Numero 3 del 2016
L'8 marzo allo specchio, interviste a Maraini, Nicolini, Urbinati
Testi pagina 12
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NOIDONNE
Marzo 2016
Intrecci
BUON
COMPLEANNO
LUCHA Y SIESTA
LA CASA DELLE DONNE
NEL QUARTIERE APPIO-TUSCOLANO DI ROMA
COMPIE OTTO ANNI.
NUOVI PROGETTI E NUOVE SFIDE PER UN
GRUPPO DI ATTIVISTE INARRESTABILI
di Silvia Vaccaro
uesta casa l’hanno plasmata le donne
che l’hanno attraversata. Ed è un luo-
go che cambia continuamente, perché
cambiano loroâ€. È a partire da questo
sentire, quello espresso dalle attiviste del collettivo, che
iniziamo a parlare della Casa delle Donne Lucha y Siesta
giunta al suo ottavo compleanno.
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Questo spazio femminista - che ha sede nel popolosissimo
Municipio VII in un edificio degli anni Venti — esiste dall'8
marzo 2008 grazie alla visione e all>impegno di alcune at-
tiviste romane. Un luogo destinato a diventare un parcheg-
gio e che, invece, ha accolto più di ottanta donne e ne ha
ascoltate oltre seicento offrendo un primo rifugio a chi scap-
pa da una situazione di violenza machista o alle piu esposte
e vulnerabili, magari perché povere o migranti. Queste don-
ne a Lucha trovano, oltre a un tetto sopra la testa, occasioni
di riflessione e relazione, stimoli culturali, assi—
stenza legale, psicologica e nella gestione di
figli e figlie. Una modalità di accoglienza che
è frutto dell’incontro tra attiviste e donne accol-
te, attrici di un processo in divenire. “Quando
siamo entrate in questo stabile, eravamo all'i-
nizio del nostro percorso femminista, ma tante
cose sembravano coincidere. C‘era stata da
poco la grande manifestazione contro la vio—
lenza sulle donne nel 2007 e le istituzioni ave—
vano risposto all'emergere della gravità della
violenza contro le donne con nuovi ‘pacchetti
sicurezza‘. Noi, che facevamo già sportelli au—
togestiti, ci siamo rese conto che venivano tan—
te donne in difficoltà . Ed è stato l’incontro con
due donne migranti, forti e determinate ma che
subivano violenza e non potevano andare via
di casa perché povere, che ci ha fatto scattare
la molla". Un luogo che pur non essendo un centro anti-
violenza, né una casa famiglia, prova a fornire soluzioni e
dà accoglienza, crescendo ogni giorno grazie al tempo e
alle energie delle attiviste e delle donne che la abitano. Uno
spazio creato a partire dalla volontà di rispondere a un biso—
gno concreto, ma che si è connotato sin da subito come un
laboratorio politico femminista e autogestito, in cui l’acco—
glienza e solo un pezzo di questo grande progetto. “Lucha
ci ha dato la possibilità di avere un occhio sul mondo. Da
qui sono passate donne di tanti paesi diversi, alcune cristia—
ne, aItre musulmane. È bello vedere come hanno provato a
mantenere la propria cultura e al tempo stesso a prendere
le cose migliori che trovavano qua".
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LUCHA RADDOPPIA:
PARTITA L’ESPERIENZA DELLA CASA
DI SEMI-AUTONOMIA
“Ci siamo sempre poste la questione di che cosa avrebbero
fatto le donne dopo aver vissuto a Lucha per un periodo ed
è da tanto tempo che pensavamo di costruire un posto che
servisse loro come un trampolino di lancio per una nuova
vita autonomaâ€. Quel sogno e finalmente diventato realtà .
L’associazione casa delle donne Lucha y Siesta, nata nel
2009, ha elaborato un progetto che e stato finanziato dal—
l’8XlOOO della Chiesa Valdese. Un grande appartamento
a Cinecittà dove le donne avranno il loro spazio e vivranno
una vita quasi ‘normale‘. Un luogo che sarà in rete con i
servizi sociali del territorio, e verrà inserito nell‘elenco delle
strutture regionali che offrono questo tipo di possibilità alle
donne. Servizi e luoghi quanto mai necessari come testi—
monia iI numero, sempre alto, di donne che si rivolgono alle
attiviste di Lucha durante i colloqui settimanali. “Per noi sarÃ
una grossa sfida provare a costruire un‘esperienza che