Numero 3 del 2016
L'8 marzo allo specchio, interviste a Maraini, Nicolini, Urbinati
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del mondo. A cominciare da Taranto, dove uno sviluppo
cieco crea patologie importanti alla salute riproduttiva,
all’allattamento e ai bambini in particolare. La battaglia di
Taranto, per riuscire come donne ad avere servizi per inda-
gini precoci sulle metroraggie e la salute riproduttiva, dimo—
stra l'impossibilità di ascolto delle istituzioni per soluzioni
legislative adeguate su cui bisogna costruire alleanze per
raggiungere l’obiettivo.
Federica Dolente ha raccontato i mutamenti degli ul—
timi anni su tratta e prostituzione povera in seguito al muta-
mento dei flussi migratori. Dalila Novelli, ha ricordato il
valore della autodeterminazione in un mondo che trascura
salute riproduttiva e va verso un’esplosione demografica.
Margherita Cattera ha sottolineato come il pensiero
femminile non sia pensiero dell‘UNO e, pur dichiarandosi
d'accordo con la legge sulle unioni civili, esprime le sue
contrarietà alla stepcni/d e alla maternità surrogata.
Vanna Palumbo per esperienza racconta come la
paura sia cattiva consigliera sugli immigrati e la relazione
e la fiducia creino situazioni positive e invita, a proposito
dei grandi inganni mediatici, a ricordare il lavoro positivo
di tante giornaliste nonostante la loro posizione debole
nelle redazioni e la nascita di una nuova associazione
consapevole di questo: GIOCO giornaliste per la Costitu-
zione. Tiziana BartOIÃŽnÃŽ fa riferimento alle molte don-
ne ai vertici dell’economia e della finanza a livello europeo
e mondiale e propone di pensare a come interloquire con
loro, ossia con chi il potere lo ha, ma non lo esercita con
approccio di genere e si è dimenticata delle altre.
Giovanna Scassellati riassume la tragica situazione
della legge 194 a causa dell’obiezione di coscienza che si
estende alla pillola del giorno dopo.
Luciana Romoli, staffetta partigiana, ha ricordato le
tante conquiste e sottolineato il senso di pericolo e la paura
che serpeggia ovunque per gli immigrati, mentre vediamo
in televisione città sventrate e bombardate. Si chiede come
far rivivere gli ideali di pace e contro l'atomica delle donne
italiane.
Forte e preoccupato l'intervento di Laura Piretti che, di
fronte a tante suggestioni del dibattito e allo scenario com—
plessivo globale, si chiede quali strumenti possiamo usare
subito per affrontare le questioni su cui abbiamo tanto lavo—
rato e che ci stanno a cuore come la legge 194, la materni-
tà surrogata, la frana dei nidi, un welfare diventato liquido.
Quale parola delle donne e quale protagonismo l‘Udi mette
in campo sulle partite che ci stanno più a cuore come la
NOIDONNE
Marzo 2016
Intrecci
piattaforma di genere sul rapporto corpo lavoro a cui si sta
lavorando. A Modena si pensa anche a una ri—proposizione
aggiornata dei Treni della felicità del dopoguerra ma que-
sta volta non per i bambini del sud ma per i migranti. Con
vero sprezzo del pericolo!
“Una giornata molto ricca con interventi sapienti e la soffe-
renza sentita ci riguarda - ha detto Alba Dini - che richie-
de radicalità di risposte e alleanze conseguenti perché non
bisogna fidarsi di quello che c‘è sotto le strutture del potere
diventato oscuro.
Delia La Rocca, riesaminando le troppe questioni ir—
risolte, si e chiesta da dove ripartire per superare afasia
e autoreferenzialita e dire parole di senso sulla polis e ha
sostenuto che oggi siamo oltre il neoliberismo, siamo alla
guerra dichiarata! Quali sono le parole di donne sulla guer—
ra? Domande gravi perché oggi la crisi è connotata dall‘i-
gnoranza di dove sta il potere per interloquire, resistere o
contrattaccare. o
L’Udi ha curato la trascrizione degli interventi e ha
realizzato la sintesi pubblicata in queste pagine.
La versione integra/e dei resoconto
è su http.'//WWW. noidonne.org/b/og.php?/D=06965
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