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Numero 2 del 2014

Piccoli stereotipi screscono


Foto: Piccoli stereotipi screscono
PAGINA 47

Testi pagina 47

41Febbraio 2014
a teramo una gIornata dedIcata
alla memorIa e alla conoscenza
attraverso la parola
e le ImmagInI: l’Incontro
con la scrIttrIce edith Bruck
e Il regIsta roBerto Faenza
e una mostra d’arte
di Guendalina Di Sabatino, Presidente Centro Hannah Arendt
la Shoah
Spiegata
alle giovani
generazioni
“A
uschwitz: il dovere di ricordare la Shoah.
Quanta Stella c’è nel cielo, la testimo-
nianza, il romanzo, il film”. Questo il tito-
lo dell’incontro degli studenti di Teramo
con la scrittrice Edith Bruck e il regista
Roberto Faenza organizzato dal Centro di cultura delle
donne Hannah Arendt di Teramo, impegnato a mantene-
re viva la memoria della Shoah e attento, con le proprie
iniziative nelle scuole, alla formazione di una coscienza
critica, civile e democratica dei ragazzi e delle ragazze.
È un evento importante per riflettere con gli studenti delle
scuole medie superiori e delle secondarie di primo grado
della provincia sulla difficile condizione dei sopravvissu-
ti ai lager nazisti nell’immediato dopoguerra, esperienza
così soffertamente vissuta da Anita, l’adolescente prota-
gonista del romanzo di Edith Bruck, “straordinario fram-
mento di vita della scrittrice” nella definizione di Furio Co-
lombo (Il Fatto Quotidiano, 16 gennaio 2014). L’incontro si
svolgerà l’8 febbraio nel Cine Teatro comunale della città
con ottocento ragazzi - una delegazione per ogni scuo-
la - che, attraverso domande frutto di studio e approfon-
dimento sulla pagina tragica dello sterminio degli ebrei
in Europa, apprenderanno dalla viva voce della scrittri-
ce ebrea-ungherese-italiana Edith Bruck, sopravvissuta
ad Auschwitz, l’orrore prodotto da Hitler. E ascolteranno
come, attraverso la sua esperienza personale, sia nato
il soggetto protagonista del romanzo che ha per titolo un
verso del poeta ungherese Sandor Petofi. “Quanta stella
c’è nel cielo” è la condizione dei salvati che nessuno vo-
leva ascoltare, né parenti né amici. “Nella forma più tipica
(e più crudele), l’interlocutore si voltava e se ne andava in
silenzio”, scriveva Primo Levi. Nel romanzo l’unico esse-
re umano, inconsapevole della favola nera di Anita, è un
bimbo di pochi mesi e la giovane racconta a lui il lager,
modo per sopravvivere e per tornare a vivere. Il regista
Faenza, Docente all’Università degli Studi di Roma La Sa-
pienza spiegherà perché, per non dimenticare la Shoah,
ha scelto di fare del romanzo un film e pensando ai giova-
ni come pubblico privilegiato. Nel pomeriggio Edith Bruck
inaugurerà nelle sale di Villa Capuani-Celommi di Torricel-
la Sicura la mostra “Il dovere di ricordare la Shoah” ispira-
ta alla figura della scrittrice nelle sue testimonianze. Il per-
corso espositivo proporrà disegni realizzati dagli studenti
delle scuole secondarie di primo grado della provincia di
Teramo, installazioni dell’artista Lea Contestabile docente
dell’Accademia di Belle Arti dell’Aquila e lavori degli allievi
della stessa Accademia. La mostra sarà visitabile fino al
25 aprile 2014. b
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