Numero 4 del 2014
Poker Doppio. Otto ministre su 16, ma non è democrazia paritaria
Testi pagina 13
11Aprile 2014
La Casa delle Donne di Milano si è aperta ufficial-
mente l’8 marzo con una grande festa che ha visto partecipare
centinaia di donne, sul tema “I talenti delle donne”. Poesia,
musica, cinema, benessere, dibattiti, danze: tutto per festeg-
giare l’inizio di un cammino nuovo per le donne della città.
Finora le donne a Milano erano senza tetto, oggi hanno una
casa: grande, bella - 800 mq nel centro della città - in grado
di accoglierle tutte. Quelle di culture diverse per una conviven-
za che accolga e ascolti e impari; quelle di ogni età per uno
scambio intergenerazionale vero che salvaguardi le differenze
ma sappia anche cogliere fili comuni; quelle di ogni orienta-
mento sessuale perché possano esprimere liberamente la loro
affettività, identità e soggettività. Quelle sole e quelle con i figli,
le figlie e i mariti, quelle con le vecchie madri da accudire e
quelle disposte ad accudire.
L’apertura della Casa è stato il compimento di un lungo per-
corso, che a partire dai tavoli di concertazione voluti dalla
presidente della Commissione Pari Opportunità del Comune,
ha visto nascere nel settembre 2012 l’Associazione “Casa
delle donne di Milano”. La scelta è stata quella di associare
singole donne - e non le associazioni o i gruppi di riferimen-
to - per garantire al massimo pluralismo, parità, apertura al
mondo delle donne milanesi. Nel dicembre 2013 ha vinto il
bando di gara del Comune per l’assegnazione dello stabi-
le, e il contratto di comodato d’uso gratuito per lo spazio di
Via Marsala 8 con il Comune di Milano che è stato firmato
ha la durata di tre anni, rinnovabile per altri tre, e prevede
il pagamento delle utenze
(ad esclusione di acqua e
linea telefonica) a carico
dell’Associazione, che
ha attualmente circa 900
socie tesserate. Questo è
stato il percorso per poter
aprire la Casa. E per poterla aprire davvero in tre mesi hanno
lavorato a corpo basso 150 volontarie divise in 10 gruppi.
Ora la Casa esiste e ora comincia anche il vero lavoro: come
farla vivere, come tenerla aperta, come costituire una biblio-
mediateca, come organizzare un bar caffetteria, come ave-
re le competenze necessarie per organizzare uno sportello
d’ascolto. Ma si farà e la Casa delle Donne sarà un luogo
che si mette a disposizione delle associazioni e gruppi di
donne formali e informali presenti nella città, offrendo spa-
zi, ponendosi come snodo e punto di connessione delle reti
già esistenti, ma anche riferimento per chi non appartiene a
nessuna associazione. Ci sarà uno sportello che aiuterà a
identificare i servizi che rispondono ai bisogni e ai diritti delle
donne offerti dal Comune, dalle istituzioni e dal privato socia-
le (associazioni, cooperative, servizi alla persona). Ci sarà
una palestra che ospiterà le iniziative pubbliche: assemblee,
convegni, concerti, spettacoli. E naturalmente anche corsi di
movimento/danza/musica. Ci saranno spazi per attività mo-
torie e di consapevolezza del corpo (yoga, tai chi, danza,
ginnastica), scuole di cucina con scambio di ricette, orto e
corsi di giardinaggio, organizzazione di itinerari in città e di
viaggi, laboratori di abilità manuale (falegnameria, restau-
ro, composizione floreale). L’incontro tra donne di differenti
culture, età, orientamento sessuale produrrà arricchimento
e riconoscimento reciproco, scambio di esperienze, valoriz-
zazione delle competenze di ciascuna. Insomma, l’obiettivo
è che l’insieme delle attività della Casa - quelle di dibattito,
ricerca, elaborazione e quelle finalizzate al ben-essere di
corpo e mente - producano uno sguardo nuovo sulla realtà
e sulla città, uno sguardo che abbracci le relazioni, i progetti
di vita, le contraddizioni del mondo in cui ci troviamo, per
andare avanti e confrontarci con tutti. b
A MILANO APRE
LA CASA DELLE DONNE
L’inizio di un cammino nuovo
di Marina Piazza
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