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Numero 2 del 2014

Piccoli stereotipi screscono


Foto: Piccoli stereotipi screscono
PAGINA 42

Testi pagina 42

36 Febbraio 2013
SP
AG
NA
l’Aborto è uNA violeNzA
di Cui lA doNNA è vittimA
Il cambio di paradigma viaggia lungo le
linee direttrici di un restyling comunicativo
su cui ha puntato il governo per afferma-
re una vecchia visione dell’aborto inserita
in un contesto nuovo di crisi economica.
Una visione secondo cui la donna è vittima
dell’aborto e l’aborto è violenza di genere. Il
ministro Gallardón ha dichiarato che la don-
na è vittima perché subisce una pressione
sociale che la spinge ad abortire, a cui ‘si
devono aggiungere le difficoltà economi-
che che vivono in molte’. Secondo le nuove
guide ideologiche del governo se la don-
na è vittima dell’aborto non sarà penalmente perseguibile
per legge. Vittima non capace di intendere che necessita
protezione, vittima non capace di volere in autonomia che
deve essere costantemente guidata e accudita. Ad essere
puniti penalmente saranno i medici che praticheranno
l’aborto, fino a tre anni di carcere e sei di sospensione
dell’attività medica. Il portavoce del Gruppo Popolare al
Senato, Luis Peral, ha salutato così l’approvazione della
legge: “L’aborto è un dramma per le donne e una forma di
violenza di genere che non si vuole riconoscere”, e aggiun-
ge, “la decisione di abortire spesso si prende da sole, con
la pressione sociale dei genitori o dei datori di lavoro”.

CAmbi leGiSlAtivi CreSCoNo iN uNA SANità
PubbliCA SemPre Più debole
Il big bang dell’universo sanitario spagnolo è iniziato nell’a-
prile del 2012, con la presentazione della riforma sanitaria
approvata nell’agosto dello stesso anno. Il governo di de-
stra (Partido Popopular) puntava non solo su tagli profondi
della spesa pubblica, ma a un cambio drastico del mo-
dello: da pubblico, gratuito e universale a privatistico ed
esclusivo. L’attuazione della riforma passava per l’inaspri-
mento di requisiti e la burocrazia trasformava la possibilità
di accesso ai servizi pubblici in un percorso
ad ostacoli. In questa fase, il governo aveva
proposto di cancellare la gratuità prevista
per l’interruzione di gravidanza in quanto
spesa non sostenibile dal sistema. La pro-
posta era stata poi fermata grazie alle mani-
festazioni dei movimenti femministi spagnoli
e il fermo no dei partiti all’opposizione. Ma
chi persevera la vince e così l’altro attacco
decisivo ai diritti sessuali e riproduttivi delle
donne è sferrato nell’agosto 2013, quando
il governo cancella la gratuità di una vasta
gamma di anticoncezionali. La giustificazio-
ne è la sostenibilità della spesa farmaceuti-
ca, la conseguenza è che in una situazione
di disoccupazione galoppante la contraccezione diventa
sempre più un peso economico per un numero crescente
di donne, soprattutto giovani. In questo quadro di tagli e
cambi di sistema, il ministro Gallardón inserisce il suo pro-
getto, cancellando non solo la riforma del 2010 - targata
partito socialista e che prevedeva la possibilità di interrom-
pere la gravidanza in tutti i casi se “la donna lo decide” fino
alla quattordicesima settimana - ma anche la legge pre-
cedente, in vigore dal 1985 al 2010, per cui era possibile
abortire in tre casi: violenza, gravi rischi di salute per la
madre e malformazione del feto.
Per lA NuovA leGGe mAlformAzioNi,
mAlAttie iNCurAbili o ANomAlie del feto
iNComPAtibili CoN lA vitA NoN SoNo
Più uN motivo leGAle Per Abortire
Il ministro specifica il perché della sua scelta: “Non ci sono
embrioni di prima classe o di seconda, così come non ci
sono persone di prima o seconda”, e ancora “le anomalie
del feto non saranno previste dalla legge per non discri-
minare le persone portatrici di handicap”. Le donne che
decidono di abortire per malformazione al feto, possono
appellarsi al danno psicologico, ma dovranno presentare
i medici che
praticheranno
l’aborto
Saranno puniti
penalmente
fino a tre anni
di carcere e Sei
di SoSpenSione
dall’attività
medica


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