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Numero 4 del 2014

Poker Doppio. Otto ministre su 16, ma non è democrazia paritaria


Foto: Poker Doppio. Otto ministre su 16, ma non è democrazia paritaria
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Testi pagina 41

35Aprile 2014
e di scoraggiamento generale, in un’isola in cui la di-
soccupazione giovanile è a livelli record. Ecco, entrare
nel cuore dei problemi e non fermarci alla superficie,
indicare dei percorsi perché in Sicilia ci sono, nono-
stante tutto, dei giovani che si rimboccano le maniche
e si inventano i lavori. Vorrei riuscire a parlare di questa
grande rete di volontari che in certi casi mantengono la
struttura e riescono a dare dignità a tanti invisibili.
Il mestiere di giornalista oggi vive una crisi profon-
da, tra sfruttamento professionale e leggi bavaglio.
L’Italia non è tra i paesi che valorizza, né tanto meno
compensa il lavoro del giornalista e il lavoro dell’in-
tellettuale. Cosa direbbe alle tante giovani e ai tanti
giovani che sognano di potere vivere, esercitando
questo bellissimo mestiere?
Per chi ci crede davvero, dico di andare avanti, biso-
gna individuare e sfruttare le occasioni di lavoro che,
però, non sono più quelle di una volta. Adesso c’è il
web, che rappresenta una grande prospettiva. È un
lavoro molto selettivo che lascia per strada moltissima
gente perché non ce la fa, o non è in grado. Io ho co-
minciato, quarant’anni fa nella redazione de L’Ora, in
tempi che ritenevo meno facile di adesso e per tante
ragioni. Perché ero donna e perché provenivo dalla
provincia. Anche se c’era meno concorrenza era co-
munque un percorso difficile e se ci sono riuscita è
anche grazie alla mia famiglia, che pur non condivi-
dendo la mia scelta mi ha appoggiata, sostenendomi
economicamente fino a quando non sono riuscita a
camminare da sola. Ho lavorato sempre tantissimo, in
alcuni momenti della mia vita in maniera totale e poi
ho trovato, sulla mia strada, gente straordinaria che
ha creduto in me e mi ha aiutata. Ho avuto una serie
di fortune: essere nel posto giusto al momento giusto.
Ma indico questa strada a chi ci crede davvero, sa-
a corto di donne
settima edizione

Sono 42 i lavori selezionati, tra gli oltre 400 film iscritti da 62
paesi di tutto il mondo, che saranno presentati in concorso
nella settima edizione di “A Corto di Donne” - rassegna di
cortometraggi al femminile organizzata dal Comune di Poz-
zuoli e dalle associazioni culturali “Diálogos”, “Quicampifle-
grei” e “Coordinamento Donne Area Flegrea - in programma
a Pozzuoli (Na) dal 10 al 13 aprile 2014. “A Corto di Donne”
offre uno spazio di confronto alle filmmaker di tutto il mon-
do che esprimono, attraverso un
linguaggio cinematografico di
sperimentazione e innovazione,
un punto di vista originale e cre-
ativo sulla società e i fenomeni
del nostro tempo. Tra gli eventi
collaterali della manifestazio-
ne è previsto lo svolgimento di
un convegno sul rapporto tra le donne e il cinema, a cura
dei principali atenei napoletani. L’elenco completo dei cor-
tometraggi finalisti e il programma del festival è disponibile
sul sito www.acortodidonne.it. Le giurie tecniche, formate
da esponenti del mondo del cinema, della cultura e dello
spettacolo, assegneranno il premio al miglior cortometrag-
gio per ciascuna delle quattro categorie in cui è articolato il
festival: a) Animazione; b) Documentari; c) Fiction; d) Spe-
rimentale. Sarà inoltre attribuito dalla direzione del festival
un premio speciale a un cortometraggio italiano, individuato
tra tutti quelli selezionati per la fase finale della rassegna.
Una rappresentanza di studenti degli istituti superiori fle-
grei assegnerà, infine, il premio “Giuria Giovani” al miglior
cortometraggio di ciascuna categoria. La rassegna si av-
vale della direzione artistica dello storico del cinema Giu-
seppe Borrone e dell’attrice Adele Pandolfi, e della dire-
zione organizzativa di Rossana Maccario e Aldo Mobilio.

Per informazioni: info@acortodidonne.it
pendo che i tempi oggi sono molto più difficili perché il
mondo del giornalismo è in una fase di cambiamento,
c’è tutta l’espansione del web. Prima o poi si dovrà
mettere ordine in questo mondo. I canali d’informazio-
ne non sono più quelli tradizionali di una volta.
Se tornasse indietro rifarebbe questo lavoro?
Direi di si. Questo lavoro mi ha dato soddisfazioni enor-
mi e ancora mi emoziona e mi stupisce pertanto, rifarei
le stesse cose che ho fatto finora e girandomi indietro
mi chiedo “oh dio, ma come ho fatto?”, perché pensavo
perfino che per fare questo lavoro avrei dovuto rinun-
ciare alla famiglia, alla mia vita personale privata e inve-
ce no, ho una famiglia, dei figli e ce l’ho fatta. b


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