Numero 6 del 2016
Settantesimo: partimmo dal voto - Speciale Rebibbia
Testi pagina 33
31Giugno 2016
UN FOCUS SUL FEMMINILE
NELLE COOP
In occasione del 70° anniversario del diritto di voto alle donne, la Commissione Pari Opportunità di Legacoop Toscana, presieduta da Chiara Grassi, in collaborazio-
ne con Unicoop Tirreno, presenta il libro “La Coop di un
altro Genere”, con sottotitolo “Lavoro, rappresentanza,
linguaggi e ruoli al femminile da ‘La Proletaria’ a ‘Unicoop
Tirreno’ (1945 – 2000)”.
La pubblicazione, curata da Enrico Mannari, Direttore
Scientifico della Fondazione “Memorie Cooperative”, vede
i contributi di Anna Pellegrino, Marco Gualersi, Tito Men-
zani, Anna Caprarelli e ci consegna una riflessione anco-
ra da chiudere, un cammino ancora da compiere.
La domanda che si pone Anna Pellegrino è il filo conduttore
di tutto il volume: quanto la presen-
za femminile è stata importante per
realizzare un certo tipo di svilup-
po della cooperativa, e viceversa
quanto la presenza della cooperati-
va ha contribuito a realizzare spazi
sociali diversi e a favorire processi
di autonomia e di emancipazione
femminile nella quotidianità.
Marco Gualersi sottolinea le “azioni
positive” intraprese verso le donne
nella cooperativa, mentre Tito Men-
zani mappa l’evoluzione della com-
ponente femminile a partire dalle
funzioni operative nei punti vendi-
ta e negli uffici amministrativi fino
a quelle di consigliere o direttore
evidenziando il ruolo fondamenta-
le che ha svolto l’UDI. Con il contributo di Anna Caprarelli
si scava nell’archivio fotografico e si mostrano le immagini
delle donne dando forza alla memoria visiva.
Nei 70 anni trascorsi, la strada verso la parità non è stata
in discesa e la storia della partecipazione delle donne ai
processi decisionali non è stata lineare, anche per la dura-
tura sottorapresentanza negli organismi elettivi e nei luoghi
decisionali, nonostante le donne siano sempre state prota-
goniste delle lotte per i diritti di tutte e tutti.
La presentazione di questo libro rappresenta un’occasione
importante per ricordare le conquiste sociali, politiche ed
economiche delle donne e per rinnovare l’impegno contro
ogni forma di discriminazione.
Il Il libro sarà presentato a Firenze il 28 giugno (9,30-13,00, Cis Mee-
ting, via Fiume, 7) inuna Tavola rotonda con la partecipazione di . Rosanna
Pugnalini (Presidente Commissione Pari Opportunità del Consiglio Regio-
nale della Toscana), Dora Iacobelli (Presidente Commissione Pari Oppor-
tunità Legacoop Nazionale), Enrico Mannari (Direttore Scientifico della
Fondazione”Memorie Cooperative”), Tiziana Bartolini (Direttora di NOIDON-
NE), Anna Pellegrino (Università di Padova).
LA MADRE CHE FUI
O CHE AVREI VOLUTO ESSERE
“I sentimenti sono un mistero e nulla è scon-
tato” scrive Camilla Ghedini nel primo dei quattro ritratti cui
affida il compito di scandagliare il senso e le ragioni dell’es-
sere o del non essere madri. Per i casi della vita o per scelta.
‘Interruzioni’ è il titolo. Scarno, essenziale come lo stile con
cui l’autrice - giornalista professionista ed esperta di comu-
nicazione - si apre alla dimensione della maternità senza
reticenze, libera dagli stereotipi che ancora ne ingabbiamo
la narrazione in una rete di ipocrite compiacenze, sofferen-
ze o aneliti. In sole novantanove pagine Ghedini consegna
a chi legge la grandiosità del dolore, del dubbio, della de-
lusione, dei sentimenti, dell’accoglienza e della negazione.
E lo fa con la maestria di un’artista capace di usare tutta la
potenza delle parole attingendo al loro significato profondo.
Parole e descrizioni nette ed efficaci che arrivano direttamen-
te al cuore ma anche alla mente, perché sono l’approdo di
un percorso intimo e contemporaneamente una rappresen-
tazione universale di un’altra faccia della maternità, quella
che preferiamo non vedere. Troppo difficile, infatti, gestire le
tante sfaccettature dell’essere donna e la complessità dei no-
stri sentimenti, anche quelli che la vulgata vorrebbe ‘naturali’.
Troppi tabù ancora ci condizionano. È proprio il coraggio di
liberarsene che rende affascinante il libro di Ghedini, a partire
dalla considerazione che figlie si è per sem-
pre, mentre madri possiamo non diventare.
Si attraversano quattro ‘stanze’ in cui ogni
protagonista si racconta in prima persona, o
impronta un dialogo immaginario, e affronta
altrettante circostanze di maternità rifiutata ra-
zionalmente, di ‘lucido’ figlicidio, di un dolente
e sereno estremo saluto alla madre, di una
maternità desiderata ma inattuata. È un libro
che va letto per assaporare la sua struggente
bellezza e perché, nonostante sia fiorito in un
percorso di grande dolore, è permeato della
forza dell’amore. Per la vita, per il prossimo,
per la famiglia. Un libro autobiografico in cui,
scrive l’autrice, “io ci sono come figlia, come
non madre, come giornalista”… ma aggiunge
“non ci sono tutta, ci sono in parte, ci sono io
in evoluzione”. Camilla è una giovane donna del nostro tempo
che si interroga con coraggio e libertà, proponendo la condi-
visione intorno al (grande) tema dell’assenza, origine di molti
mali e profonde sofferenze. E chi può dire di non aver speri-
mentato, subìto, sofferto l’assenza di qualcosa o di qualcuno?
Regaliamoci una carezza e, superando la condizione di spet-
tatrici del racconto, come sollecita nella prefazione Marilù Oli-
va, “entriamoci dentro” accompagnando Camilla e facendoci
accompagnare da lei.
Tiziana Bartolini
Camilla Ghedini
Interruzioni
Giraldi Editori, pagg 99, euro 10,00
pp.30_31 LIBRI_giugno_2016.indd 31 15/05/16 19.40