deputati
e il 18% dei senatori. Sebbene rispetto alla pas—
sata legislatura la presenza femminile sia di
poco aumentata, il loro ruolo nel dirigere e
orientare i processi decisionali è invece dimi—
nuito: basta dare un'occhiata alle commissioni
permanenti delle due Camere. Avere soltanto tre
donne all’interno dell'Assemblea capitolina è mortifi—
cante. La Commissione delle Elette che presiedo sta lavo-
rando a strumenti che possano porre rimedio a questo
squilibrio. Prendendo spunto dalla legge elettorale della Re-
gione Campania, stiamo lavorando con unità di intenti a
una riforma della nostra legge elettorale che promuova una
democrazia paritaria, perseguendo l'obiettivo della egua—
glianza effettiva tra i sessi nell'accesso alla carica di con-
sigliere comunale.
La nostra proposta introduce la doppia preferenza di ge—
nere, e prevede anche che in ogni lista nessuno dei due
sessi possa essere rappresentato in misura superiore ai 2/3
dei candidati. Senza una legge elettorale che imponga ai
partiti la questione della parità di genere nella presenta-
zione delle liste obbligandoli a candidare una predetermi-
nata percentuale di uomini e donne, non credo la situazione
possa migliorare".

GEMMA AZUNI. "La situazione all’interno
dell’Assemblea capitolina, quanto a rappre-
sentanza femminile, è desolante. In Com-
missione stiamo Iavorando a strumenti che
possano aumentare la presenza femminile
nelle istituzioni, colmando questo gap davvero
imbarazzante. La riforma delle legge elettorale con l'intro—



duzione della doppia preferenza di genere è stata pensata
proprio in questo senso, e il fatto che ci sia unanimità è in-
coraggiante”.

LAVINIA MENNUNI. ”Nonostante non mi sia mai troppo
appassionata al tema delle quote rosa, ritengo che la si-
tuazione attuale sia tale da richiedere l’intervento

di alcuni meccanismi ben precisi da individuare.
Perciò che concerne le elezioni con il sistema
proporzionale, è evidente che le donne, che
spesso debbono conciliare la propria attività
con le esigenze di cura della famiglia, difficil—
mente possono essere competitive con gli uomini.
Le tre donne elette dall’Assemblea Capitolina hanno otte-
nuto un buon numero di preferenze, ma sanno bene cosa
significhi fare politica sul territorio, la politica che reputo
più concreta e che consente di stare a contatto con le tante
realtà diverse e di rispondere alle esigenze dei cittadini.
Questa stessa politica però richiede un grande impegno ed
una energia enorme. Le donne, se poste nelle condizioni di
competere, sono in grado di apportare contributi di grande
rilievo e impatto.

Potrebbe essere applicato anche a Roma il meccanismo uti-
lizzato in Campania della doppia preferenza di genere. Il
cittadino avrebbe cosi l'opportunità di scegliere un candi—
dato oppure, nel caso voglia votare un uomo e una donna,
esprimere due voti di preferenza.

Questo sistema potrebbe garantire una maggiore merito—
crazia e nel contempo costituire un meccanismo volto ad
offrire una maggiore opportunità alle donne capaci che ab-
biano voglia di dedicarsi alla politica attiva di apportare il
proprio contributo".
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