Numero 4 del 2011
Noi uomini sull'orlo di una crisi
Testi pagina 18
FOCUS %‘%\/%W
NDIUOMINI/3
UN 'COINVOLGIMENTO
STRATEGICO
Metti quattro maschi e quattro femmine dentro una stanza e filmati mentre discutono di identitÃ
di genere e stereotipi, incalzati dalle domande di NOIDONNE...
di Silvia Vaccaro
uesto è l’esperimento che abbiamo condotto gra—
zie alla disponibilità di otto studenti e studentes-
se di Roma Tre: Tiziana Nelli e Roberto Cecchi-
ni di Lettere e Filosofia, Marcello Moi e Stella Schiavon
di Scienze Politiche, Marco Salfi e Marta Cigna di Giu-
risprudenza, Valentina Gentile di Biologia e Cristiano Sgui-
gna di Ingegneria. Tutti hanno frequentato 0 stanno fre—
quentando il corso “Genere, Costituzione e Professioniâ€,
promosso dal CPO del loro ateneo. Si sono volontaria-
mente prestati a costituire la tavola rotonda “Maschi e
Femmine†insieme alla direttora Tiziana Bartolini e ad al-
cune collaboratrici della redazione.
Cosa ne pensano i giovani della “questione maschile", al
centro del dibattito attuale, soprattutto dopo la vasta par-
tecipazione degli uomini alla manifestazione del 13 feb-
braio? È vero che qli uomini si stanno interrogando?
“È vero, gli uomini stanno iniziando a decostruire la ma-
scolinità †afferma Roberto.
Date una definizione di maschio e di uomo...
Cristiano. “Essere maschi è uno status sociale, un siste—
ma di idee su come proiettarsi nella società , mentre l’ uo-
mo è l’essere umano di sesso maschileâ€.
Marcello.“Il termine uomo mi richiama alla mente un bam—
bino che cresce per diventare adulto. Maschio è chi co-
glie un solo aspetto dell’essere uomo e lo esaspera, un mix
fatto di istinti primordiali, modelli imposti e forza fisicaâ€.
Sia Valentina che Stella definiscono il termine maschio
partendo dalla differenza biologica, mentre uomo è per
loro sinonimo di essere umano, capace di sentire,
amare e pensare.
Marco e Tiziana hanno la percezione che il maschio sia
la degenerazione dell’uomo, che invece “Vive in manie—
ra etica, l’anello successivo nella catena evolutiva. È il caso
di chiedersi quanto sia cambiata la percezione dell’esse-
0 noidonne | aprite | 2011
re uomo/maschio da quando le donne ricoprono ruoli
pubbliciâ€.
La partecipazione delle donne al mondo del lavoro ha cam-
biato le famiglie e, da una divisione netta e definita dei
ruoli, si è passati a una partecipazione condivisa. Secon-
do Marco “da quando le donne lavorano, gli uomini si
sono dovuti adeguare alla situazione e questo è stato il pri-
mo passo verso l’uguaglianza. È la donna che sbaglia quan-
do, sentendosi responsabile, lavora più degli altri in casaâ€.
Parlando di rappresentanza pubblica, Marco tira in bal-
lo il tema spinoso delle quote rosa che, a suo dire, sono
un modo per creare differenze e non premiano la meri—
tocrazia. Marcello fa eco. “Questo discorso delle quote
rosa presta il fianco all’idea che le donne non siano ca-
paci di auto—organizzarsi e di creare un gruppo di pres—
sioneâ€. Marta, futura giurista, si dichiara invece a favo-
re delle quote come “strumento che garantisce una
maggiore rappresentanza femminile in Parlamento, nel—
la prospettiva di poter approvare leggi che tengano in con-
siderazione le differenze ed educhino la società â€.
Tiziana: “può sembrare che certi gruppi vogliano ghet—
tizzarsi, ma la situazione cambierà e avremo la società che
desideriamo. Mi fa piacere che non vediate il problema
con la P maiuscola. È incoraggianteâ€.
Qual è il problema con la P maiuscola? Alla domanda
“l'Italia è un paese maschilista?", all’unanimità ha vinto
il sì e forse questa è già una risposta. “Se dovessi trovare un
aggettivo direi che il maschilismo è aberrante. - sostiene Ro-
berto — Espressioni come ‘donna con le palle’ sono fasti—
diosissime, oltre che false, poiché ritengo che le donne sia-
no molto più forti di noi. C’è un modo diverso per dirlo?â€
Marcello crede sia esagerato polemizzare su espressioni che,
secondo lui, aiutano nella dialettica tra i sessi: “trovo inve-
ce grave chele donne guadagnino meno a parità di contratto