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Numero 2 del 2014

Piccoli stereotipi screscono


Foto: Piccoli stereotipi screscono
PAGINA 43

Testi pagina 43

37Febbraio 2013
SP
AG
NA
due certificati: di uno specialista che accre-
diti che l’anomalia esiste e di un psicologo
o un psichiatra che certifichi il pericolo per
la sua salute psichica. La Asociación de
Clínicas Acreditadas para la Interrupción
Voluntaria del Embarazo denuncia che: “il
nuovo ordinamento impedirà alle donne di
abortire nel nostro paese perché i requisi-
ti burocratici, legali e medici impediranno
che sia una pratica sanitaria normalizzata”.
Punto su punto, le associazioni protesta-
no, spiegano quali saranno le conseguen-
ze della legge. “Circa 105.341 donne ogni
anno non potranno abortire se entrerà in
vigore la riforma Gallardón”, afferma Empar
Pineda, una delle portavoci della Platafor-
ma Decidir nos hace libres, “a questo dato
bisogna aggiungere che delle 120.000 don-
ne che ogni anno interrompono la gravidan-
za, più di centomila 00 non avranno più una
copertura legale”. Empar Pineda domanda
direttamente a Gallardón “cosa prevede il
ministro per queste centomila donne? forse non ha una
risposta perché non è stata ancora assimilata l’idea che
una donna, sicura di voler interrompere una gravidanza, lo
farà con o senza una legge, clandestinamente o, chi potrà,
andrà all’estero”.
NeSSuN limite Per i mediCi obiettori
Se la legge precedente limitava l’obiezione solo ai medi-
ci, ora potranno obiettare tutti gli operatori sanitari. Un’o-
biezione per tutti e a qualsiasi livello: cade l’obbligo per il
personale sanitario obiettore di fornire informazioni utili in
materia di interruzione della gravidanza. Nel 2012 il Co-
mitato nazionale di bioetica spagnolo si era espresso in
materia di obiezione di coscienza, affermando la necessità
di prevedere in ogni struttura sanitaria pubblica un numero
equilibrato tra obiettori e non.
tutti gli
operatori
Sanitari
potranno
obiettare e
cade l’obbligo
per il
perSonale
Sanitario
obiettore
di fornire
informazioni
in materia
di interruzione
della
gravidanza
le miNoreNNi
In molti dicono che il primo punto della leg-
ge precedente ad essere stato cancellato,
è stato quello più controverso durante il di-
battito per la depenalizzazione nel 2010: se
fino ad oggi le minori tra i 16 e i 17 anni
erano le responsabili uniche della propria
scelta, con la legge attuale potranno abor-
tire solo con il consenso informato dei geni-
tori. “Dall’applicazione della legge abbiamo
riscontrato che le minori che decidono di
non informare i genitori sono per la quasi to-
talità casi molto dolorosi, di minori violentate
in ambito familiare, migranti che vivono sole
in Spagna, o che hanno situazioni familiari
estremamente difficili. La maggioranza del-
le minori, circa l’87% ha deciso di informare
i genitori”, assicura Pineda. La nuova legge
entrerà in vigore entro la fine del 2014. In-
tanto, si susseguono iniziative e proteste in
tutto il paese: “questa legge non rappresen-
ta il sentire della maggioranza né della so-
cietà né delle donne, per questo invitiamo tutti i settori della
società civile ad unirsi alle mobilitazioni per esigere che sia
ritirata”, scrivono nei loro comunicati le associazioni, ong,
collettivi di donne. La protesta è iniziata e durerà per tutto il
tempo che sarà necessario, assicurano.
QUALCHE NUMERO
Secondo i dati del 2013 diffusi nell’ultima ricerca
di Acai (Asociación de Clínicas Acreditadas
para la Interrupción del Embarazo): 35.500
donne interrompono la gravidanza per problemi
economici; 66.107 per motivi personali; 3.234 per
malformazione del feto; nel 2013 sono state 500 le
minori che per gravi motivi hanno deciso di non
comunicare ai genitori la decisione di abortire.
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