Numero 4 del 2011
Noi uomini sull'orlo di una crisi
Testi pagina 15
te donne di tutte le età , ci sono reazioni im-
mediate laddove il messaggio sia umilian-
te e offensivo della dignità delle donne. In
Italia tutto questo ha assunto una visibili-
tà enorme da quando il corpo della donna
è diventato oggetto di scambio mercantile,
o addirittura illegale, come tangente, come
bustarella da parte della nostra classe diri-
gente. Quando quel che si faceva nelle re-
sidenze private è diventato un motivo di vanto in pubblico,
e non riguarda soltanto Berlusconi, era inevitabile che que—
sta evidenza del rapporto tra il potere politico-istituziona-
le e la sua ostentazione di dominio sulle giovani donne fa-
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cesse scattare indignazione.
Cosa sono stati gli anni '70 per i maschi e cosa è cam-
biato da allora nelle relazioni fra uomini e donne? La li-
bertà sessuale è l'unica cosa rimasta?
Io vengo da un movimento, quello di Lotta Continua, che si
disciolse a seguito di una contestazione delle donne organiz-
zate che ne denunciavano un predominio tutto maschile e an-
che una teorizzazione della forza e del potere non compatibile
con le istanze femminili e femministe. Abbiamo visto le nostre
compagne riunirsi nei gruppi di autocoscienza e cercare una
via separata, la conquista della libertà sessuale detemìinata, con-
dizionata dalla necessità che si instaurasse una relazione tra ugua-
li, paritaria, anche nella sfera intima, nei sentimenti, nell’amore
e nel piacere erotico. Questo è il contrario di un atteggiamento
moralistico. Lo sfottò che ci fanno quando ci dicono che da
giovani eravamo libertini e ora siamo bacchettoni è una falsi-
tà , perchè la libertà sessuale è una grande conquista, ma ha bi-
sogno di rispetto reciproco, altrimenti non è libertà .
Secondo lei le (poche) donne in posizioni apicali, sono mes-
se in condizione di esercitare il potere in un modo diverso
da quello che solitamente siamo abituati ad accettare?
Purtroppo no. Perché c’è una clamorosa e anacronistica spe-
cificità italiana nell’accesso delle donne ai posti di coman-
do e di responsabilità , nelle professioni e in politica. Lo di-
mostrano i dati statistici, così come le misurazioni economiche
dei danni in termini di mercato e di pil.
È pur vero che nell’economia italiana le donne che in mi-
sura veramente minima, sproporzionata in maniera pa- \
rossistica, accedono a posti di comando lo fanno ade-
guandosi e assumendo modelli maschili di potere.
Nella Tavola rotonda “maschi e femmine", organizzata
in redazione con alcuni studenti e studentesse di diver-
se facoltà , è emerso fra l'altro il desiderio di maggiore au-
tenticità nelle relazioni. Cosa possiamo trasmettere alle
nuove generazioni in merito?
Anche fra i giovani ci sono, secondo me, fattori di forte di-
sagio. Lo sperimento nella relazione con i miei figli, giova-
ni o adolescenti. Intanto c’è un fortissimo bisogno di di-
screzione e di rispetto di un percorso che è sempre indivi-
duale, contrastato, vissuto con ovvie insicurezze nella rela-
zione, nella scoperta del partner, della sessualità . Ci viene chie-
sta discrezione, invece il discorso pubblico in proposito è sgra-
devolmente invadente e ostentato da parte di uomini maturi,
se non anziani, che manifestano successo esibendo la con-
quista. Questo atteggiamento produce un contrasto anche
di sensazioni negli adolescenti e nei giovani, i quali non è vero
che vogliano per forza quelle donne di plastica che internet
e la televisione propongono ossessivamente. Questo squili-
brio fa sì che i ragazzi faticano poi nel rapporto con le don-
ne vere e con le loro coetanee.
II maschilismo in Italia è in buona salute?
Secondo me sta subendo dei duri colpi, dal momento in cui
è emerso il suo aspetto ridicolo. Non c’è niente di peggio, per
chi ha costruito il proprio consenso attraverso il mito del fa-
scino e della capacità seduttiva, che da questo scaturisca un pa-
lese anacronismo, l’apparire vecchio e non desiderabile. Tut-
to ciò fino a ieri era mascherato, censurato, oggi invece è evi-
dente a tutti che il piedistallo del machismo si è incrinato.
. ‘
A proposito di misoginia. C'è stata una volta in cui SI e
vergognato di essere un maschio?
Sì, quando mi è stata chiesta complicità , e succede, non spes—
so, ma succede, nell’umiliare una donna, nel farle presente che
lei deve stare al suo posto, sottomessa. Mi hanno sempre im—
barazzato le strizzatine d’occhio tra maschi, come se fosse un
elemento naturale di virilità culturale il fatto di non contro-
battere, per non apparire deboli o non abbastanza maschi]
SflJÙl
SCINTILLE
Pubblicato da Feltrinelli, è un viaggio appas-
sionato e appassionante, un percorso nella sto-
ria e nelle storie, che indaga
il limite delle frontiere per-
sonali, geografiche e stori-
che alla ricerca di un sen-
so al tempo stesso priva-
to e pubblico, individuale
e collettivo. Disponibile
anche nella versione au-
diolibri.
noidonne | aprile | 2011 w