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Numero 3 del 2016

L'8 marzo allo specchio, interviste a Maraini, Nicolini, Urbinati


Foto: L'8 marzo allo specchio, interviste a Maraini, Nicolini, Urbinati
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a discernere con rigore gli stereotipi culturali dal dato storico,
offrendo altresì un piccolo contributo alla formazione dei futuri
cittadini del mondo.

Le didattiche che proponiamo alle scuole hanno, infatti, come
titolo: “Come si raccontano le Storie” e partono dal presuppo-
sto che Ia Storia non è una sola, ma cambia, anche molto, a
seconda di chi la racconta e di chi I'ascolta. Per esempio, il
periodo romano non assume Io stesso profilo se descritto dal
punto di vista di un bambino, di una bambina, di uno schiavo,
di un liberto, di una matrona o di un pater fami/l‘aa.

Seguono la stessa impostazione metodologica anche le varie
iniziative proposte durante l'anno, pensate per un pubblico di
adulti e progettate come eventi dedicati all‘approfondimento
di temi specifici; particolarmente apprezzato e stato iI ciclo
“II Museo visto con gli occhi delle donne", un excursus che
dall’universo delle donne etrusche si e spinto fino alle prota-
goniste dei salotti ottocenteschi con incursioni nel mondo ro-
mano, longobardo, medievale, rinascimentale e seicentesco.
Spesso non ci si sofferma abbastanza sul fatto che alcune
di queste vite non siano mai state ufficialmente raccontate.
È come se facessero parte di una sorta di “non storia”: esi-
stenze mai fissate su un foglio che, per fortuna, hanno però
asciato tracce del loro passaggio nel mondo, consentendo a
chi ha occhi per vederle di parlare anche di loro. II vedere o il
non vedere queste tracce non è un problema di percezione, e
Jn problema di comprensione.

Del resto che ci siano molti modi di vedere Ie cose, ce Io ri-
corda tutti i giorni i| nostro museo tattile La città da toccare:
Jn‘opportunità per i non vedenti di conoscere alcuni dei più
'mportanti monumenti cittadini, un ammonimento per i vedenti
a non fermarsi al conformismo di uno sguardo superficiale.
Lo sguardo profondo e severo di Pomona non ci permette,
'nvece, arretramenti. La sua presenza pietrosa sarà per noi
ancora ispiratrice di sfide nuove e impegnative, costantemen—
te sollecitate dalla ricchezza inesauribile di questo luogo. 0



* Direttrice del Museo dell’Antico Palazzo dei Vescovi
gestito dalla Cassa di Risparmio di Pistoia e della Lucchesia

NOIDONNE
Marzo 2016



Approdi

FORU
A COME ARTISTE. R COME RESILIENTI

L’appuntamento dell’Udi,
arrivato alla decima edizione,
apre i battenti dall’8 marzo

ono due artiste di fama internazionale - Graziella Reggio

e Mirella Saluzzo - le protagoniste della decima edizione

della mostra ideata da UDI Forlì eArchivîo UDI Forlì - Ce-
sena e curata da Angelamaria Golfarelli.
“Resîlienti” è il titolo dell’esposizione che sarà visitabile dall’8
al 29 marzo 2016 nella straordinaria cornice dell’Oratorio San
Sebastiano, presso il complesso museale del San Domenico.
“La mostra vuole riflettere sul ruolo delle donne in quella che
è considerata la capacità di far fronte in maniera positiva ad
eventi traumatici, riorganizzando la propria esistenza dinnanzi
alle difficoltà in modo tale che non si perda la propria identità

"“1



e la sensibilità che consente
di cogliere positivamente ciò
a cui la vita ci mette di fron—
te” spiegano le organizzatrici.
E il richiamo è alle Resisten-
ti, proprio a quelle donne
che “lottarono per la Liberazione” e seppero trasformare “le
sofferenze in energia dimostrando quanto il mondo femminile
fosse in grado di adattarsi ai cambiamenti”. D’altra parte l’arte
“da sempre ha rappresentato anche uno strumento di ribellio—
ne che ha dato voce alle donne e ha consentito quella estrania-
zione dalla realtà che troppo spesso impediva di urlare il loro
genio e talento”. La mostra coglie il 70mo anniversario del voto
alle donne per riaffermare l’idea che “la bellezza, le idee e i
diritti possono sempre essere rispettati e non imbavagliati dalla
paura e dalla sottomissione" e le opere delle due artiste in—
tendono esserne conferma, con I’articolato lavoro pittorico di
Graziella Reggio denso di richiami alla natura e alle sensazioni
che essa produce nei suoi rimandi al femminile e alla terra. Le
imponenti sculture in metallo di Mirella Saluzzo sono espres-
sioni “della forza di un movimento perenne e concentrico che,
simulando le traiettorie dell’aria e dell’acqua, danno vita ad
installazioni la cui laica sacralità dialogherà con l’invisibile”. (In-
gresso libero, informazioni 548 9508651).

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Foto di: Patrizia Lo Conte, gentilmente concessa
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